ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00858

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 713 del 23/06/2022
Abbinamenti
Atto 7/00848 abbinato in data 05/07/2022
Atto 7/00853 abbinato in data 05/07/2022
Atto 7/00861 abbinato in data 05/07/2022
Firmatari
Primo firmatario: FEDERICO ANTONIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
SALAFIA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
TRAVERSI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
TUZI MANUEL MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
VARRICA ADRIANO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2022
PIGNATONE DEDALO COSIMO GAETANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2022


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/07/2022
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
LOSS MARTINA LEGA - SALVINI PREMIER
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 05/07/2022

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/07/2022

DISCUSSIONE IL 05/07/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/07/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 13/07/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 13/07/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00858
presentato da
FEDERICO Antonio
testo presentato
Giovedì 23 giugno 2022
modificato
Martedì 5 luglio 2022, seduta n. 719

   Le Commissioni VIII e XIII,

   premesso che:

    il 17 giugno 2022 è stata celebrata la giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità; i dati del rapporto delle Nazioni Unite sulla Convenzione per combattere la desertificazione riportano che nel 2022 più di 2,3 miliardi di persone stanno affrontando i problemi legati alla grave mancanza di acqua, quasi 160 milioni di bambini sono esposti a siccità grave e prolungata e sempre secondo l'Onu, a meno che non si intervenga prontamente, si stima che entro il 2030, circa 700 milioni di persone corrono il rischio di essere sfollate a causa della siccità e conseguente desertificazione;

    come noto e rilevato da tutte le categorie di settore e dalle istituzioni competenti per materia i cambiamenti climatici stanno avendo un pesante impatto sulla disponibilità di risorse idriche anche nel nostro Paese;

    la scarsità di precipitazioni piovose e nevose dello scorso inverno e un'estate che si preannuncia molto calda, con temperature già a maggio ben al di sopra della media, destano preoccupazione e preannunciano una situazione particolarmente critica per diversi bacini idrici, dal nord al sud Italia, con un forte impatto sulle attività produttive agricole e non solo;

    in Lombardia, ad esempio, i dati sul riempimento dei laghi mostrano al 1° maggio un confronto con la media 2006-2020 di analogo periodo pesantemente negativo (-43,1 per cento) e, riguardo più in generale lo stato delle riserve idriche, il dato peggiore rimane quello del manto nevoso (Snow Water Equivalent – SWE) che, alla stessa data, registra -63,7 per cento rispetto alla media. Complessivamente, il totale della riserva idrica (laghi + invasi + SWE) si attesta al 55 per cento sotto la media del periodo di riferimento. Rispetto quindi ai quasi 3 miliardi di metri cubi di acqua solitamente accumulati in questa fase dell'anno il dato attuale è di soli 1,3 miliardi (dati Arpa Lombardia);

    la Società meteorologica italiana (Nimbus Web) ha rilevato che nel territorio piemontese è stato registrato il secondo periodo – riferito ai mesi dicembre-aprile – più secco della serie iniziata a partire dal 1802, con 37 millimetri di piogge (dati di Arpa Piemonte), pari a solo il 15 per cento di quanto avvenuto nella media, sostanzialmente eguagliando il record negativo del biennio 1843-44, in cui, nello stesso periodo, si registrarono 36,4 millimetri di piogge cadute. La situazione è resa oggi ancora più problematica dalle temperature medie di 2,5 gradi più rispetto a quelle di metà Ottocento;

    si rileva poi che, oltre ai periodi di deficit pluviometrici estremi, come l'attuale, che impoveriscono il suolo e più in generale tutto il territorio, con un forte rischio legato anche al fenomeno degli incendi soprattutto in estate, per effetto dei cambiamenti climatici si assiste anche a fenomeni di segno diametralmente opposto, come lo scatenarsi di violenti nubifragi che comportano erosione del suolo, rischio di frane, mareggiate intense, trombe d'aria e sbalzi termici, che vanno ad aggravare il già precario equilibrio del territorio, compromettendolo ulteriormente e provocando frequenti e ingenti danni al sistema produttivo;

    oltre che per gli aspetti quantitativi legati all'approvvigionamento, il fenomeno della siccità comporta un decadimento della qualità della risorsa idrica e ciò rappresenta una grave criticità soprattutto per il settore agricolo. Si tratta del così detto fenomeno dell'intrusione del cuneo salino per il quale la progressiva diffusione di acqua salata nelle acque di falda determina un inquinamento dei pozzi con cui vengono irrigate le colture che risultano così irrimediabilmente danneggiate;

    la Coldiretti ha inoltre rilevato che ai problemi determinati della scarsità di risorse idriche si sono aggiunti, anche a causa della guerra in Ucraina, altri fattori di preoccupazione per il settore come gli incrementi fino al 170 per cento del prezzo dei concimi e fino al 129 per cento di quello del gasolio;

    a seguito di altre annate particolarmente critiche, come quelle del 2012, del 2014 e del 2017 con la risoluzione n. 7-01287 sono state segnalate le possibili cause della crisi e prospettate possibili soluzioni, alcune delle quali in seguito effettivamente messe in atto. A seguito delle presentazioni di tale risoluzione è stata svolta una indagine conoscitiva sull'emergenza idrica e sulle misure necessarie per affrontarla;

    a seguito dell'indagine conoscitiva è proseguito il lavoro, tutt'ora fondamentale e che andrebbe potenziato, degli osservatori permanenti sugli utilizzi idrici, ed è stato istituito il Piano nazionale di interventi per il settore idrico di cui ai commi 516-525 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), inizialmente suddiviso in piano invasi e piano acquedotti. Anche tra le milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono state inserite misure importanti per affrontare gli effetti di cambiamenti climatici sulle risorse idriche. Si fa riferimento alla Missione M2C4 che prevede «Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico» e, in particolare, all'investimento 1.1 «volto ad azioni di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali ed indotti sul territorio italiano, sfruttando le conoscenze e le tecnologie esistenti ed all'avanguardia, al fine di garantire l'elaborazione e l'attuazione di piani di prevenzione e resilienza adeguati al territorio e le infrastrutture, a difesa e protezione delle risorse nazionali esistenti e future»;

    con l'ordinanza n. 37 del 2022 a firma del Presidente della regione Veneto è stato dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale. L'ordinanza, valida dal 3 maggio 2022 e con riserva di modifica dei contenuti in relazione all'andamento meteorologico, individua le misure necessarie a fronteggiare la situazione di deficit idrico;

    vanno considerati gli effetti dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico e sulla capacità di ricarica delle falde, con la conseguente necessità di monitorare costantemente il bilancio idrologico; inoltre anche per quanto riguarda le concessioni per la ricerca e la coltivazione delle acque minerali, è previsto il rispetto delle prescrizioni di tutela ambientale, così come previste dagli articoli 56, 95, 97 e 121 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;

    l'impronta idrica della produzione zootecnica in Italia ammonta a circa 70 miliardi di metri cubi. Le infrazioni per la presenza di nitrati in falda permangono in molte zone d'Italia e gli indici di eutrofizzazione peggiorano lo stato di molti corpi idrici, con la conseguenza che la diminuzione dell'acqua in falda non può che aggravare l'effetto dei nitrati e di altri inquinanti chimici nelle acque;

    secondo il Rapporto del Ministero dell'economia e delle finanze sulle acque minerali, in annate complesse, come quelle tra il 2014 e il 2017, i produttori di acque minerali, nei territori soggetti a crisi idrica, hanno estratto rilevanti quantitativi di acqua (2 milioni e mezzo di metri cubi di acqua in Veneto e 3 milioni di metri cubi in Piemonte) senza che siano state previste limitazioni nei periodi di più grave carenza idrica,

impegnano il Governo:

   ad assumere iniziative finalizzate ad aumentare gli investimenti nella ricerca sulle tecnologie volte a migliorare lo stoccaggio e il risparmio idrico, in infrastrutture per l'irrigazione sotterranee e di precisione, in tecniche di irrigazione, attraverso condotte che consentano di regolare le portate, e in nuovi bacini di stoccaggio nelle cave dismesse;

   ad adottare iniziative per attivare misure di sostegno per i settori maggiormente colpiti, in particolare per tutto il settore agricolo, e per definire una gestione efficace della crisi idrica a livello sovraregionale;

   a valutare la possibilità di adottare iniziative, in particolar modo nel comparto agricolo, per prevedere incentivi anche di tipo economico all'uso di software di consumo irriguo che indichino come procedere all'irrigazione, consentendo contestualmente di ridurre l'inutile spreco delle risorse idriche, tenendo conto delle precipitazioni e dei livelli di falda ed evitando così, oltre che possibili sprechi in relazione all'uso della risorsa idrica, sprechi dal punto di vista delle dispersioni della rete;

   a fornire elementi in merito allo stato delle attività di rinaturazione dei corsi d'acqua previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza;

   a valutare l'introduzione, mediante apposite iniziative normative, dell'obbligo di pubblicazione della concentrazione dei nitrati nelle acque potabili erogate, e il monitoraggio dei possibili effetti della bacinizzazione e della minore diluizione sulla concentrazione di nitrati e altri inquinanti;

   a valutare la possibilità di adottare iniziative per prevedere una riduzione di prelievi e captazioni da parte dei concessionari delle acque minerali nelle aree in cui la crisi idrica si presenti critica;

   a valutare la possibilità di predisporre idonee iniziative normative, in raccordo con gli enti territoriali competenti finalizzate alla gestione della crisi idrica da parte delle regioni in una fase precedente la dichiarazione dello stato di emergenza, mediante ordinanze che abbiano la finalità di ridurre o sospendere i prelievi idrici e di ottimizzare l'invasamento di acqua;

   ad assumere iniziative finalizzate alla semplificazione delle procedure necessarie all'attuazione degli interventi previsti e finanziati dalla Missione M2C4 – «Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico», nonché di quelli previsti dal Primo stralcio del piano nazionale di interventi nel settore idrico e del secondo stralcio per cui sono già stati stanziati 2 miliardi di euro tra il 2018 e il 2033;

   a valutare la possibilità di adottare iniziative per istituire uno strumento finanziario complementare a quelli previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per la definizione di un piano per la realizzazione di piccoli invasi per la raccolta di acqua piovana, diffusi sul territorio, da destinare sia all'uso irriguo che al servizio antincendio;

   a promuovere campagne di sensibilizzazione volte a condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la necessità di riduzione dei prelievi da aste fluviali e bacini da parte di tutti i soggetti derivatori;

   a promuovere l'attivazione di misure e progetti con la finalità di ampliare la capacità di depurazione e riutilizzo delle acque reflue;

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative per potenziare, nell'ambito dei piani di bacino dei distretti idrografici, gli strumenti e le regole di esercizio volte ad assicurare l'equilibrio del bilancio idrico, garantendo un'equa riparazione della risorsa tra territori regionali contigui, con particolare attenzione per le deficienze idriche connesse ai periodi di siccità e scarsità della risorsa;

   a promuovere il potenziamento del Comitato di coordinamento nazionale degli osservatori in un'ottica di efficacia ed efficienza dell'utilizzo delle risorse economiche già stanziate o da stanziare di una migliore programmazione e realizzazione degli investimenti, in linea, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza;

   a valutare l'opportunità di rafforzare le misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza mettendo a disposizione ulteriori fondi sulla base delle necessità che sono state evidenziate.
(7-00858) «Federico, Di Lauro, Gallo, Micillo, Salafia, Scerra, Sportiello, Traversi, Tuzi, Varrica, Zolezzi, Pignatone».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

studio d'impatto

cambiamento climatico