Legislatura: 18Seduta di annuncio: 530 del 25/06/2021
Primo firmatario: FORMENTINI PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 25/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 GERMANA' ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 LOLINI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 LOSS MARTINA LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 SNIDER SILVANA LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 TARANTINO LEONARDO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021 ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/06/2021
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 30/06/2021 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 30/06/2021 FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER INTERVENTO PARLAMENTARE 30/06/2021 DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA PARERE GOVERNO 30/06/2021 DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/06/2021
AUDIZIONE INFORMALE IL 29/06/2021
DISCUSSIONE IL 30/06/2021
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/06/2021
ACCOLTO IL 30/06/2021
PARERE GOVERNO IL 30/06/2021
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 30/06/2021
CONCLUSO IL 30/06/2021
Le Commissioni III e XIII,
premesso che:
il 6 maggio 2021 il motopeschereccio Aliseo è stato colpito da alcuni proiettili sparati da imbarcazioni della Guardia costiera libica, a circa 35 miglia nautiche dalla costa libica, a nord della città di Al Khums, situata in Tripolitania a 120 chilometri a est di Tripoli;
la stessa imbarcazione, insieme ad altri due motopescherecci, era stata oggetto, tre giorni prima, di un tentativo di sequestro nella autoproclamata Zona di protezione di pesca (Zpp) libica corrispondente alla Cirenaica, fallito solo grazie al tempestivo intervento della Marina militare italiana;
il 1° settembre 2020, inoltre, il peschereccio Anna Madre era scampato a un tentativo di sequestro da parte delle autorità libiche, mentre era invece riuscita alle forze facenti capo al generale Khalifa Haftar la cattura dell'Antartide, del Medinea e dei relativi equipaggi, poi trattenuti in Cirenaica per ben 108 giorni;
ancora prima, il 6 ottobre 2018, era stata la volta dell'Afrodite Pesca e del Matteo Mazarino, sequestrati da motovedette libiche che avevano aperto il fuoco contro di loro e quindi tratto a terra i rispettivi equipaggi, liberati sei giorni dopo in seguito ad intensa attività diplomatica;
questi incidenti hanno confermato la pericolosità della zona prospiciente le coste della Libia, definita non casualmente «ad alto rischio» per tutte le imbarcazioni già nel maggio 2019 dal Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti;
i motopescherecci italiani si spingono nel tratto di mare in questione, alla ricerca del pregiato gambero rosso, diffuso soprattutto nelle acque a sud di Mazara del Vallo, ma presente anche in quelle libiche;
la Libia ha firmato, ma non ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite per il diritto del mare (Unclos) e si attiene, pertanto, al diritto internazionale consuetudinario che regola la materia;
nel 2005 la Libia ha unilateralmente autoproclamato una Zona di protezione di pesca (Zpp), a partire dalla contestata linea di chiusura del Golfo di Sirte e per una profondità di 74 miglia nautiche dalle linee di base, senza oltrepassare la linea mediana tra Italia e Libia, ma riservandosi in esclusiva lo sfruttamento delle risorse ittiche locali ed il diritto di concedere eventuali licenze alle imbarcazioni di paesi terzi;
alla decisione libica aveva fatto immediatamente seguito la protesta dell'Unione europea, che aveva contestato l'estensione della Zona di protezione di pesca, nella parte che si proietta a partire dalla linea di chiusura del Golfo della Sirte;
nel 2009, la Libia ha altresì dichiarato unilateralmente una Zona economica esclusiva (Zee), autoattribuendosi il diritto allo sfruttamento esclusivo delle risorse naturali ivi presenti, oltre a quelle ittiche, «sino ai limiti permessi dal diritto internazionale»;
né l'Italia, né l'Unione europea hanno mai assunto misure politicamente significative contro la decisione libica di trasformare in mare territoriale l'intero Golfo della Sirte;
la questione di una ridefinizione dei termini della Zpp non è stata affrontata neppure in sede di negoziato sul trattato Italia-Libia del 2008, ma il testo dell'accordo che ne è scaturito, all'articolo 17, contempla la pesca tra le materie su cui sviluppare una collaborazione tra Italia e Libia;
la delimitazione dei confini marittimi è materia di competenza degli Stati, anche se membri dell'Unione europea;
la stipula di accordi di pesca ricade, invece, sotto la competenza dell'Unione europea;
in assenza di accordi si può procedere ad intese di carattere privato, come quella siglata il 12 marzo 2019 – e in seguito sospesa – tra Federpesca e la Libyan Military Investment and Public Works Authority di Bengasi (emanazione economica della Lna dei generale Haftar), volta a consentire, a un certo numero di pescherecci di Mazara del Vallo, di operare in acque libiche;
analoga intesa è quella siglata il 13 gennaio 2018 tra il Distretto della Pesca e Crescita Blu – Cosvap di Mazara del Vallo e l'Autorità generale dell'ambiente marino libico;
i pescatori italiani, nonostante la Marina e il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale lo sconsiglino, e a dispetto dell'imprevedibilità delle conseguenze cui espongono sé stessi, continuano ad entrare in acque contese;
la direzione generale della pesca del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha raccomandato alle associazioni di categoria di sensibilizzare gli associati «perché rispettino appieno la legislazione libica, si tengano con i loro battelli a notevole distanza dalle coste libiche, ivi compresa la Zona di protezione, al fine di non incorrere in spiacevoli situazioni che potrebbero, tra l'altro, ripercuotersi sui rapporti bilaterali dei due Paesi»;
il comparto della pesca di Mazara del Vallo ha un volume superiore a 200 milioni di euro e circa 10 mila addetti, considerando anche l'ampio indotto;
la spinta alla territorializzazione del mare è sempre più forte nel Mediterraneo ed anche l'Italia si accinge a delimitare la propria Zee, dopo aver subito le conseguenze delle iniziative assunte nella stessa direzione da altri Paesi rivieraschi;
proprio la circostanza che l'Italia provvederà presto a delimitare la propria Zee permette di aprire dei negoziati con i Paesi che lo hanno già fatto ed in particolare con la Libia, che ha un nuovo Governo unitario;
sarà quindi possibile trattare con le controparti mediterranee i termini di altrettanti accordi che consentano di determinare in modo equo i confini delle rispettive Zee, permettendo altresì di dare continuità alla partecipazione italiana allo sfruttamento delle risorse ittiche presenti nelle Zpp frequentate storicamente dai nostri motopescherecci, eventualmente considerando qualche forma di garanzia dello Stato alle intese bilaterali stipulate su basi privatistiche dalle società dei pescatori con le autorità rivierasche;
può contribuire ad assicurare un futuro a questa importante attività un serio programma di cooperazione con i Paesi nord africani che sia finalizzato all'adozione di piani di gestione degli stock che prevedano un prelievo razionale e sostenibile delle risorse, nonché adeguate aree di ripopolamento e protezione;
un ruolo in questa direzione può svolgerlo anche l'Unione europea, cui spetta il compito di definire la politica della pesca in ambito comunitario e dispone di una propria autonoma capacità diplomatica,
impegnano il Governo:
ad adottare iniziative per sollevare, in sede bilaterale e multilaterale, la questione della legittimità delle proclamazioni unilaterali della Zee e della Zpp libiche, in particolare sotto il profilo della completa territorializzazione del Golfo della Sirte, anche al fine di attivare un processo negoziale sulla materia, ora che la legge consente anche all'Italia di proclamare la propria Zee;
a promuovere la costituzione di un tavolo di crisi, con la partecipazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con la Conferenza Stato-regioni, per la predisposizione di strumenti straordinari di sostegno e di messa in sicurezza dei pescherecci italiani operanti in acque rivendicate dalla Libia, nelle more della definizione di un nuovo quadro di intese tra Italia e Libia;
ad adottare iniziative volte a promuovere, da parte libica, la riattivazione ed attuazione dell'accordo Italia-Libia del 2008, con specifico riferimento all'articolo 17 concernente la cooperazione bilaterale in materia di pesca;
ad adottare iniziative volte a facilitare e garantire, nel frattempo, eventuali intese di natura privatistica finalizzate all'ottenimento di licenze di pesca, in conformità con la legge libica e compatibilmente con l'ordinamento giuridico dell'Unione europea, volti a consentire ai pescherecci italiani di operare in acque libiche;
ad assicurare la continuità della presenza militare marittima italiana nel Canale di Sicilia in funzione di sorveglianza preventiva, anche a protezione del rispetto degli eventuali accordi privatistici che consentano ai pescherecci italiani di agire nella Zpp libica;
ad adoperarsi in sede di Unione europea per la definizione di un accordo di partenariato nel settore della pesca con la Libia, che permetta ai pescatori europei di accedere, legalmente e in sicurezza, alla zona di pesca sotto giurisdizione libica e favorire al contempo iniziative di cooperazione tra i pescatori europei e quelli libici;
ad adoperarsi affinché le autorità libiche ratifichino la convenzione Unclos;
ad adottare iniziative, anche di tipo normativo, per sostenere economicamente le famiglie danneggiate dall'interruzione delle attività di pesca connessa alla mancata risoluzione della controversia sulla Zona di pesca protetta libica;
ad adottare iniziative volte a prevedere forme di accantonamento di risorse di tipo indennitario per gli armatori a cui ingiustamente sia stata sequestrata l'imbarcazione.
(7-00690) «Formentini, Viviani, Billi, Bubisutti, Cecchetti, Coin, Comencini, Di San Martino Lorenzato Di Ivrea, Gastaldi, Germanà, Golinelli, Liuni, Lolini, Loss, Manzato, Picchi, Ribolla, Snider, Tarantino, Zoffili».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sicurezza dei trasporti
ratifica di accordo
zona di pesca