ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00664

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 511 del 19/05/2021
Abbinamenti
Atto 7/00709 abbinato in data 04/08/2021
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00132
Firmatari
Primo firmatario: GRANDE MARTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 19/05/2021
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 19/05/2021
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
04/08/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/07/2021
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 28/07/2021
DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 28/07/2021
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
EHM YANA CHIARA MISTO
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/08/2021
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
EHM YANA CHIARA MISTO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 04/08/2021
SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/08/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/08/2021
EHM YANA CHIARA MISTO
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
CABRAS PINO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 04/08/2021
SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/07/2021

DISCUSSIONE IL 28/07/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/07/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/08/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/08/2021

DISCUSSIONE IL 04/08/2021

ACCOLTO IL 04/08/2021

PARERE GOVERNO IL 04/08/2021

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 04/08/2021

CONCLUSO IL 04/08/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00664
presentato da
GRANDE Marta
testo presentato
Mercoledì 19 maggio 2021
modificato
Mercoledì 28 luglio 2021, seduta n. 549

   La III Commissione,

   premesso che:

    l'ultimo rapporto annuale dello United Nations Assistance Mission in Afghanistan (Unama) pubblicato lo nel febbraio 2021, ha documentato, nel 2020, 8.820 vittime civili derivanti dal conflitto (3.035 morti e 5.785 feriti), con un calo di circa il 15 per cento rispetto al 2019;

    ad aprile 2021, lo stesso Unama ha registrato, nel primo trimestre dell'anno in corso, 1.783 vittime civili (573 morti e 1.200 feriti), con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2020 di circa il 29 per cento;

    in particolare, nel primo trimestre del 2021 è aumentato del 37 per cento il numero delle donne rimaste uccise o ferite, mentre si è registrato un aumento di bambini vittime pari al 23 per cento;

    secondo l'attività di osservazione della missione delle Nazioni Unite, in Afghanistan le vittime civili sarebbero aumentate con l'avvio dei colloqui di pace tra le componenti afghane, iniziati a Doha a settembre del 2020. In larga parte i civili sarebbero vittime di attacchi condotti dai Talebani (43,5 per cento) e dall'esercito nazionale afghano (17 per cento);

    l'8 maggio 2021, diverse esplosioni hanno colpito una scuola nella zona di Dasht-i Barchi, quartiere a maggioranza sciita, a Kabul. L'attacco ha provocato la morte di 85 giovani studentesse, mentre altre 130 sono rimaste ferite. L'attacco era mirato alle studentesse poiché nella scuola si studia in tre turni e la deflagrazione è avvenuta mentre stavano uscendo dall'edificio;

    a fine aprile 2021, una residenza per studenti nella provincia di Logar, situata a Sud di Kabul era stata attaccata con una autobomba, provocando la morte di 30 studenti e, sempre nella stessa area, l'anno precedente l'Isis aveva attaccato altre strutture educative, provocando la morte di oltre 50 studenti;

    a poca distanza dal brutale attacco alle studentesse nella notte tra il 9 e il 10 maggio 2021, una bomba, posizionata sul ciglio di una strada nella provincia di Kabul, ha colpito un autobus uccidendo almeno 11 persone e ferendone 28;

    tre giovani donne che lavoravano a Jalalabad, presso l'emittente televisiva Enikaas e che avevano un'età compresa tra i 20 e i 26 anni, erano state in precedenza uccise con attacchi mirati e pressoché simultanei il 2 marzo 2021. Una fonte locale ha confermato che l'agenzia di intelligence nazionale era stata informata di possibili minacce contro i dipendenti dell'emittente radiotelevisiva;

    un altro attacco letale contro una donna si era verificato anche la mattina del 4 marzo 2021, sempre a Jalalabad, dove una dottoressa era stata uccisa in un'esplosione di un ordigno artigianale attaccato a un risciò su cui viaggiava. La dottoressa Sadaf lavorava per il reparto maternità di un ospedale pubblico nella provincia di Nangarhar; un episodio simile si era verificato il 10 dicembre 2020, quando Maialai Maiwand, giornalista della stessa stazione televisiva di Nangarhar, era stata uccisa con il suo autista in un attacco contro il loro veicolo, sempre a Jalalabad. Maiwand era anche un attivista per i diritti delle donne;

    il citato rapporto annuale Unama ha documentato che 11 attivisti per i diritti umani e operatori dei media sono stati uccisi in attacchi mirati in Afghanistan, poco più di 4 mesi, dal 12 settembre 2020, quando erano iniziati i negoziati preliminari ai colloqui di pace intra-afghani;

    nonostante gli sforzi diplomatici profusi, la situazione in tutto il Paese è estremamente critica. Anche nella provincia di Kandahar, situata al confine con il Pakistan, nei mesi scorsi si è registrato un aumento degli scontri tra le forze di sicurezza afghane e i talebani, con questi ultimi impegnati a riprendere il controllo della capitale, seconda città per numero di abitanti dell'Afghanistan. Qui i talebani hanno già preso il controllo della diga di Dahla Dam, punto strategico che rifornisce irrigazione agli agricoltori e acqua potabile alla provincia, mentre la provincia di Nangarhar, nella parte orientale del Paese, sempre al confine con il Pakistan, è in buona parte occupata dall'Isis;

    il presidente statunitense Joe Biden ha ordinato il ritiro delle truppe entro l'11 settembre 2021, a 20 anni dall'inizio della guerra nel Paese;

    tra i risultati più importanti della missione internazionale vi è sicuramente l'accesso delle donne a istruzione e lavoro. In particolare, negli ultimi anni, le donne sono passate dall'essere praticamente invisibili nella vita pubblica al rientro nelle scuole e nelle università, tornando in ufficio e diventando anche deputate all'assemblea legislativa;

    anche sul piano normativo, sono stati fatti passi importanti: il riconoscimento dell'uguaglianza di genere nel testo della nuova Costituzione; l'introduzione di una legge contro la violenza sulle donne nel 2009 (Evaw Law); l'approvazione di un piano nazionale per le donne (Napwa) nel 2008; la ratifica della Convenzione Onu per eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (Cedaw) nel 2003; l'approvazione in un piano nazionale per il coinvolgimento delle donne nel processo di pace nel 2015, anche se non pienamente implementato;

    sotto il regime oscurantista dei Talebani, alle ragazze era vietato frequentare la scuola e alle donne non era permesso lavorare fuori casa o apparire in pubblico senza una copertura integrale per il corpo e una scorta maschile. Chi trasgrediva a queste regole veniva fustigata in pubblico o giustiziata;

    in un rapporto non classificato, pubblicato dalle agenzie di intelligence statunitensi il 4 maggio 2021, si afferma che i talebani rimangono sostanzialmente coerenti nel loro approccio restrittivo ai diritti delle donne e che si annullerebbero gran parte dei progressi degli ultimi due decenni se il gruppo riconquistasse il potere nazionale, concludendo che i diritti delle donne in Afghanistan realizzati negli ultimi due decenni saranno quasi sicuramente a rischio dopo l'annunciato ritiro delle truppe statunitensi entro la fine dell'anno,

impegna il Governo:

   a continuare ad adoperarsi affinché il Governo afghano promuova la protezione dei diritti umani e in particolare delle donne in Afghanistan garantendo loro una adeguata protezione dagli attacchi, intensificati negli ultimi mesi;

   a promuovere e supportare, in ambito multilaterale, ogni utile iniziativa per garantire l'effettiva promozione dei diritti umani e in particolare delle donne in Afghanistan e per scongiurare che i progressi compiuti in questi anni vengano vanificati, assicurando loro il diritto all'istruzione, al lavoro e alla vita sociale.
(7-00664) «Grande, Di Stasio, Emiliozzi, Quartapelle Procopio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della donna

diritti umani

vittima civile