ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00713

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 554 del 04/08/2021
Abbinamenti
Atto 7/00727 abbinato in data 18/11/2021
Atto 7/00759 abbinato in data 13/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: ERMELLINO ALESSANDRA
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 04/08/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/11/2021
ERMELLINO ALESSANDRA MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 18/11/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/11/2021
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/11/2021

DISCUSSIONE IL 18/11/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/11/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/01/2022

AUDIZIONE INFORMALE IL 13/01/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00713
presentato da
ERMELLINO Alessandra
testo di
Mercoledì 4 agosto 2021, seduta n. 554

   La III Commissione,

   premesso che:

    dal 4 agosto 2020, quando nel porto di Beirut esplosero 2750 tonnellate di nitrato d'ammonio, la crisi del sistema politico-istituzionale libanese ha subito una spinta d'accelerazione. Attualmente il Libano versa in gravi difficoltà socio-economiche: la lira libanese ha perso oltre l'80 per cento del suo valore in un solo anno, provocando un aumento dei prezzi di circa il 300 per cento; e la metà della popolazione vive in condizioni di povertà. A ciò si aggiunge la difficoltà di reperire beni di prima necessità, tra cui anche farmaci, e il fatto che la fornitura di energia elettrica è stata ridotta e procede a singhiozzo da tempo;

    l'Unicef rivela che più di 4 milioni di persone corrono il rischio immediato di perdere l'accesso all'acqua potabile, stimando che, a causa della carenza di fondi, di carburante e di rifornimenti di cloro e pezzi di ricambio nelle prossime settimane, la maggior parte del pompaggio di acqua cesserà gradualmente in tutto il Libano;

    il Libano, ben prima dell'esplosione del 4 agosto 2020, è stato teatro di numerose proteste popolari contro la corruzione endemica del Paese: la richiesta non negoziabile proveniente dalla società civile era la dimissione dell'intera classe dirigente. Il destino politico del Libano continua a essere incerto, le proteste hanno ormai da tempo ed esplicitamente identificato il confessionalismo come l'origine della corruzione sistemica. La religione viene politicizzata in una logica di divide et impera che sfrutta i network privati per distribuire favori e welfare informale su base settaria;

    gli equilibri di potere fondati sulla sua distribuzione interna in base a meccanismi settari espongono il Paese anche a crescenti interferenze esterne. L'Hezbollah libanese rappresenta il principale alleato non statuale dell'Iran che, nel corso del tempo, ha anche dotato il movimento politico e militare di missili a corto e medio raggio. Hezbollah non è una realtà a sé stante in Libano, ma in base alla sua progressiva integrazione, il movimento ha acquistato sempre più una dimensione propria, profondamente connessa alla realtà libanese, pur mantenendo lo stretto legame con Teheran;

    lo stretto legame tra Hezbollah e l'Iran non permette al Libano di esprimere neutralità nei confronti dei Paesi prossimi. Ad esempio la frangia libanese di Hezbollah è intervenuta nel 2013 nella guerra in Siria affianco all'Iran, e, al contempo, la collaborazione tra la suddetta frangia e l'Iran continua a essere funzionale al mantenimento della pressione su Israele;

    parallelamente al quadro di crisi economica, politica e sanitaria, vi è anche l'aspetto umanitario da tenere in alta considerazione. In Libano si conta la presenza di rifugiati siriani e campi palestinesi, che, tradotta in numeri, fa registrare, nel gennaio 2020, la presenza di 910.256 rifugiati sul territorio libanese. Il loro permanere comporta alcune implicazioni politiche, in quanto una naturalizzazione dei siriani in Libano appare un percorso impervio, a fronte del fragile equilibrio tra gruppi confessionali che si fonda anche sulla proporzione demografica tra cristiani, sunniti e sciiti. Inoltre, i campi temporanei in cui sono confinati i rifugiati non sono equipaggiati sufficientemente per garantirne la protezione. I rifugiati, quindi, essendo al centro del dibattito politico, vengono, da una parte, strumentalizzati dallo Stato per ottenere finanziamenti internazionali, dall'altra, utilizzati per giustificare una crisi economica;

    l'impegno italiano in Libano vanta un percorso quarantennale, da quando nel 1979 il nostro Paese ha inviato uno squadrone di elicotteri dell'Esercito, costituito da circa 50 uomini e 4 velivoli, con il compito di condurre missioni di ricognizione, ricerca e soccorso, trasporto sanitario e collegamento. Il contributo italiano, che è considerato il più rilevante dell'intera forza multinazionale schierata dalle Nazioni Unite e denominata United Nations Interim Force in Lebanon (Unifil), ha vissuto evoluzioni positive, ampliando il perimetro del suo mandato, che, attualmente, contempla anche il supporto alla popolazione locale attraverso progetti umanitari e di sviluppo. Unifil non è però l'unica missione che vede presenziare l'Italia in Libano: dal 2013, il Paese ha approvato la Missione bilaterale italiana in Libano (Mibil), un'iniziativa che si occupa del supporto alle attività addestrative in favore delle Forze armate libanesi, delle forze dell'ordine e della Guardia presidenziale del Libano. Qualche mese fa si è poi conclusa l'operazione «Emergenza Cedri», un impegno che ha visto l'intervento di circa 500 militari italiani, prevalentemente provenienti da reparti del genio, che hanno fornito supporto alle autorità libanesi nello smaltimento delle macerie causate dall'enorme esplosione del 4 agosto 2020;

    a fronte degli oltre 40 anni di operazione, che hanno permesso all'Italia di accogliere il plauso delle Nazioni Unite e della popolazione libanese, oltre che del Governo israeliano, l'Italia è ora potenzialmente in grado di esercitare una forte influenza nell'area;

    l'Unione europea, infine, è pronta a ricorrere a tutti i suoi strumenti strategici per contribuire a una risoluzione durevole dell'attuale crisi e per evitare un ulteriore deterioramento della democrazia e dello Stato di diritto in Libano, nonché per intervenire sulla sua situazione economica, sociale e umanitaria. Durante il Consiglio «Affari esteri» del 12 luglio 2021, l'alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea ha annunciato un'intesa politica secondo cui sarà istituito un regime di sanzioni nei confronti di persone o enti responsabili di compromettere la democrazia o lo Stato di diritto in Libano,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative di competenza, nelle relazioni bilaterali e nelle sedi europee e internazionali:

    a) affinché non sia vanificato l'impegno profuso fino ad oggi dall'Italia e i risultati raggiunti in Libano, ma si utilizzi la credibilità del nostro Paese con lo scopo di supportare una proficua stabilizzazione del quadrante di preminente interesse strategico del «Mediterraneo Allargato», dove il Libano è il perno;

    b) per ribadire, attraverso i canali diplomatici, la necessità per ogni parte che compone la leadership libanese di accantonare le divergenze e collaborare alla formazione di un Governo che adotti le misure necessarie per guidare il Paese verso una ripresa sostenibile negli interessi del suo popolo;

    c) per accompagnare il Libano verso un processo di riforme in grado di favorire una stabilità politica basata sull'uguaglianza dei cittadini di fronte ai diritti, la loro partecipazione alla vita pubblica del Paese, promuovendo in particolare la partecipazione femminile;

    d) per continuare a collaborare con le istituzioni locali sul fronte della promozione dell'educazione e della tutela della salute, identificando le operazioni di sostegno con le reali esigenze della società civile e del mercato;

    e) per promuovere, anche attraverso la cooperazione internazionale, l'invio di aiuti concreti ed urgenti di beni di prima necessità, assicurandone la distribuzione diretta alla popolazione;

    f) per promuovere e partecipare a eventi internazionali di confronto che abbiano come tema la soluzione delle sfide che il Governo e il popolo libanese stanno affrontando.
(7-00713) «Ermellino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto urgente

diritto alla salute

forza multinazionale