ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00731

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 570 del 23/09/2021
Abbinamenti
Atto 7/00681 abbinato in data 12/10/2021
Atto 7/00712 abbinato in data 12/10/2021
Atto 7/00721 abbinato in data 12/10/2021
Atto 7/00730 abbinato in data 12/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: FORMENTINI PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021
SNIDER SILVANA LEGA - SALVINI PREMIER 23/09/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 12/10/2021
SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/10/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/10/2021

DISCUSSIONE IL 12/10/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/10/2021

AUDIZIONE INFORMALE IL 06/07/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00731
presentato da
FORMENTINI Paolo
testo di
Giovedì 23 settembre 2021, seduta n. 570

   La III Commissione,

   premesso che:

    la firma dei cosiddetti «accordi di Abramo» da parte di Israele, da un lato, e il Bahrein, gli Emirati Arabi Uniti, il Marocco e il Sudan, dall'altro, hanno dischiuso la porta alla speranza di un futuro in Medio Oriente caratterizzato da maggior stabilità, pace ed integrazione economica;

    agli accordi di Abramo stanno facendo in effetti seguito lo scambio degli ambasciatori e l'innesco di un significativo flusso di investimenti incrociati tra i Paesi che li hanno sottoscritti;

    le circostanze appena descritte sembrano provare che la guerra e l'inimicizia ad oltranza non sono affatto un destino inevitabile per il Medio Oriente, ma esistono invece margini per iniziative politiche in grado di migliorare la situazione complessiva della regione;

    gli accordi di Abramo avrebbero dovuto avere il loro coronamento nell'attuazione del cosiddetto «piano di pace» presentato dagli Stati Uniti nel 2020, rimasto invece per ora sfortunatamente senza seguito;

    mentre persistono focolai d'instabilità in Libano e continua la guerra civile in Siria, Israele continua a subire attacchi e provocazioni da parte delle milizie islamiste che controllano la Striscia di Gaza ed hanno scagliato contro le città israeliane una grandissima quantità di razzi;

    il lancio di ordigni, seppure sensibilmente diminuito in intensità e gravità degli effetti, non è infatti ancora cessato completamente e si registrano tentativi di attentato condotti ai danni di cittadini o militari israeliani, generalmente falliti, ai quali Israele risponde militarmente con raid mirati diretti ad eliminare le sorgenti della minaccia;

    sostanzialmente, quindi, il processo di pace è nuovamente in stallo;

    non si è infatti finora riusciti ad estendere il modello degli accordi di Abramo ai rapporti tra Israele e l'Autorità nazionale palestinese, anche a causa delle resistenze incontrate dal piano di pace proposto dagli Stati Uniti nel 2020, del quale le intese raggiunte successivamente con Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Marocco e Sudan sono state in qualche modo parte, aprendo la strada a forme di estesa collaborazione arabo-israeliana;

    in seguito al recente vertice israelo-egiziano, svoltosi a Sharm el Sheikh, tuttavia il presidente al Sisi si sarebbe impegnato a controllare quanto accade nella striscia di Gaza, circostanza che potrebbe creare progressivamente i presupposti per l'attenuazione delle tensioni;

    la regione risente negativamente del sostegno assicurato da potenze terze a movimenti che non riconoscono il diritto di Israele ad esistere ed anzi ne propugnano apertamente la cancellazione;

    la nuova amministrazione americana non ha ancora assunto iniziative d'alto profilo per riaprire il tavolo negoziale;

    appare politicamente debole anche l'Unione europea, seppure alcuni Paesi europei siano presenti in Medio Oriente con elementi dei rispettivi sistemi militari, che tuttavia focalizzano la propria attenzione principalmente sulla lotta allo Stato Islamico;

    in questo contesto, gli Stati Uniti stanno annunciando la riduzione della loro presenza militare anche in Iraq, Paese nel quale l'Italia sta assumendo un ruolo di guida nella missione addestrativa che la Nato conduce a profitto delle locali forze di sicurezza;

    in nessun posto del mondo più che nell'area mediterranea si avvertono gli effetti della minor presenza politico-militare americana, un dato che non pare reversibile a breve termine e sta innescando una serie di reazioni a catena, suscettibili di degradare la sicurezza europea e quella nazionale dell'Italia;

    in queste circostanze, sembra opportuna l'elaborazione di una strategia e di una proposta politica che miri alla stabilizzazione del quadrante mediterraneo e mediorientale, tanto in ambito atlantico, quanto all'interno dell'Unione europea e sul piano nazionale,

impegna il Governo:

   a proseguire nell'azione di sollecitazione diplomatica di una maggiore attenzione verso la regione mediterranea e mediorientale da parte dell'Alleanza Atlantica;

   a promuovere, nell'ambito del Consiglio Nord Atlantico, un maggior coordinamento tra i Paesi che ne costituiscono il pilastro europeo, con l'obiettivo di conferirgli maggiore coesione ed efficacia, anche in rapporto alle sfide nel Mediterraneo ed in Medio Oriente, evitando di incrinare il rapporto transatlantico, che è già sottoposto per varie ragioni a significative tensioni, e migliorando la cooperazione tra Nato ed Unione europea;

   ad assumere le iniziative più opportune al fine di assicurare un contributo italiano ed europeo alla ripresa del dialogo israelo-palestinese, eventualmente prospettando anche la possibilità di ospitare sul nostro territorio nazionale un vertice tra le rispettive autorità politiche;

   a denunciare ogni tentativo di alimentare la tensione tra israeliani e palestinesi operato da potenze che sostengono organizzazioni dedite alla violenza, che non riconoscono il diritto di Israele ad esistere e ne propugnano l'eliminazione;

   a cogliere ogni opportunità che si presenti per consolidare il metodo e i risultati acquisiti nel 2020 con la firma degli accordi di Abramo.
(7-00731) «Formentini, Zoffili, Billi, Cecchetti, Coin, Comencini, Di San Martino Lorenzato Di Ivrea, Picchi, Ribolla, Snider».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Stato islamico

firma di accordo

politica di cooperazione