CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 dicembre 2018
107.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico (Testo unificato C. 290 Gadda e abb.).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il testo unificato delle proposte di legge C. 290 Gadda e abbinate, recante disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell'acquacoltura ottenuta con metodo biologico, come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito;
   condivisa la finalità del provvedimento di promuovere lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell'acquacoltura ottenuta con metodo biologico;
   tenuto conto che le competenze della XI Commissione in relazione al testo unificato risultano limitate;
   considerato che l'articolo 10 prevede la promozione, da parte dello Stato e delle regioni, della formazione teorico-pratica di tecnici e di operatori in materia di produzione biologica e dei soggetti pubblici incaricati di svolgere i controlli ispettivi previsti dalla legislazione vigente;
   segnalato, all'articolo 12, il coinvolgimento, con funzioni consultive, delle organizzazioni rappresentative dei lavoratori del settore agricolo, agroalimentare e dell'acquacoltura nelle attività delle organizzazioni interprofessionali della filiera dei prodotti biologici,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-00051 Rizzetto: Iniziative per la tutela dei lavoratori occupati presso il centro stampa del gruppo Gedi a Savogna (Gorizia).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'evento luttuoso richiamato dall'interrogante, vorrei innanzitutto esprimere la mia vicinanza alla famiglia del tipografo che in un momento di estrema disperazione ha posto tragicamente fine alla sua vita.
  Ciò premesso, si rappresenta che la società GEDI PRINTING S.p.A., che ha sede a Roma, gestisce diversi stabilimenti sul territorio nazionale.
  Si tratta un'azienda che svolge l'attività di stampa di varie testate quotidiane, in seguito alla ricezione delle pagine trasmesse tramite rete di distribuzione dati.
  Presso lo stabilimento di Gorizia, fino al mese di ottobre di quest'anno venivano stampati i quotidiani IL PICCOLO e IL MESSAGGERO VENETO.
  Lo stabilimento occupava 13 dipendenti. L'attività di stampa si svolgeva in orario notturno, dalle 22:00 alle 05:00, mentre i servizi di manutenzione specialistica, si svolgevano in orario diurno, come anche le attività di logistica per la distribuzione del materiale stampato e di pulizia, le quali però venivano appaltate a terzi.
  Dalle informazioni assunte, è emerso che la decisione di chiudere lo stabilimento di Gorizia dal primo di novembre scorso è stata determinata dalla continua e progressiva diminuzione di vendita dei quotidiani, che per lo stabilimento in questione ammontava ultimamente a 70.000 copie giornaliere. Una quantità a fronte della quale, per l'azienda, non appariva necessaria la presenza di un'unità localizzata in Friuli-Venezia Giulia.
  A seguito di ciò, è stato stipulato un accordo a livello nazionale con le organizzazioni sindacali, avente ad oggetto il trasferimento della produzione presso lo stabilimento di Padova, nonché la possibilità di concedere un trattamento di incentivo all'esodo per il personale in forza allo stabilimento di Gorizia che desiderasse interrompere il rapporto di lavoro con la Società.
  Successivamente, dei tredici dipendenti che erano ivi occupati, dodici hanno rifiutato il ricollocamento presso lo stabilimento di Padova e hanno conciliato, presso la Commissione di conciliazione dell'Ispettorato del Lavoro di Trieste-Gorizia, sede di Gorizia, la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro ed uno ha accettato il ricollocamento presso il suddetto stabilimento veneto.
  A quanto consta, la predetta Società, sotto la precedente denominazione «FINEGIL EDITORIALE S.P.A. DIVISIONE NORDEST»:
   1) ha realizzato e inaugurato nel 2011 il sito industriale grazie ad un consistente finanziamento del Fondo Gorizia al Consorzio di Sviluppo Industriale e Artigianale di Gorizia, proprietario del sito, che l'ha poi concesso in locazione a FINEGIL;
   2) ha usufruito del trattamento di Cassa Integrazione Straordinaria per riorganizzazione aziendale dal 1° dicembre 2012 al 30 novembre 2014;
   3) si è avvalsa del regime di solidarietà dal 1° aprile 2016 al 31 marzo 2017;
   4) ha ottenuto il trattamento di Cassa Integrazione Ordinaria per motivi di crisi aziendale dal 3 ottobre 2016 all'8 ottobre 2016.

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  Il finanziamento fruito dall'azienda, dunque, a quel che consta, è quello indicato.
  Tengo d'altra parte qui a rammentare, per quanto occorra, che proprio per evitare che le aziende alle quali sono stati corrisposti finanziamenti pubblici possano delocalizzare gli stabilimenti produttivi, nel Decreto Dignità è stato previsto che «le imprese italiane ed estere, operanti nel territorio nazionale, che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l'effettuazione di investimenti produttivi specificamente localizzati ai fini dell'attribuzione di un beneficio, decadono dal beneficio medesimo qualora l'attività economica interessata dallo stesso o una sua parte venga delocalizzata dal sito incentivato in favore di unità produttiva situata al di fuori dell'ambito territoriale del predetto sito, in ambito nazionale, dell'Unione europea e degli Stati aderenti allo Spazio economico europeo, entro cinque anni dalla data di conclusione dell'iniziativa o del completamento dell'investimento agevolato».
  Ma preciso questo, solo per ricordare l'attenzione prestata dal Governo a certi temi.
  Per altro verso, a fronte di questa vicenda, quello che posso dire è che in questi pochi mesi, il Governo ha profuso senz'altro il massimo sforzo per tentare la risoluzione del maggior numero possibile di problemi sul tappeto e lo stesso sforzo sarà effettuato in futuro, sulla base, si spera, di una realtà mutata in meglio, per effetto delle riforme che si stanno portando avanti.
  L'attenzione al mondo del lavoro è come noto altissima e costante oltre che prioritaria e tale inevitabilmente resterà.

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ALLEGATO 3

5-00975 Gribaudo: Iniziative per la salvaguardia dei livelli occupazionali presso gli stabilimenti dell'azienda Burgo Group.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto dall'Onorevole interrogante si rappresenta quanto segue.
  È noto che con riferimento al sito produttivo di Verzulo in provincia di Cuneo, La Burgo Group, operante nel settore della produzione di carte grafiche e speciali il 2 ottobre 2017 aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo per n. 143 lavoratori operanti presso detto sito.
  In conseguenza di ciò, l'11 ottobre 2017, l'Assessorato al Lavoro della regione Piemonte, si era attivato incontrando, presso la propria sede, l'azienda, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali.
  In tale occasione aveva chiesto all'azienda la sospensione dei licenziamenti e l'individuazione di un percorso condiviso subordinato ad un piano industriale credibile ed aveva dato la propria disponibilità a richiedere al Ministero dello sviluppo economico l'apertura di un tavolo tecnico dove affrontare le criticità di settore, sempre più in sofferenza, e trovare una soluzione adeguata per la Burgo.
  Burgo Group aveva proceduto al ritiro della procedura di licenziamento collettivo ed il 10 gennaio 2018 presso la Regione Piemonte è stato sottoscritto il verbale di esame congiunto inerente il ricorso alla CIGS per crisi aziendale che si concluderà il 21 gennaio 2019.
  In data 5 aprile 2018 Burgo Group ha quindi avviato una procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale per n. 60 lavoratori operanti presso il sito di Verzuolo ed in data 10 aprile 2018 l'azienda e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto un verbale di accordo in sede sindacale che prevedeva il licenziamento, entro il 15 agosto 2018, di un numero massimo di 60 lavoratori individuati secondo il criterio della non opposizione ovvero la maturazione dei requisiti del pensionamento.
  A seguito di questa procedura i lavoratori licenziati sono risultati essere 44.
  Il 19 novembre 2018 la Società Burgo Group ha avviato una nuova procedura di licenziamento collettivo per 62 lavoratori presso l'unità di Verzuolo (CN) e di 100 lavoratori operanti presso l'unità produttiva di Duino Aurisina (TS).
  Nella lettera di avvio della procedura la società precisa che i motivi che determinano la situazione di eccedenza del personale sono da ricondurre alla crisi strutturale nei consumi della carta patinata ad uso grafico determinata dall'impatto dei nuovi media sull'informazione e dall'accaparramento della pubblicità di quest'ultima a scapito dei media tradizionali.
  La società sottolinea ancora come la situazione attuale risulta inoltre caratterizzata dal forte incremento dei prezzi delle materie prime e dalla difficoltà, in considerazione della situazione di mercato descritta e della forte concorrenzialità che si è sviluppata a seguito di essa, di trasferire al cliente finale i costi crescenti.
  Per far fronte a tali mutamenti del mercato, la società ha intrapreso azioni di riorganizzazione che ha portato la forza lavoro dello stabilimento da 438 unità, al 13 giugno 2013, a 290 dipendenti al 1o novembre 2019.
  La congiuntura negativa del settore ha contratto in modo più che sensibile il Pag. 117calendario produttivo delle carte di tipo rotocalco rispetto a quello delle carte roto offset.
  Anche questa tipologia di prodotti è giunta a fine ciclo e sta progressivamente sparendo dal mercato: rispetto al passato, le riviste contengono sempre meno fogli di carta e i cataloghi per gli acquisti per corrispondenza sono stati sostituiti dalle compravendite online.
  Significativa è risultata a Verzuolo la riduzione dei giorni di lavoro degli impianti destinati alla produzione di carta patinata per stampa rotocalco. La contrazione degli ordinativi, combinata agli elevati costi di produzione, ha interessato maggiormente la linea di carta rotocalco, ed il combinarsi di più fattori negativi, originati dalla sproporzione dell'offerta rispetto alla domanda di carta patinata, aggiunto all'inasprimento del costo delle materie prime, ha prodotto una inarrestabile erosione dei ricavi di vendita.
  Con l'accordo del 10 gennaio 2018, sottoscritto presso la Regione Piemonte, azienda e organizzazioni sindacali hanno convenuto di ricorrere alla CIGS per crisi aziendale nel periodo dal 22 gennaio 2018 al 21 gennaio 2019.
  Oltre alle misure previste per limitare gli esuberi (formazione/riqualificazione professionale), le parti, nel sottoscrivere il citato accordo, hanno anche previsto di consentire ai dipendenti interessati che rientrino negli ambiti aziendali e nei profili professionali a rischio esubero, come individuati con accordo tra azienda ed organizzazioni sindacali, di esercitare i diritti di cui all'articolo 24-bis del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148.
  Al fine di limitare il ricorso ai licenziamenti collettivi al termine dell'intervento straordinario di cassa integrazione è stata prevista la possibilità per i lavoratori inseriti nei profili eccedentari l'adesione volontaria all'assegno di ricollocazione, strumento a favore dei lavoratori cassaintegrati a rischio di disoccupazione volto a rafforzare la strumentazione per le politiche attive.
  La Società prevede che, al termine del periodo di CIGS, l'occupazione prevista dall'organizzazione del lavoro dello stabilimento di Verzuolo si attesterà a 228 unità in luogo degli attuali 290 alla data del 1o novembre 2019.
  Con riferimento allo stabilimento cartario di Duino Aurisina (TS) si rappresenta che lo stesso è stato interessato ininterrottamente dal 2010 dall'attuazione dei contratti di solidarietà difensivi, scaduti il 31 dicembre 2013.
  Il 6 novembre 2015, la Burgo ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 153 lavoratori dello stabilimento di Duino conseguentemente alla decisione di cessare la produzione presso la Linea Due. Dopo una vertenza assai complessa, in data 17 dicembre 2015 è stato sottoscritto un accordo che ha previsto il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e l'avvio di un processo di riconversione della linea due da accompagnarsi con l'utilizzo del contratto di solidarietà difensivo a decorrere dal 1o febbraio 2016.
  In data 12 gennaio 2016, all'esito del primo anno di attuazione del contratto di solidarietà, ne è stata sottoscritta la proroga fino al 31 gennaio 2018.
  A fronte del permanere di una forte incertezza sull'effettivo avvio del processo di riconversione, le organizzazioni sindacali si sono determinate a richiedere la convocazione di un tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico, la cui prima riunione si è tenuta il 20 marzo 2017; nel corso di tale riunione l'azienda ha reso noto la possibilità che una società italiana del settore potesse essere interessata all'acquisto della Linea Due, già non operativa.
  Nel corso della riunione tenutasi presso il Ministero dello sviluppo economico in data 9 giugno 2017, la Cartiera di Ferrara, ha espresso ufficialmente interesse a realizzare una partnership per procedere alla riconversione della Linea Due della Cartiera del Timavo di Duino (Trieste), un processo finalizzato alla salvaguardia dei livelli occupazionali che porterebbe ad una produzione diversa e non in concorrenza con quella attuale di Burgo.
  La Regione Friuli Venezia Giulia ha manifestato assieme al Ministero dello sviluppo Pag. 118economico piena disponibilità ad esaminare con adeguato tempismo il piano industriale e finanziario in corso di perfezionamento, in vista del possibile accesso agli strumenti di sostegno previsti dalla vigente normativa; in tal senso è stato evidenziato che il sito della Cartiera di Duino era stato classificato come area di crisi non complessa, con la conseguente opportunità di poter intervenire favorendo gli investimenti delle imprese attraverso incentivi mirati di carattere nazionale e regionale.
  In data 2 marzo 2018, la Burgo, la RSU e le Organizzazioni Sindacali territoriali di categoria hanno formalmente condiviso il rinnovo, presso lo stabilimento di Duino Aurisina, del contratto di solidarietà per 11 mesi a decorrere dal 3 marzo 2018, all'esito della procedura di licenziamento collettivo avviata dall'azienda in data 13 dicembre 2017 con riferimento al sito giuliano per 121 eccedenze.
  La regione Friuli Venezia Giulia, la Burgo, la RSU e organizzazioni sindacali hanno, altresì, ribadito di riconoscere la Società Cartiera di Ferrara S.p.a. quale interlocutore primario con il quale portare avanti il progetto di riconversione della Linea Due dello stabilimento di Duino e hanno riconfermato, nell'ambito delle proprie attribuzioni e nel quadro della vigente normativa regionale, l'impegno a concorrere fattivamente alla buona riuscita della riconversione stessa.
  In data 19 novembre 2018 la Burgo ha avviato un'ulteriore procedura di licenziamento collettivo interessante lo stabilimento di Duino, dichiarando 100 eccedenze. Il permanere dell'eccedenza sul sito di Duino è determinata, secondo l'azienda, dalla non ancora compiuta riconversione della Linea Due.
  L'Amministrazione regionale ha convocato, per la giornata del 30 novembre 2018, un tavolo con la presenza di tutti gli interlocutori coinvolti, ribadendo la propria disponibilità a favorire, per quanto di competenza e nel rispetto delle vigenti normative nazionali e regionali, il progetto di riconversione al fine precipuo di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali; a tale scopo, ha sollecitato una quanto più possibile tempestiva costituzione della newco che dovrebbe subentrare nella titolarità della Linea Due.
  Sul punto, l'amministratore delegato della Società Cartiera di Ferrara S.p.a. ha ribadito che costituisce conditio sine qua non per la realizzazione del progetto la riconversione della Linea Due e per la costituzione della newco l'ottenimento dell'autorizzazione a realizzare un impianto di pirolisi; il relativo iter procedurale è in corso di realizzazione da parte della Direzione regionale competente in materia di ambiente.
  Al fine di addivenire ad una soluzione non traumatica con riferimento alla nuova procedura di licenziamento collettivo per il sito di Duino, l'Amministrazione regionale si è dichiarata disponibile ad accompagnare, per quanto di competenza, l’iter di ottenimento da parte della Burgo di un'ulteriore proroga del contratto di solidarietà, resa possibile dal decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119.
  Posto tutto quanto sino ad ora illustrato si precisa che in data 19 novembre 2018 risulta pervenuta al Ministero del lavoro la comunicazione, da parte della Burgo Group SPA, dell'attivazione della procedura di licenziamento collettivo complessivamente per 162 lavoratori, 100 dei quali dello stabilimento di Duino Aurisina (TS) e 62 dei quali dello stabilimento di Verzuolo (CN).
  Detta comunicazione ha aperto la cosiddetta fase sindacale della procedura, che a termini di legge potrà avere una durata massima di 45 giorni e che potrebbe avere come sbocco anche una risoluzione della vicenda mediante un accordo concluso a tale livello, all'esito della quale si aprirà la cosiddetta fase istituzionale che potrà vedere l'intervento, nella procedura, del Ministero.
  Ove si addiverrà a detta fase sarà massimo l'impegno che sarà profuso per la salvaguardia, nella più ampia misura possibile, dei livelli occupazionali.