ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00626

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Abbinamenti
Atto 7/00613 abbinato in data 21/04/2021
Atto 7/00623 abbinato in data 21/04/2021
Atto 7/00627 abbinato in data 21/04/2021
Atto 7/00628 abbinato in data 21/04/2021
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00120
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
26/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/04/2021
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 26/05/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/05/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/05/2021
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/04/2021

DISCUSSIONE IL 21/04/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/04/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/05/2021

ACCOLTO IL 26/05/2021

PARERE GOVERNO IL 26/05/2021

DISCUSSIONE IL 26/05/2021

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 26/05/2021

CONCLUSO IL 26/05/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00626
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   La III Commissione,

   premesso che:

    da una pluralità di fonti e di denunce risulta che sia in atto una grave repressione da parte della Repubblica popolare cinese nei confronti della minoranza uigura di religione musulmana nella regione dello Xinjiang;

    secondo tali fonti, più di un milione di persone sono o sono state detenute nei cosiddetti centri di «rieducazione politica», in quella che è la più grande detenzione di massa di una minoranza etnica finora mai attuata a livello mondiale;

    la situazione nello Xinjiang, dove vivono più di 10 milioni di uiguri musulmani e di kazaki, è peggiorata rapidamente, in particolare da quando nel 2014 è stata lanciata una campagna del governo cinese di dura lotta contro il terrorismo violento. Di conseguenza gli uiguri e altre minoranze etniche prevalentemente musulmane della regione autonoma uigura dello Xinjiang sono stati soggetti a detenzione arbitraria, tortura e gravi restrizioni culturali e della pratica del loro culto, nonché a un sistema digitale di sorveglianza assai invasivo da parte delle forze di sicurezza cinesi, nell'obiettivo precipuo di soffocare ogni aspirazione di carattere autonomista o di libera espressione del credo religioso;

    numerose sono le evidenze relative a pratiche illegali di controllo delle nascite nei confronti di donne uigure, della condizione di internamento di cui soffrono numerosi minori di etnia uigura, costretti ad orfanotrofi di Stato laddove un genitore sia detenuto nei campi di internamento;

    numerose sono le denunce di lavoro forzato, anche carcerario, degli uiguri nelle catene di produzione dei settori dell'abbigliamento, della tecnologia e dell'automobile e, soprattutto, nel settore della produzione di cotone, di cui la Cina è uno dei maggiori produttori al mondo e che vede il 20 per cento della produzione concentrarsi nella regione autonoma uigura dello Xinjiang;

    la lotta al lavoro forzato è una priorità per l'Unione europea, tant'è che anche nel quadro dell'accordo globale Unione europea-Cina sugli investimenti, gli investimenti dell'Unione europea devono rispettare le pertinenti convenzioni dell'Oil sul lavoro forzato, seppure non siglati dalla controparte cinese;

   tutto quanto sopra rappresentato configura una gravissima e persistente violazione dei diritti e delle libertà fondamentali;

   si richiama la risoluzione del Parlamento europeo approvata il 17 dicembre 2020;

   si richiama, infine, l'audizione svolta dalla III Commissione della Camera dei deputati il 1° ottobre 2020 di Dolkun Isa, presidente del World Uyghur Congress, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia nella Comunità internazionale per la promozione dei diritti umani e contro le discriminazioni,

impegna il Governo:

   ad esprimere in tutte le sedi internazionali competenti la più ferma condanna dell'Italia per le gravissime violazioni dei diritti umani da parte delle autorità cinesi nei confronti delle minoranze nella regione autonoma uigura dello Xinjiang, con particolare riferimento alle pratiche illegali e di limitazione delle nascite, alla repressione della libertà religiosa, al sistema di lavoro forzato in fabbriche ubicate presso campi di internamento, alle detenzioni arbitrarie e all'uso di tecnologie di sorveglianza digitale con finalità repressiva;

   a promuovere da parte del settore privato l'esercizio di una stringente responsabilità sociale d'impresa, conducendo audit indipendenti sul rispetto dei diritti umani nell'intera catena di approvvigionamento di merci importate dalla Cina;

   ad adottare iniziative a tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali nello Xinjiang in coordinamento con gli altri Stati membri dell'Unione europea, anche tenuto conto del ruolo assolto dall'Italia di presidente di turno del G20.
(7-00626) «Quartapelle Procopio, Berlinghieri».