ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00721

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 562 del 10/09/2021
Abbinamenti
Atto 7/00681 abbinato in data 22/09/2021
Atto 7/00712 abbinato in data 22/09/2021
Atto 7/00730 abbinato in data 12/10/2021
Atto 7/00731 abbinato in data 12/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: DI STASIO IOLANDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUFFAGNI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 10/09/2021
MARINO BERNARDO MOVIMENTO 5 STELLE 10/09/2021
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 10/09/2021
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 10/09/2021
BERTI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 10/09/2021
OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 10/09/2021
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 10/09/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/09/2021
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/09/2021
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO GOVERNO 22/09/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/09/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 12/10/2021
SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/10/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/09/2021

DISCUSSIONE IL 22/09/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/09/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/10/2021

DISCUSSIONE IL 12/10/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/10/2021

AUDIZIONE INFORMALE IL 06/07/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00721
presentato da
DI STASIO Iolanda
testo di
Venerdì 10 settembre 2021, seduta n. 562

   La III Commissione,

   premesso che:

    il 29 agosto 2021 a Ramallah si è svolto un incontro diplomatico tra il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas e il Ministro della difesa d'Israele Benny Gantz, il primo dal lontano 2010;

    sebbene non siano state pubblicate immagini al riguardo, alla riunione hanno partecipato anche Ghasan Alyan, responsabile per Israele degli affari civili nei territori palestinesi, l'alto funzionario dell'Autorità Palestinese Hussein al-Sheikh e il capo dell'intelligence palestinese Majid Faraj;

    l'incontro è stato confermato in una nota diffusa dal Ministero della difesa israeliano, la quale riportava che: «Gantz ha detto ad Abbas che lo Stato di Israele è pronto per varare una serie di misure che rafforzeranno l'economia dell'Autorità Palestinese. I due hanno anche discusso sull'organizzazione della sicurezza, della realtà civile ed economica in Giudea, Samaria e Gaza»;

    l'incontro è stato poi confermato dallo stesso Hussein al-Sheikh, stretto collaboratore di Abbas, il quale ha scritto su Twitter che: «il presidente Mahmoud Abbas si è incontrato a Ramallah con Benny Gantz, dove hanno discusso di tutti gli aspetti delle relazioni israelo-palestinesi»;

    per il The Times of Israel alla riunione non è stato affrontato il tema del futuro Stato palestinese, tuttavia sono stati successivamente fatti trapelare alcuni dettagli della discussione. In particolare, gli israeliani daranno all'Autorità Palestinese 156 milioni di dollari, anticipandoli dalle tasse che raccolgono per conto dell'Autorità stessa; distribuiranno 15 mila nuovi permessi di lavoro in Israele, concederanno quindi lo status di residenza per circa 5 mila famiglie che vivono nella Cisgiordania occupata; permetteranno ai palestinesi di costruire mille nuove abitazioni della parte di Cisgiordania controllata da Israele, l'area C. Sarà anche consentito lo scambio di merci fra Gaza e la Cisgiordania, e alla striscia verrà garantita una maggiore distribuzione di acqua ed elettricità;

    l'incontro è probabilmente il primo passo successivo alla visita del Primo ministro israeliano Naftali Bennett a Washington del 26 agosto 2021, dove ha incontrato il Presidente americano Joe Biden e, sebbene non sia una esplicita ripresa dei negoziati, segna, ad ogni modo, un importante segnale di discontinuità nelle relazioni tra le parti, particolarmente importante anche alla luce della recente escalation militare del maggio scorso che ha provocato la morte di 253 palestinesi e 9 israeliani nonché l'ingente distruzione di edifici, tra cui uno che ospitava anche stampa internazionale, servizi di prima necessità e strutture essenziali nella striscia di Gaza;

    a seguito dell'incontro, i leader di Egitto, Giordania e dell'Autorità Palestinese hanno tenuto un vertice trilaterale al Cairo per discutere le modalità di rilancio del processo di pace;

    le concessioni da parte israeliana arrivano anche dopo l'annuncio del presidente statunitense nella primavera del 2021 di voler riattivare il programma di aiuti alla Palestina;

    negli ultimi mesi l'Autorità Palestinese è stata colpita da una forte crisi-economica, provocata in parte da calo degli aiuti arabi e internazionali e aggravata soprattutto a causa del Covid-19. Nel 2020 l'economia palestinese ha visto un calo dell'11,5 per cento del prodotto interno lordo;

    la crisi dell'Autorità nazionale palestinese non è tuttavia solo determinata da fattori economici, ma lo è stata anche per via una crescente perdita di credibilità e autorevolezza, non soltanto agli occhi della comunità internazionale ma anche davanti alla propria popolazione. Il continuo rinvio delle elezioni per il rinnovo dell'Anp così come una poco efficiente gestione amministrativa e il dilagare di casi di corruzione e infine i recenti episodi di repressione che sono culminati con l'arresto di decine di attivisti per i diritti umani e l'uccisione del militante Nizar Banat, hanno fortemente indebolito la leadership palestinese dell'Anp;

    malgrado il Primo ministro israeliano Naftali Bennett abbia in più circostanze ribadito che la ripresa delle relazioni tra le due parti è determinata dalla necessità di salvare dalla bancarotta l'Autorità nazionale palestinese e dalla necessità di coordinare i servizi di sicurezza delle due parti, e non avrebbe quindi lo scopo di rilanciare il processo diplomatico, appare quanto mai opportuno, ad opinione dei firmatari del presente atto di indirizzo, avviare tutte le iniziative a disposizione affinché si rilanci il processo di pace e affinché si scongiuri una recrudescenza delle iniziative belliche del mese di maggio 2022;

    appare opportuno quindi utilizzare tutti gli strumenti diplomatici per fermare l'espropriazione e la demolizione delle case palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, così come l'annessione di parte della Cisgiordania e della Valle del Giordano da parte di Israele. Occorre lavorare infine affinché, al di là del sostegno economico, si arrivi ad un segnale politico di ripresa del processo di pace, che non può non partire dalla revoca degli insediamenti illegali in Cisgiordania e il relativo smantellamento;

    gli «accordi di Abramo» hanno indubbiamente favorito una positiva ripresa delle relazioni di Israele con una parte degli Stati arabi e africani, ma hanno l'insanabile errore di non aver coinvolto in essi le autorità palestinesi e una pace stabile e duratura nell'area può determinarsi soltanto con il coinvolgimento di tutte le parti coinvolte nel conflitto,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative di competenza, nelle relazioni bilaterali e nelle sedi europee e internazionali:

    a) affinché vengano create le premesse per un riavvio del processo di pace tra israeliani e palestinesi sulla base delle risoluzioni adottate dall'Organizzazione delle Nazioni unite anche sostenendo tutte le iniziative della società civile israeliana e palestinese;

    b) per promuovere il ruolo dell'Unione europea, in accordo alle conclusioni del Consiglio europeo del 24-25 maggio 2021, affinché sia un attore protagonista nei rinnovati negoziati di pace a favore della soluzione della situazione dei due Stati;

    c) per continuare a sensibilizzare il Governo israeliano sulla necessità di porre fine alla pratica della costruzione degli insediamenti illegali dei coloni in Cisgiordania, di non procedere all'annessione di parte della Cisgiordania e della Valle del Giordano, di scongiurare le demolizioni e/o le espropriazioni di case palestinesi, incluse quelle del quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, di porre fine ad ogni altra iniziativa che potrebbe pregiudicare il rilancio del processo di pace;

    d) per promuovere e sostenere la ricostruzione delle infrastrutture e dei servizi essenziali nella Striscia di Gaza e per fornire un immediato sostegno umanitario alla popolazione duramente colpita dagli ultimi bombardamenti.
(7-00721) «Di Stasio, Buffagni, Marino, Emiliozzi, Spadoni, Berti, Olgiati, Grande».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

questione cisgiordana

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