ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00592

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 440 del 09/12/2020
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00103
Firmatari
Primo firmatario: FITZGERALD NISSOLI FUCSIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 09/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
24/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/03/2021
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO GOVERNO 24/03/2021
SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
PARERE GOVERNO 24/03/2021
SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/03/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/03/2021

ACCOLTO IL 24/03/2021

PARERE GOVERNO IL 24/03/2021

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 24/03/2021

CONCLUSO IL 24/03/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00592
presentato da
FITZGERALD NISSOLI Fucsia
testo di
Mercoledì 9 dicembre 2020, seduta n. 440

   La III Commissione,

   premesso che:

    la globalizzazione e i cambiamenti sociali ad essa connessi richiedono un adeguamento delle convenzioni internazionali di sicurezza sociale con i Paesi terzi ove rilevata un'obsolescenza che non garantisce un'adeguata tutela previdenziale;

    un fatto di cui ha preso atto anche il Parlamento, nella XVII legislatura, quando fu approvata, dall'assemblea di Montecitorio, il 19 marzo 2015, la mozione sulla previdenza sociale, a prima firma Fitzgerald Nissoli, presentata il 30 aprile 2014 e che impegnava il Governo pro tempore ad aggiornare le convenzioni internazionali di sicurezza sociale con i Paesi terzi che risultassero obsolete in seguito ai cambiamenti intercorsi, a garanzia di una più adeguata ed ampia tutela previdenziale;

    in quest'ottica, risulta di particolare importanza aggiornare l'Accordo bilaterale di sicurezza sociale Italia-Stati Uniti del 1973, per ricomprendervi una categoria più ampia di lavoratori che con il passare del tempo sono presenti fuori dal territorio nazionale. Una necessità che è stata rilevata dalla stessa Inps in occasione di incontri pubblici con la comunità italiana negli Usa;

    nell'aggiornare la convenzione sopra richiamata del 1973, è di rilevante importanza includere nuove figure professionali che si sono spostate dall'Italia negli Usa e, in particolare, gli iscritti all'ex-Inpdap, ora gestita dall'Inps, in maniera da eliminare la disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati. Infatti, i lavoratori privati usufruiscono di un accordo bilaterale tra Italia e Usa (Social Security Administration statunitense - SSA), mentre i lavoratori pubblici non ne beneficiano;

    la disciplina della Convenzione in parola, date le mutate condizioni del mondo del lavoro, allo stato attuale, si pone in netto contrasto con l'articolo 3 della Costituzione italiana che sancisce l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Non a caso, la Corte costituzionale, nella sentenza n. 369 del 19 dicembre 1985, richiamava la necessità di emanare norme in grado di garantire ai lavoratori italiani all'estero la stessa tutela previdenziale prevista per i lavoratori occupati in Italia;

    nella XVII legislatura la firmataria della presente risoluzione ha avuto ripetute interlocuzioni con l'allora Governo in carica, nelle quali è stata ribadita l'importanza, riconosciuta dal medesimo Esecutivo, di avviare il negoziato per la modifica dell'Accordo bilaterale di sicurezza sociale Italia-Stati Uniti. Tanto che l'allora Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, onorevole Gentiloni, il 5 maggio 2016, in risposta ad una mia lettera, affermava che «la revisione dell'Accordo rientra tra quelli considerati prioritari dal Governo». Inoltre, in occasione dello svolgimento dell'interrogazione presentata dalla firmataria della presente risoluzione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore Poletti del 22 febbraio 2017, il Governo confermava l'impegno ad avviare il negoziato per la modifica dell'Accordo bilaterale di sicurezza sociale Italia-Stati Uniti;

    nel corso della XVIII legislatura, il Governo, rispondendo all'interrogazione a risposta immediata in commissione (n. 5-00126), presentata dalla prima firmataria del presente atto, ha confermato la volontà «di avviare al più presto il negoziato con gli Stati Uniti d'America»;

    pur tenendo conto della crisi pandemica nel frattempo intervenuta, sarebbe auspicabile ed opportuno non procrastinare ulteriormente l'avvio di una trattativa tanto attesa dai nostri connazionali in Usa, anche attraverso la promozione di iniziative propedeutiche atte ad avviare le trattative per l'aggiornamento di tale Accordo bilaterale,

impegna il Governo

ad intraprendere, entro giugno 2021, tutte le iniziative a livello bilaterale utili ad avviare il negoziato per l'aggiornamento dell'Accordo di sicurezza sociale Italia-USA, al fine di venire incontro alle necessità dei lavoratori italiani negli Usa che ad oggi non vedono ancora pienamente tutelati i loro diritti previdenziali.
(7-00592) «Fitzgerald Nissoli».