ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00006
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/06/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
08/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/09/2018
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/09/2018
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/09/2018
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
APREA VALENTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 11/09/2018
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/10/2018
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/10/2018
ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
PARERE GOVERNO 08/11/2018
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
INTERVENTO GOVERNO 08/11/2018
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 08/11/2018
FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
CARBONARO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/11/2018
FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/09/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/09/2018

DISCUSSIONE IL 11/09/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/09/2018

DISCUSSIONE IL 25/10/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/10/2018

DISCUSSIONE IL 30/10/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/10/2018

ACCOLTO IL 08/11/2018

PARERE GOVERNO IL 08/11/2018

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 08/11/2018

DISCUSSIONE IL 08/11/2018

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 08/11/2018

CONCLUSO IL 08/11/2018

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00007
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Martedì 26 giugno 2018, seduta n. 19

   La VII Commissione,

   premesso che:

    nel 1997 il Comitato Unesco decide l'iscrizione di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità grazie al riconoscimento delle caratteristiche intrinseche di integrità, autenticità e unicità da mantenersi mediante un piano di gestione secondo quanto stabilito dalle linee guida operative dell'Unesco per l'applicazione della convenzione sul patrimonio mondiale;

    la caratteristica principale è data dalla creazione di una zona tampone, «buffer zone», ovvero di «un'area che deve garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti patrimonio mondiale dell'umanità»;

    con la sottoscrizione dei protocolli d'intesa del 25 novembre 2013 e del 23 dicembre 2013, il tavolo di concertazione del piano di gestione del sito Unesco, costituito da organi del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla regione Campania, dalla provincia di Napoli e dai comuni territorialmente interessati, è pervenuto alla condivisione e approvazione del nuovo piano di gestione e alla perimetrazione di una nuova buffer zone, che comprende quasi integralmente i territori comunali di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Trecase, Boscotrecase, Boscoreale, Torre Annunziata, Pompei e Castellammare di Stabia;

    il nuovo piano di gestione mira ad individuare ed indirizzare un organico ed unitario sistema di turismo sostenibile per l'area vesuviana compresa appunto nella suddetta area, attraverso l'individuazione di percorsi tematici intorno ai quali organizzare un sistema turistico territoriale;

    come si evince dal documento di orientamento – prime indicazioni operative, «tale tipo di fruizione prevede l'organizzazione di percorsi tematici, da prenotare attraverso i siti internet della Soprintendenza e del Centro di comunicazione del sito Unesco, nelle aree archeologiche e nel territorio, offerti secondo una logica di programmazione e turnazione, ad esempio annuale, da affiancare alla visita libera delle aree stesse e del territorio»;

    tale «metodo turistico», che prevede una rotazione programmata dei percorsi tematici, associata ad una turnazione annuale delle aree di visita, dunque, si sostanzierebbe in «sottosistemi», che raccordano i beni che si concentrano intorno ad Ercolano, Pompei e Castellammare di Stabia attraverso «itinerari tematici» capaci di collegarli tra loro, e presenterebbe significativi risvolti positivi in termini di: efficacia didattica, che risulta accresciuta per effetto della minore congestione dei siti e della visita indirizzata verso i siti e le attrazioni «minori»; crescita del numero di visitatori, per effetto non solo della crescita delle visite nei siti minori e della «spalmatura» delle visite lungo tutta la giornata e in tutti i 12 periodi dell'anno, ma anche delle politiche di marketing che la gestione dei percorsi consentirà di attivare; crescita della tutela, come conseguenza diretta della possibilità di potere effettuare, per tutti i percorsi, una «manutenzione programmata»;

    come si evince dal registro ufficiale (n. U0150383 del 7 settembre 2017) della città metropolitana di Napoli, i comuni interessati (ai sensi dell'articolo 1, comma 4, della legge 112 del 2013), pongono in essere un tavolo tecnico di condivisione con tutti i rappresentanti regionali e ministeriali, ove emerge l'esigenza del rilancio economico, sociale e la riqualificazione urbanistica della buffer zone, operando una sintesi dei progetti presentati dai singoli comuni che manifestano la necessità di una riconversione urbana e recupero del paesaggio;

    il decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, e successivamente modificato dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, individua il «piano strategico» per il rilancio socio-economico dell'area comprendente l'insieme dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco, ovvero della cosiddetta buffer zone, quale strumento per la definizione di una strategia unitaria finalizzata:

     al miglioramento delle vie di accesso e interconnessioni ai siti archeologici;

     al recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi, prioritariamente mediante il recupero e il riuso di aree industriali dismesse;

     alla riqualificazione e rigenerazione urbana, nel rispetto del principio del minor consumo di territorio e della priorità del recupero;

     alla promozione di forme di partenariato pubblico-privato, nonché di coinvolgimento di organizzazioni no profit impegnate nella valorizzazione del patrimonio culturale;

    al fine di consentire il rilancio economico-sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco «Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata», nonché di potenziare l'attrattività turistica dell'intera area, la normativa di cui sopra istituisce, inoltre, la governance del Grande Progetto Pompei, GPP, di cui all'articolo 2 del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, e alla decisione comunitaria 29 marzo 2012, esplicitando le funzioni:

     del direttore generale di progetto (DGP, coadiuvato da una struttura di supporto formata da venti unità nonché da un gruppo di cinque esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale);

     dell'unità grande Pompei (UGP, legalmente rappresentato dal DGP) con il compito di curare progettazione, realizzazione e gestione degli interventi;

     del comitato di gestione (composto dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministro per la coesione territoriale, dal presidente della regione Campania, dal sindaco della città metropolitana di Napoli, dai sindaci dei comuni interessati e dai legali rappresentanti degli enti pubblici e privati coinvolti) insediatosi il 7 gennaio 2015 che ha, inter alia, il compito di approvare il piano strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito Unesco di cui sopra predisposto dall'UGP (come da regolamento approvato in data 10 febbraio 2015);

    nella circostanza dell'insediamento del comitato di gestione, in data 7 gennaio 2015, il direttore generale di progetto ha presentato l'atto organizzativo del comitato stesso, proponendone l'approvazione nella successiva seduta, e il documento di orientamento – parte I per la definizione del piano strategico;

    nella seduta del 10 febbraio 2015 è stato presentato il succitato documento di orientamento – prime indicazioni operative, prodotto dall'UGP al fine di orientare il successivo lavoro da svolgere; il comitato di gestione ha approvato l'atto organizzativo e l'avvio dei tavoli tecnici volti a definire i contenuti del piano strategico; come dimostrato dalla sintesi delle riunioni dei tavoli tecnici di cui sopra presente nell'allegato A al verbale del comitato di gestione del 22 settembre 2015, si è manifestata una oggettiva difficoltà degli enti locali a produrre adeguate proposte progettuali, anche a causa di mancanze a livello finanziario e di competenze (non previste dalla normativa), i quali si sono focalizzati, tout court, sulle esigenze meramente locali, comportando una scarsa aderenza ai contenuti specifici del documento di orientamento che invece postula una visione di insieme del territorio interessato, conformemente al contenuto della legge 7 ottobre 2013, n. 112; si è inoltre manifestato un «limitato livello di approfondimento progettuale delle proposte, pervenute nella forma di elenchi, relazioni, a volte studi di fattibilità, e prive di indicazioni sul rispetto dei vigenti strumenti urbanistici e vincoli ambientali-paesistici»;

    a seguito della pubblicazione di un apposito avviso, con nota del DGP n. 194 del 25 febbraio 2015, sarebbero pervenuti contributi da parte di soggetti privati, in forma di iniziativa singola o di associazione, anche in questo caso evidenziando un «limitato contributo propositivo»;

    contestualmente, l'UGP ha avviato una serie di incontri con enti, istituzioni, associazioni, società, a vario titolo interessati allo sviluppo dell'area della buffer zone (autorità di bacino, Agenzia del demanio, Trenitalia Rfi, EAV ex Circumvesuviana, capitaneria di porto di Torre del Greco, associazioni industriali – Acen;

    in data 12 maggio 2015 si è tenuto presso la regione Campania un incontro preliminare, con esito sospeso, volto ad avviare un rapporto collaborativo con le competenti direzioni, a seguito di quanto emerso dai tavoli tecnici con i comuni;

    in data 3 settembre 2015 si è tenuto un incontro con rappresentanti della città metropolitana di Napoli, al fine di chiarire aspetti connessi alla definizione del piano strategico, anche alla luce del protocollo d'intesa recentemente sottoscritto tra i comuni di Napoli, Pompei, Ercolano e Torre Annunziata;

    con il contributo di «Tirocinanti selezionati a seguito del D.M. 9 luglio 2014, fornito nello svolgimento della loro attività formativa, e con l'ausilio di professionista appartenente alla Segreteria Tecnica di progettazione della SSPES, in ambito UGP è stato prodotto un Rapporto preliminare ambientale, quale analisi propedeutica al Piano Strategico»;

    in data 22 settembre 2015, infine, il Comitato di gestione per il piano strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito Unesco ha preso atto del conseguito accordo sulla proposta, avanzata da Ferrovie dello Stato italiane (FS) e dall'Ente autonomo Volturno (EAV, ex Circumvesuviana) per mezzo dell'amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Ing. Michele Mario Elia, relativa ad un «collegamento Porto di Napoli-Pompei Scavi, nonché alla realizzazione di un nodo integrato FS-EAV tramite un hub nella stazione dismessa di Pompei Scavi della rete FS»;

    nel verbale della seduta del 22 settembre 2015 di cui sopra si evidenzia come tale hub ferroviario «localizzato in agro di Pompei, all'altezza dell'intersezione ivi esistente tra la linea FS Napoli-Salerno e la linea della circumvesuviana Napoli-Sorrento», «costituisca l'elemento invariante del più ampio progetto esposto e presentato al Ministro» e avrebbe la funzione di: «snodo di smistamento e indirizzamento a piedi del flusso turistico verso il sito archeologico; interscambio con la linea Circumvesuviana Napoli-Sorrento dell'EAV e con le altre modalità di trasporto via terra; accesso diretto da tutta la rete nazionale con possibilità di collegamenti dalle principali città italiane anche con treni AV sino al nuovo hub»;

    il nuovo hub di Pompei Scavi (al chilometro 23+070 circa della linea tradizionale Napoli-Salerno), la cui struttura è concepita su due livelli per una superficie complessiva di circa 1500 metri quadrati e il cui collaudo finale è previsto 18 mesi dopo la data di inizio dei lavori, è realizzato in corrispondenza dell'intersezione della linee Ferrovia dello Stato italiane Napoli-Salerno con linea circumvesuviana Napoli-Sorrento e prevede un parcheggio di interscambio modale di circa 200 posti del costo stimato di 10.000.000 di euro e una «piastra» collegata direttamente agli scavi di Pompei tramite un percorso pedonale attrezzato («passerella di collegamento con ingresso diretto nel sito»), svolgendo, quindi, la funzione di nodo di smistamento e indirizzamento del flusso turistico verso il sito archeologico;

    il costo stimato del solo hub è di 17.000.000 di euro, mentre il costo complessivo dell'intero progetto, che prevede anche l'attrezzaggio del servizio navetta tra molo Beverello e fermata Varco Carmine, oneri vari e spese tecniche e generali, si aggira tra 35.800.000 e 46.000.000 di euro;

    tutte le aspettative di cui al nuovo piano di gestione della buffer zone circa una strategia volta ad un turismo sostenibile diviso in percorsi tematici omogenei risultano tradite da un piano strategico, approvato dal comitato di gestione e dal Governo, che è teso ad accentrare e far confluire in un hub ferroviario i flussi turistici esclusivamente verso il sito archeologico di Pompei, bypassando così la stessa città di Pompei, oltreché tutti gli altri siti dei comuni della buffer zone, e alimentando un turismo del tipo «mordi e fuggi»;

    si ritiene che la soluzione del nuovo hub di Pompei Scavi approvata dal comitato di gestione, ancorché estremamente onerosa, non rispetti le finalità preposte dal piano strategico per l'intera buffer zone Unesco né i principi ispiratori stessi della legge 7 ottobre 2013, n. 112, tra cui: rilancio economico-sociale e potenziamento dell'attrattività del territorio dell'area archeologica vesuviana della buffer zone Unesco;

    ricongiungimento delle «aree interesse» insistenti sul territorio, principalmente costituite dal patrimonio culturale, dalle risorse ambientali, naturali e paesaggistiche; miglioramento delle vie di accesso e interconnessioni ai siti archeologici; recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi, prioritariamente mediante il recupero e il riuso di aree industriali dismesse, riqualificazione e rigenerazione urbana, nel rispetto del principio del minor consumo di territorio e della priorità del recupero;

    tali intenti sono stati relazionati dal direttore generale del grande progetto Pompei, generale Curatoli, all'audizione del 26 ottobre 2017 in VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione) ove in riferimento alle istanze pervenute della realtà locali, delinea alcune ipotesi di intervento come un «percorso integrato» Scavi di Pompei/Santuario della Beata Vergine del Rosario tramite linea EAV Napoli-Poggiomarino e stazione di Pompei che permette di combinare un'unica escursione, oppure rendere il «treno archeologico», già in servizio, un collegamento da Napoli fino agli scavi di Castellammare,

    sarebbe opportuno aumentare il numero delle corse dei treni delle Ferrovie dello Stato Italiane e supportare economicamente il rilancio del trasporto pubblico locale per prevedere corse dedicate ai percorsi tematici dei turisti con un apposito fondo statale da assegnare alla regione Campania, mettendo fine all'opera di ridimensionamento tecnico degli ultimi anni che ha portato all'attuale saturazione dei convogli nelle ore di punta e garantendo la sicurezza necessaria sui convogli medesimi;

    sarebbe auspicabile la realizzazione di un «percorso naturalistico» nel parco nazionale del Vesuvio mediante l'adozione dei decreti attuativi necessari per la corretta fruibilità del parco, nonché un corretto sviluppo di micro o piccole imprese ecosostenibili anche con finalità turistiche,

impegna il Governo:

   a proporre un piano strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito Unesco mediante il quale realizzare un piano di sviluppo chiamato distretto Grande Bellezza Pompei che punti alla creazione di percorsi tematici «spalmati» nell'intera buffer zone all'interno dei quali organizzare un sistema turistico territoriale con lo scopo di trattenere il turista nell'area e di permettergli di conoscere tutte le bellezze culturali, artistiche, archeologiche, paesaggistiche, naturali e della tradizione eno-gastronomica, utilizzando quota parte dei fondi del programma operativo nazionale (PON) «cultura e sviluppo» 2014-2020 destinato a 5 regioni del Sud Italia, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;

   ad adoperarsi per il ritiro della proposta di realizzazione di un hub che, così come progettato allo stato, ovvero con centro commerciale a due piani, piastra di collegamento e con ponte pedonale, accentrerebbe e indirizzerebbe il flusso turistico esclusivamente nel sito degli scavi di Pompei deprimendone così il transito, la ricaduta economica e culturale sulla buffer zone e le visite negli altri comuni della buffer zone, oltreché nella stessa città di Pompei, promuovendo in alternativa un interscambio tra le due attuali stazione di Ferrovie dello Stato italiane e della ex Circumvesuviana;

   ad assumere iniziative per destinare risorse adeguate alla costituzione di una flotta di navette elettriche per il trasporto di turisti che serva tutte le stazioni delle Ferrovie dello Stato italiane nella buffer zone;

   a promuovere un accordo tra Stato, regione, EAV ex-Circumvesuviana, Rete ferroviaria italiana, Soprintendenza di Napoli e Pompei per la creazione di un biglietto unico che integri trasporto e ingresso ai beni culturali della buffer zone, anche di tipo digitale, a prezzi agevolati per turisti, mediante collaborazioni con partner pubblici (Reggia di Caserta e altri) o privati (aziende di carpooling, carsharing e bikesharing e altro);

   ad approntare un piano di digitalizzazione di tutti i beni culturali, artistici, archeologici e paesaggistici presenti nella buffer zone atto a promuovere gli stessi nel mondo, anche con la realizzazione di un apposito open data utile per la nascita e lo sviluppo di imprese culturali;

   a realizzare un «portale trasparenza» unico per i beni culturali della buffer zone che renda conoscibile ogni iniziativa intrapresa nell'ambito del Grande Progetto Pompei e del piano di gestione Unesco;

   a promuovere un intervento di riqualificazione con l'obiettivo di tutelare e poi rendere fruibile al sistema integrato di percorsi tematici «spalmati» nell'intera buffer zone, da parte della Soprintendenza di Napoli e Pompei, almeno un bene per ogni comune, la cui valorizzazione e promozione sia affidata mediante un concorso di idee con progetti presentati al comitato di gestione del Grande Progetto Pompei;

   a incentivare in maniera efficace l'individuazione di percorsi tematici di mobilità «dolce» di percorsi costieri e con vettori del mare «spalmati» nell'intera buffer zone all'interno dei quali valorizzare l'attrattività dei beni culturali;

   a intervenire per recuperare, ristrutturare e valorizzare il sistema delle ville di epoca romana e borbonica nella buffer zone con un piano pluriennale e realizzare una piattaforma di ormeggio per i collegamenti marittimi con Napoli che possano approdare direttamente alle ville del mare sotto la tutela della sopraintendenza.
(7-00007) «Gallo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sito storico

Unesco

partenariato pubblico-privato