ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00067

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: del 04/03/2020
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00051
Firmatari
Primo firmatario: PALLINI MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
PERCONTI FILIPPO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
CUBEDDU SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
GIANNONE VERONICA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 04/03/2020
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
DE LORENZO RINA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
VIZZINI GLORIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 04/03/2020
TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
AMITRANO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
04/03/2020
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 04/03/2020

APPROVATO IL 04/03/2020

CONCLUSO IL 04/03/2020

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00067
presentato da
PALLINI Maria
testo di
Mercoledì 4 marzo 2020 in Commissione XI (Lavoro)

7-00010 Serracchiani, 7-00051 Pallini, 7-00055 Rizzetto, 7-00057 Epifani, 7-00059 Polverini e 7-00060 Murelli: Riconoscimento di benefici previdenziali in favore di lavoratori esposti all'amianto.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA RISOLUZIONE 7-00051 PALLINI APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   premesso che:
    l'amianto è un materiale fibroso, costituito da fibre minerali naturali appartenenti ai silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli, che ha trovato impiego principalmente come isolante o coibente. La presenza delle fibre di amianto nell'ambiente comporta dei danni a carico della salute, anche in presenza di pochi elementi fibrosi. È un agente cancerogeno per cui occorre evitare l'esposizione, anche a bassi livelli di concentrazione, poiché una minima esposizione basta per subirne gli effetti nocivi;
    il rischio per la salute umana derivante dall'esposizione all'amianto era noto già a partire dell'inizio del secolo scorso, ma l'Italia è stata lungamente inadempiente in materia di protezione dall'amianto al punto da spingere le istituzioni europee ad aprire a suo carico una procedura di infrazione, la n. 240/89, definita con la decisione di condanna da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea del 13 dicembre 1990 per mancata recezione – entro la scadenza del 10 gennaio 1987 – della direttiva 83/477/CEE del 19 settembre 1983 «Sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con una esposizione ad amianto durante il lavoro»;
    la direttiva 83/477/CEE del 19 settembre 1983 è stata recepita con il decreto legislativo n. 277 del 1991, cui è seguita l'emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257, in materia di «Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto» che ha stabilito il divieto di estrazione, commercializzazione e produzione di amianto, la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, nonché misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori esposti all'amianto; tuttavia, i dati nazionali legati alla diffusione dell'amianto e alla sua pericolosità per la salute umana e la salubrità dell'ambiente sono ancora purtroppo drammatici. In particolare, i decessi connessi con l'esposizione all'amianto sono pari a circa 5.000 all'anno, di cui circa 1.500 per via di mesoteliomi e il resto tra tumori polmonari e altre patologie asbesto-correlate, anche se, in base agli studi scientifici, il picco delle mortalità si raggiungerà nel prossimo decennio a causa del lungo periodo di latenza che caratterizza le malattie asbesto-correlate;
    sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all'esposizione in parola, è stata emanata la direttiva 2009/148/CE, con cui si ribadisce che «l'amianto è un agente particolarmente pericoloso che può causare malattie gravi e che è presente in numerose situazioni di lavoro»;
    il 14 marzo 2013 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto con cui, tra l'altro, esorta «gli Stati membri a garantire che tutti i casi di asbestosi, mesotelioma e malattie collegate siano registrati per mezzo di una raccolta sistematica di dati sulle malattie professionali e non professionali legate all'amianto, a classificare e registrare ufficialmente le placche pleuriche come una malattia legata all'amianto e a fornire, con l'assistenza di osservatori ad hoc, una mappatura attendibile della presenza di amianto»;
    a distanza di oltre 25 anni dall'introduzione della legge n. 257 del 1992, tuttavia, l'amianto non è stato definitivamente smaltito dal territorio nazionale;
    ad oggi ci sono ancora casi di lavoratori esposti all'amianto, affetti da patologie asbesto-correlate ma non rientranti nell'ambito del riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla normativa vigente in materia e, dunque, colpiti da una diseguaglianza di trattamento alla quale deve essere posto rimedio,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di assumere iniziative normative al fine di garantire ai lavoratori affetti da patologie asbesto-correlate di origine professionale conseguenti da comprovata esposizione all'amianto e oggi ancora esclusi dal riconoscimento dei benefici, idonei strumenti di tutela;
   a valutare la possibilità di prevedere, nell'ambito delle suddette iniziative normative, l'aumento delle risorse necessarie per consentire ai lavoratori esposti all'amianto, affetti da patologie asbesto-correlate di origine professionale, adeguate e maggiori tutele.
(8-00067) «Pallini, Tripiedi, Segneri, Perconti, Costanzo, Cubeddu, Giannone, Invidia, Siragusa, De Lorenzo, Vizzini, Tucci, Davide Aiello, Amitrano, Ciprini».