ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00058

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: del 04/12/2019
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00384
Firmatari
Primo firmatario: ZANELLA FEDERICA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 04/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MULE' GIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2019
SOZZANI DIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2019
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2019
PENTANGELO ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2019
ROSSO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2019


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Stato iter:
04/12/2019
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 04/12/2019

APPROVATO IL 04/12/2019

CONCLUSO IL 04/12/2019

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00058
presentato da
ZANELLA Federica
testo di
Mercoledì 4 dicembre 2019 in Commissione IX (Trasporti)

7-00384 Zanella: Sull'attuazione della strategia italiana per la banda ultralarga.

NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IX Commissione,
   premesso che:
    il 3 marzo 2015 il Governo ha approvato la «Strategia italiana per la banda ultralarga», che ha l'obiettivo di contribuire a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, e rappresenta il quadro nazionale di riferimento per le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultra larga in Italia, al fine di soddisfare gli obiettivi fissati dall'Agenda digitale europea entro il 2020;
    la prima fase dell'attuazione della Strategia riguarda le aree a fallimento di mercato definite «aree bianche» presenti sull'intero territorio nazionale;
    in particolare, il Governo ha scelto di sostenere, tramite fondi nazionali (Fsc) e fondi comunitari (Fesr e Feasr, assegnati dalle regioni al Ministero dello sviluppo economico in base ad un accordo quadro Stato-regioni) un modello ad «intervento diretto», autorizzato dalla Commissione europea ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato;
    l'intervento consiste nel costruire una rete di proprietà pubblica che verrà messa a disposizione di tutti gli operatori che vorranno attivare servizi verso cittadini ed imprese. L'intervento pubblico in tali aree è ritenuto necessario per correggere disuguaglianze sociali e geografiche generate dall'assenza di iniziativa privata da parte delle imprese e consentire, pertanto, una maggiore coesione sociale e territoriale mediante l'accesso ai mezzi di comunicazione tramite la rete a banda ultra larga;
    l'attuazione della Strategia è affidata al Ministero dello sviluppo economico, che si avvale della società in house Infratel Italia s.p.a. e comprende i seguenti obiettivi:
    la copertura ad almeno 100 Mbps fino all'85 per cento della popolazione;
    la copertura ad almeno 30 Mbps della restante quota di popolazione;
    la copertura ad almeno 100 Mbps di sedi ed edifici pubblici (scuole, ospedali e altro), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici;
    nella realizzazione del piano il territorio nazionale è stato suddiviso in 94.645 aree territoriali di riferimento a loro volta raggruppati in 4 tipologie di cluster di intervento a seconda del livello di coinvolgimento pubblico necessario per il raggiungimento dell'obiettivo prefissato, con i cluster C e D corrispondenti alle «aree bianche», prevedendo specificamente che nel cluster C rientrino le aree nelle quali è prevedibile o è previsto un co-investimento dei privati solo a fronte della concessione di incentivi, e che nel cluster D rientrino le aree nelle quali non vi sono le condizioni per investimenti privati neanche a fronte della concessione di incentivi;
    le risorse destinate alla realizzazione del piano sono state individuate in quelle del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) per il ciclo di programmazione 2014-2020, nel limite di 3,5 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi di euro sono assegnati per interventi di immediata attivazione. Le risorse complessive destinate al piano banda ultra larga potranno ulteriormente essere integrate con ulteriori 1,4 miliardi di euro con successivi provvedimenti normativi;
    la prima gara del valore di 3 miliardi di euro è stata assegnata a giugno 2017 per l'Abruzzo, il Molise, l'Emilia-Romagna, la Lombardia, la Toscana e il Veneto. La seconda gara d'appalto è stata assegnata a novembre 2017 e riguarda il lancio di reti a fibra ottica nelle regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e la provincia autonoma di Trento. La terza e ultima gara per la fornitura di infrastrutture a banda larga in aree rurali non servite e svantaggiate del valore di 103 milioni di euro è stata lanciata nell'aprile 2018 e copre le regioni Calabria, Puglia e Sardegna. In tutte le gare il soggetto aggiudicatario è risultato essere Open Fiber;
    al 4 Novembre 2019 il progetto banda ultra larga risulta in grave ritardo rispetto alle tempistiche preventivate; su 5.554 comuni interessati dagli interventi solo in 5 di essi i lavori sono stati terminati definitivamente, con la rete collaudata e operativa. In altri 310 comuni i lavori sono stati ultimati, ma non è ancora stato effettuato il collaudo di funzionalità. In 1.614 comuni i lavori sono in corso, con 220 comuni in cui si attende l'approvazione del progetto esecutivo e 474 in cui il concessionario Open Fiber ha avviato la richiesta di autorizzazione. Nei restanti 3.625 comuni i lavori non sono stati ancora avviati;
    il cluster B corrisponde alle cosiddette «aree grigie» e congiuntamente al cluster A ricomprende circa il 65 per cento della popolazione italiana e a questi cluster saranno destinate circa il 50 per cento del volume di risorse complessive definito dalla strategia, utilizzabili sia per le infrastrutture che per gli incentivi all'utente finale;
    all'interno delle «aree grigie» si trovano circa 7.000 aree industriali ove sono ubicate la maggior parte delle piccole e medie imprese italiane che ad oggi sono prive di connessione in fibra oltre 30 Mbps. Il divario digitale produce una forte incidenza sulla competitività delle imprese, in particolare in campo internazionale ove imprese di altri Paesi hanno più facilità di accesso a connessioni ultraveloci, fondamentali anche per cogliere le nuove potenzialità messe a disposizione del mercato dal cosiddetto internet delle cose (Internet of things). In dette aree è dunque necessario realizzare in tempi adeguati l'infrastrutturazione della banda ultra larga, evitando i ritardi registrati nelle aree bianche,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative per individuare modalità di gara riguardanti lotti di dimensione inferiore rispetto a quelli delle «aree bianche» di cui ai cluster C e D, coinvolgendo un numero più ampio di operatori nelle attività di installazione della fibra;
   ad adottare iniziative per prevedere l'erogazione di voucher, nell'ambito delle risorse stanziate dalla delibera Cipe 71/2017, da destinare a piccole e medie imprese e singoli cittadini al fine di favorire e incentivare l'accesso ai servizi di connessione alla rete internet ad almeno 100 Mbps.
(8-00058) Zanella, Mulè, Sozzani, Bergamini, Pentangelo, Rosso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

controllo degli aiuti di Stato

astronomia

assetto territoriale