ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00034

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: CANNIZZARO FRANCESCO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 25/06/2018
Stato iter:
13/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/07/2018
Resoconto CANNIZZARO FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/07/2018
Resoconto FUGATTI MAURIZIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 13/07/2018
Resoconto CANNIZZARO FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/07/2018

SVOLTO IL 13/07/2018

CONCLUSO IL 13/07/2018

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00034
presentato da
CANNIZZARO Francesco
testo presentato
Martedì 26 giugno 2018
modificato
Venerdì 13 luglio 2018, seduta n. 26

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   il servizio sanitario nazionale, istituito con la legge n. 833 del 1978, deve garantire ai cittadini l'universalità delle prestazioni in attuazione dell'articolo 32 della Costituzione, laddove si afferma che «la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti»;
   in realtà, soprattutto in questi ultimi anni, si assiste ad una sempre maggiore difficoltà nell'accesso alle prestazioni sanitarie e nell'erogazione degli stessi livelli essenziali di assistenza, con un progressivo aumento delle prestazioni a carico dei pazienti;
   vi sono purtroppo regioni, e tra queste la Calabria, dove il servizio sanitario pubblico è ormai incapace di rispondere in modo adeguato ed efficace al bisogno e al diritto di salute dei cittadini;
   il servizio sanitario nella regione Calabria non ha mai mostrato particolare efficienza e lo hanno dimostrato ampiamente sia la migrazione in altre regioni dei pazienti calabresi per accedere a prestazioni sanitarie migliori, sia la situazione di bilancio della spesa sanitaria di questa regione;
   in Calabria, così come in altre regioni italiane con deficit di bilancio sanitario, si è provveduto alla nomina di un commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, incarico ricoperto dall'ingegner Massimo Scura;
   mentre in altre regioni, con diligenza e professionalità, i commissari si sono comunque rapportati inevitabilmente con il governo regionale determinando spesso proficue attività congiunte, in Calabria si è instaurata una situazione di conflitto e scontro, producendo effetti dannosi per il servizio sanitario;
   la negligenza della politica di governo regionale, nell'offrire valide soluzioni e progettualità a lungo termine condivise con il commissario ad acta per il piano di rientro del debito sanitario, ha impedito che si ricreasse quella sinergia che aveva contraddistinto i positivi risultati conseguiti fino al 2014;
   la mancanza di condivisione e dialogo fra il commissario, Massimo Scura, e gli uffici regionali per le politiche sanitarie e gli scontri, anche di carattere giuridico, che si sono protratti fino ad oggi, hanno impedito quella necessaria sinergia ad affrontare le criticità di un sistema sanitario ormai in evidente difficoltà;
   i provvedimenti presi di recente dal commissario Scura sulla quantificazione della spesa sanitaria privata e pubblica hanno causato molteplici problemi al servizio regionale e soprattutto ai servizi resi ai cittadini: da 11 mesi non vengono pagate le strutture di specialistica ambulatoriale per le prestazioni effettuate, il budget assegnato alle strutture di specialistica ambulatoriale per il 2018 è stato già esaurito dalle medesime; ne consegue che le strutture di specialistica ambulatoriale sono state messe nelle condizioni di non poter più erogare prestazioni per il servizio sanitario nazionale e, quindi, possono effettuare solamente prestazioni a pagamento; a seguito dei mancati pagamenti degli arretrati quantificabili in 11 mesi, queste strutture presto dovranno ridurre il personale dipendente, con evidenti ripercussioni sull'occupazione;
   in realtà, l'aumento di patologie croniche necessiterebbe di un profondo riordino organizzativo e normativo che potenzi l'offerta sanitaria pubblica sul territorio attraverso le strutture poliambulatoriali che offrono l'assistenza domiciliare alle persone affette da malattie inguaribili e bisognose di cure specialistiche continuative, in continuità ed in sinergia con le cure ospedaliere e di reparto;
   l'aumento delle persone che non sono più in grado di pagarsi i farmaci, le carenze organizzative e gestionali che condizionano il buon funzionamento di servizi e strutture, l'esiguità delle risorse umane e finanziarie a causa del cattivo funzionamento del piano di rientro dal debito sanitario, il limitato uso del privato accreditato e il malfunzionamento del pubblico rappresentano il baratro del sistema sanitario pubblico calabrese, con la conseguente diminuzione dell'attività di prevenzione minima e l'incremento dell'emigrazione sanitaria verso altre regioni;
   le diseguaglianze nell'erogazione delle prestazioni sanitarie tra il Nord e il Sud del Paese offrono dati drammatici, vedendo i pazienti del Meridione quelli più svantaggiati;
   le strutture pubbliche restano deficitarie di servizi sanitari all'utenza calabrese, pur essendo state autorizzate assunzioni per primari, medici, sanitari, infermieri, tecnici e operatori sociosanitari per alcune migliaia di unità da parte del commissario ad acta e pur avendo acquistato tecnologie di avanguardia;
   la regione Calabria ha manifestato più volte, anche con il precedente Ministro della salute ma senza ottenere esito alcuno, il proprio dissenso e malessere contro questa situazione conseguente al mancato collegamento fra il commissario Scura e gli uffici regionali del dipartimento tutela della salute, politiche sanitarie –:
   se non si ritenga necessario provvedere, alla luce delle evidenti e forti criticità esposte in premessa, alla sostituzione del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della regione Calabria e, conseguentemente, alla nomina di un commissario e due sub-commissari con specifiche e adeguate caratteristiche professionali;
   se non si intenda prevedere una verifica al termine del primo anno dell'attività svolta dai nuovi commissari, ai fini della prosecuzione o meno dell'attività commissariale.
(2-00034) «Cannizzaro, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

politica sanitaria

soppressione di posti di lavoro