ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00639

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 497 del 29/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 29/04/2021
SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/04/2021
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 29/04/2021
D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/04/2021
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 29/04/2021
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 29/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00639
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Giovedì 29 aprile 2021, seduta n. 497

   La VI e VIII Commissione,

   premesso che:

    la legge di delegazione europea 2018, legge n. 117 del 2019, contiene la delega al Governo per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 sull'efficienza energetica e, all'articolo 23, la delega per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/844 sulla prestazione energetica nell'edilizia. Quest'ultima prevede una complessiva ridefinizione delle disposizioni fondamentali contenute nella precedente direttiva 2010/31/UE, trasposta nell'ordinamento nazionale con il decreto-legge n. 63 del 2013;

    come anticipato nel Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec), che pone tra gli obiettivi prioritari l'innovazione e la sostenibilità del settore energetico, con il recepimento della citata direttiva, sarà redatta la «Strategia di lungo termine per la ristrutturazione del parco immobiliare», che conterrà, tra l'altro, una rassegna completa degli edifici sul territorio nazionale, sia pubblici che privati, e una tabella di marcia basata su indicatori per il conseguimento dell'obiettivo di decarbonizzazione al 2050, con tappe intermedie al 2030 e al 2040;

    con il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto decreto-legge Rilancio), e successive modificazioni, è stata incrementata al 110 per cento l'aliquota di detrazione dall'Irpef o dall'Ires spettante a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 30 giugno 2022, e fino al 31 dicembre 2022 per le spese sostenute per lavori condominiali o realizzati sulle parti comuni di edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche se, al 30 giugno 2022, è stato realizzato almeno il 60 per cento dell'intervento complessivo;

    questa misura si aggiunge alle detrazioni già previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (cosiddetto Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (cosiddetto Ecobonus);

    le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche hanno contribuito in misura determinante al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico, come dimostra il fatto che, a livello settoriale, il residenziale ha già ampiamente superato l'obiettivo atteso al 2020 dal Piano d'azione italiano per l'efficienza energetica;

    dal dossier presentato annualmente alla VIII Commissione ambiente in materia di recupero, riqualificazione energetica e sicurezza sismica del patrimonio edilizio elaborato dal Servizio Studi della Camera, in collaborazione con l'istituto di ricerca Cresme, emergono dati incoraggianti. Gli incentivi fiscali per il recupero edilizio, per interventi di sicurezza sismica e per la riqualificazione energetica hanno interessato dal 1998 al 2020, 21 milioni di interventi e attivato investimenti pari a 346,4 miliardi di euro. Il dato a consuntivo per il 2019 indica un volume di investimenti superiore a 28 miliardi di euro veicolati dagli incentivi, riconducibili a 3.483 milioni di euro per la riqualificazione energetica e a 25.279 milioni di euro per il recupero edilizio;

    i dati riportati evidenziano come l'accelerazione delle domande di incentivo sia stata favorita dall'aumento delle aliquote per il recupero edilizio e per gli interventi di efficienza energetica, e dalla continuità delle misure nel corso degli anni;

    a decorrere dall'entrata in vigore del decreto-legge n. 63 del 2013 che ha potenziato il precedente regime di incentivi fiscali, le detrazioni per ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica sono state annualmente prorogate, da ultimo con la legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021) che ha prorogato al 31 dicembre 2021 le detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica e per gli interventi di ristrutturazione edilizia indicati dall'articolo 16-bis, comma 1, del Tuir;

    inoltre, l'articolo 121, comma 2, del decreto-legge «Rilancio» ha introdotto la possibilità per i contribuenti di optare per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni proprio per alcuni interventi, quali quelli di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, comma 1, lettere a) e b) del Tuir), di efficienza energetica (articolo 14 del decreto-legge n. 63 del 2013), di adeguamento antisismico (articolo 16, commi da 1-bis e 1-ter a 1-septies del decreto-legge n. 63 del 2013), di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti (articolo 1, commi 219 e 220, legge di bilancio 2020);

    gli investimenti veicolati dalle misure di incentivazione fiscale hanno svolto un'azione particolarmente importante per il mercato del lavoro del comparto edilizio, compreso tutto l'indotto e i settori collegati, tenuto conto dell'impatto anche sulle politiche energetiche e ambientali, il ricorso a nuove tecnologie e la conseguente domanda di nuovi profili professionali che generano nuove entrate per l'erario, connesse al versamento di nuovi contributi previdenziali da parte delle imprese;

    nella stima dei benefici complessivi occorre anche considerare che la valorizzazione del patrimonio immobiliare e il miglioramento delle prestazioni funzionali degli edifici, conseguenti agli interventi di recupero edilizio e riqualificazione energetica, concorrono alla rigenerazione della città pubblica in chiave ecosostenibile, contribuendo alla riduzione dei consumi, al miglioramento, della qualità dell'aria nei centri urbani, al contenimento del consumo di suolo, nonché, con particolare riferimento alle misure antisismiche, al miglioramento delle condizioni di sicurezza dell'abitato;

    considerato che in Italia secondo il censimento dell'Istat del 2011 vi sono 31,2 milioni di abitazioni e che le abitazioni sono il principale oggetto degli interventi di rinnovo, appare evidente che, in questa fase di sofferenza economica legata all'evoluzione dell'emergenza sanitaria da Covid-19, ulteriori iniziative a sostegno dell'attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, con particolare riferimento ai cosiddetti ecobonus e sismabonus, possano costituire un contributo fondamentale per il rilancio del comparto edilizio e uno stimolo per investimenti in prodotti e tecnologie innovative;

    a tal fine, considerato che le detrazioni si basano sul presupposto che il contribuente abbia una capienza reddituale che renda vantaggioso l'investimento nell'intervento, recuperabile mediante la riduzione delle imposte per gli anni successivi, occorre porre particolare attenzione all'introduzione di modalità di fruizione degli incentivi più flessibili e di strumenti di accesso al credito che consentano anche alle piccole e medie imprese di partecipare degli effetti positivi del regime fiscale agevolato, con particolare riferimento al meccanismo del credito di imposta e dello sconto in fattura;

    occorre altresì promuovere adeguati strumenti finanziari volti, in caso di impossibilità da parte delle piccole e medie imprese e di cittadini di accedere ai prestiti bancari per mancanza di garanzie minime richieste dagli istituti di credito, a rendere concreta la garanzia statale, anche limitatamente ai cittadini con basso reddito, per gli interventi che rientrano nel «superbonus 110»,

impegnano il Governo:

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative per migliorare l'efficacia delle misure di incentivazione fiscale stabilizzando il cosiddetto Superbonus 110 per cento almeno fino alla fine del 2023 e gli altri bonus edilizi al 31 dicembre 2026;

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative, allo scadere del «Superbonus 110 per cento», per potenziare e dare continuità alle misure di incentivazione mediante una revisione complessiva delle attuali agevolazioni fiscali previste dai bonus edilizi, prevedendo un aumento del 10 per cento in funzione di specifiche performance raggiunte, e mantenere l'aliquota al 110 per cento per l'esecuzione congiunta degli interventi di cui al comma 2 dell'articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 con gli interventi previsti per accedere al cosiddetto sismabonus che determinino il passaggio a due classi di rischio inferiori;

   ad adottare iniziative finanziarie che consentano di incrementare fino a 130 mila euro per singola unità immobiliare l'ammontare delle spese sulle quali calcolare le detrazioni fiscali riconosciute per l'esecuzione degli interventi finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla ristrutturazione, ove gli interventi determinino il passaggio a due classi di rischio inferiori e di prevedere che, tra le spese detraibili per la realizzazione degli interventi di cui al presente capoverso del dispositivo, rientrino anche le spese effettuate per la locazione temporanea o l'utilizzo provvisorio di soluzioni abitative alternative per un limite massimo di spesa complessivo pari a 6.000 euro e per un periodo non superiore a un anno necessario per l'esecuzione dei lavori sismici;

   al fine di limitare l'ulteriore consumo di suolo connesso alla realizzazione di interventi di nuova costruzione, ad adottare iniziative normative che consentano di estendere l'applicazione degli incentivi edilizi agli acquirenti di unità immobiliari o immobili rimasti incompiuti a seguito di fallimento dell'impresa costruttrice e/o invenduti, con facoltà di cessione del credito corrispondente alla detrazione nei confronti dell'impresa costruttrice o di ulteriori soggetti privati, ovvero ad adottare iniziative per l'istituzione di fondi di garanzia o finanziamenti a tasso zero garantiti dalla Cassa depositi e prestiti, volte ad agevolare l'acquisto dei predetti immobili ai fini del completamento degli stessi, e da destinarsi prioritariamente a interventi di social housing;

   ad adottare idonee iniziative normative finalizzate a rendere obbligatorio il cosiddetto fascicolo del fabbricato o analogo documento tecnico, almeno per le nuove costruzioni e per gli edifici sottoposti a ristrutturazione, nel quale siano contenute tutte le informazioni relative allo stato di agibilità e di sicurezza dell'immobile, sotto il profilo della stabilità, dell'impiantistica, della manutenzione, dei materiali utilizzati, degli interventi che ne hanno modificato le caratteristiche tipologiche e costruttive e di quelli necessari a garantirne il corretto stato di manutenzione e sicurezza;

   a predisporre iniziative di monitoraggio e controllo dei prezzi delle materie prime e dei materiali propri del comparto edilizio, anche attraverso l'istituzione di un osservatorio preposto alla vigilanza dell'andamento dei prezzi delle materie prime e dei materiali comunemente impiegati nell'edilizia, al fine di garantire una maggiore trasparenza nonché la tutela di tutti i soggetti della filiera;

   a porre in essere iniziative per prevedere adeguati finanziamenti, anche per il reclutamento di ulteriore personale preposto alla totale digitalizzazione della documentazione edilizia presente negli archivi comunali e nei catasti regionali, così da renderla accessibile e di facile consultazione;

   a predisporre adeguate iniziative normative al fine di incentivare interventi di risparmio, recupero e riuso della risorsa idrica, inclusi l'installazione di impianti di captazione delle acque, il recupero e il riutilizzo delle acque meteoriche, finalizzati anche alla riduzione degli scarichi domestici e al loro impatto sul sistema fognario pubblico e dotati di dispositivi per la raccolta e la separazione delle acque di prima pioggia, includendo anche le spese relative allo smaltimento e bonifica dell'impianto sostituito ove presente;

   a predisporre adeguate iniziative normative al fine di incentivare interventi di installazione di impianti di aerazione e ventilazione meccanica controllata, includendo anche le spese relative allo smaltimento e bonifica dell'impianto sostituito ove presente;

   ad adottare adeguate iniziative normative al fine di prevedere che alcuni interventi previsti ai fini del «Superbonus 110 per cento» come gli interventi di cui al comma 1 dell'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, siano classificati come semplici manutenzioni straordinarie e, come tali, realizzabili mediante comunicazione di inizio lavori asseverata (cosiddetta Cila);

   ad adottare iniziative normative che consentano, in caso di utilizzo della detrazione fiscale, di modulare e rendere flessibili le quote, in base alla capienza reddituale e fiscale del contribuente, prevedendo che l'ammontare da portare in detrazione possa essere ripartito in un numero congruo di quote annuali, di importo variabile a seconda della capienza dell'imposta lorda, e considerando la possibilità di sospendere la detrazione nell'anno di riferimento a fronte di una incapienza reddituale che non consenta di usufruire del beneficio fiscale, con conseguente posticipazione di un anno o più anni del termine finale, nonché ad adottare iniziative per prevedere che il regime agevolato possa essere applicato anche alle posizioni contributive pendenti, considerata la grave situazione economica generata dall'emergenza sanitaria in corso e la instabilità delle posizioni lavorative dei soggetti beneficiari nel corso del tempo;

   a valutare l'opportunità, per gli interventi che rientrano nel «Superbonus 110 per cento» ed i bonus edilizi in generale, di attivare adeguati strumenti finanziari, come un fondo di garanzia rotativo, così da rendere effettiva la garanzia statale anche per i cittadini a basso reddito e per le piccole e medie imprese che non riescono ad accedere ai finanziamenti in ragione della difficoltà di fornire le garanzie minime richieste dagli istituti di credito.
(7-00639) «Terzoni, Martinciglio, Sut, Gallinella, D'Ippolito, Emiliozzi, Del Sesto».