ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00590

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 439 del 04/12/2020
Abbinamenti
Atto 7/00573 abbinato in data 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: LOCATELLI ALESSANDRA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 04/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2020
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 04/12/2020
PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020
BOND DARIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2020
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 04/12/2020
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020
BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2020
DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020
MUGNAI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2020
FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020
NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2020
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020
VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/12/2020
PAOLIN GIUSEPPE LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020
SUTTO MAURO LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020
TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 04/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/12/2020
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/12/2020

DISCUSSIONE IL 17/12/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/12/2020

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00590
presentato da
LOCATELLI Alessandra
testo di
Venerdì 4 dicembre 2020, seduta n. 439

   La XII Commissione,

   premesso che:

   la pandemia da Covid-19 e le misure limitative applicate per contenerne la diffusione hanno accentuato le situazioni di diseguaglianza ed emarginazione sociale esistenti nel nostro Paese, generando gravissime ricadute sul piano dell'inclusione e della tutela dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, dei nuclei familiari in condizione di povertà e, in generale, dei soggetti fragili;

   le associazioni intervenute nel corso delle audizioni in XII commissione hanno confermato l'impatto elevatissimo della pandemia sotto i predetti punti di vista, ribadendo la necessità di adottare iniziative urgenti e, soprattutto, concrete per rispondere ai bisogni delle fasce più vulnerabili della popolazione;

   a parere dei firmatari del presente atto, le misure sin qui adottate dal Governo per contrastare le ricadute sociali dell'emergenza epidemiologica sono carenti, tardive e mal coordinate tra loro;

   la prima categoria dimenticata è senza dubbio quella dei lavoratori fragili, nella quale rientrano i soggetti in condizione di rischio derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche, dallo svolgimento di terapie salvavita e da disabilità grave accertata ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992 (così prevede l'articolo 26, comma 2, del decreto-legge n. 18 del 2020. Peraltro, ad avviso dei firmatari del presente atto, dovrebbero rientrare nella categoria in questione anche altri lavoratori come quelli affetti da malattie croniche o rare suscettibili di determinare comunque conseguenze particolarmente gravi in caso di contagio);

   nella scala delle priorità, la tutela dei lavoratori fragili avrebbe dovuto essere messa al primo posto dal Governo, con norme chiare e puntuali, rinnovate in corrispondenza di ciascuna proroga dello stato di emergenza;

   invece, dopo una prima fase di proroghe intermittenti e tardive, disposte solamente su insistenza delle forze di opposizione, il Governo ha ritenuto di poter abbandonare completamente i lavoratori fragili al loro destino;

   dal 16 ottobre 2020, infatti, i lavoratori in questione che non possono o che non vengono autorizzati a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, vengono costretti a scegliere tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro. Devono decidere se tornare in servizio, mettendo a rischio la propria incolumità, ovvero rimanere in casa, sacrificando in questo caso il posto di lavoro, con ripercussioni in entrambi i casi drammatiche e inaccettabili sul piano sociale, della carriera lavorativa e del sostentamento dei nuclei familiari coinvolti;

   allo stesso modo, è stata trascurata la posizione dei caregiver familiari sui quali è ricaduto interamente il carico dell'assistenza delle persone non autosufficienti nei mesi più duri dell'emergenza;

   i caregiver hanno sopperito alle carenze del sistema di gestione dell'emergenza, hanno rinunciato alla propria individualità, hanno assunto l'onere totale dell'accudimento dei propri cari e, cionondimeno, sono stati completamente dimenticati nei provvedimenti varati dal Governo per fronteggiare le ricadute economiche e sociali della pandemia: nessun bonus, nessun congedo, nessun riconoscimento sul piano giuridico, economico o previdenziale, nonostante i moltissimi emendamenti e ordini del giorno presentati in questo senso dalle forze di opposizione;

   tra i soggetti maggiormente penalizzati dall'emergenza si menzionano poi le persone sorde e sordocieche, per le quali l'applicazione delle misure di contenimento, il distanziamento sociale e l'impiego obbligatorio dei dispositivi di protezione individuale hanno determinato una situazione di isolamento nell'isolamento, con gravi difficoltà nella comunicazione e nelle relazioni, accentuate in caso di ricovero per Covid-19 o altre patologie;

   l'operato del Governo appare carente anche sotto il profilo del sostegno garantito alle strutture residenziali (Rsa e altre strutture analoghe) e semiresidenziali che erogano prestazioni per anziani, persone con disabilità e soggetti in condizione di fragilità;

   nonostante gli emendamenti presentati e nonostante quanto previsto dall'articolo 1-ter del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020, il Governo non ha garantito il necessario supporto alle strutture in questione, accumulando ritardi nella fornitura dei dispositivi di protezione individuale, in particolare nella prima fase dell'emergenza, ai quali si aggiungono adesso ulteriori ritardi nella fornitura dei tamponi rapidi, la cui esecuzione periodica — non garantita — consentirebbe di intercettare tempestivamente eventuali focolai;

   in luogo che inviare aiuti concreti, in termini di strumenti, dispositivi e di personale, il Ministero della salute ha ritenuto di inviare i Nas presso le strutture in questione (si veda l'articolo del 9 novembre 2020 su Corriere della sera, dal titolo «Emergenza contagi nelle RSA, il Ministero mette in allerta i Nas»), confermando in questo modo la propensione allo scarico continuo di responsabilità che ha contraddistinto, fin dall'origine, il modello di gestione nazionale dell'emergenza e che ha contribuito a mettere in difficoltà le strutture stesse e i soggetti fragili, spesso non autosufficienti, che sono ricoverati presso di esse;

   obiezioni e criticità sono state sollevate anche con riferimento alla Commissione nominata dal Ministro della salute con decreto in data 8 settembre 2020, incaricata di formulare proposte in materia di riforma del modello assistenziale sanitario e sociosanitario dedicato alla popolazione anziana;

   le associazioni di settore hanno denunciato la mancanza, all'interno della citata Commissione, di rappresentati del mondo del sociale, del terzo settore e delle strutture residenziali per anziani;

   in sostanza, il Ministero pretende di concepire una riforma del sistema di assistenza dedicato alle persone anziane, che dovrà farsi carico delle ricadute sociali dell'emergenza Covid-19, escludendo dal relativo tavolo di discussione gli attori principali del sistema stesso, in particolare, i rappresentanti del terzo settore che quotidianamente contribuiscono, in prima linea, al suo funzionamento;

   del resto, gli enti del terzo settore a parere dei firmatari del presente atto sono stati penalizzati anche nel disegno di legge di bilancio per il 2020) attualmente all'esame della Camera, il cui articolo 108, ove effettivamente approvato, obbligherebbe gli enti medesimi, anche quelli più piccoli, con bilanci da poche migliaia di euro, ad aprire partita Iva, con tutto ciò che ne consegue in termini di relativi adempimenti fiscali e contabili;

   l'operato del Governo appare inconcludente anche sotto il profilo dell'assistenza domiciliare integrata (Adi) per la cui implementazione non sono certamente sufficienti le risorse e le norme di principio contenute nel decreto-legge n. 34 del 2020, cosiddetto «decreto rilancio», ma occorrono soluzioni concrete, soprattutto con riferimento all'acclarata carenza di personale sanitario e sociosanitario, in assenza del quale ogni discorso sull'Adi rimane puramente teorico e impossibile da attuare concretamente;

   infine, nella valutazione delle ricadute sociali dell'emergenza, occorre considerare i riflessi negativi che la stessa determinerà sul tasso delle nuove nascite, a causa del clima di incertezza e paura associato alla pandemia da Covid-19;

   secondo il rapporto annuale dell'Istat, i nuovi nati potrebbero scendere a 426 mila nel bilancio finale del corrente anno, per poi ridursi drasticamente a 396 mila nell'anno 2021, con una riduzione, quindi, di 40 mila nascite rispetto al 2019, nel quale già si era toccato un minimo storico (il settimo minimo storico consecutivo, per la precisione); nel frattempo, l'introduzione dell'assegno unico universale, che la precedente legge di bilancio aveva previsto per il 2021, è stata prorogata, per mancanza di risorse, all'anno 2022,

impegna il Governo

   ad adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a supportare le strutture residenziali e semiresidenziali che erogano prestazioni in favore di anziani, persone con disabilità e altri soggetti in condizione di fragilità, al fine di rassicurare la disponibilità presso le strutture medesime di personale sanitario e sociosanitario, nonché dei dispositivi utili al contenimento e alla gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, inclusi ovviamente i tamponi rapidi;

   ad adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a potenziare l'assistenza domiciliare integrata, riconducendo ad unità le diverse prestazioni che attualmente vengono erogate in maniera parcellizzata nell'ambito di essa (quali la ventilazione meccanica, l'ossigenoterapia, la nutrizione artificiale, e le prestazioni sanitarie proprie dell'Adi in modo che siano le prestazioni in questione a ruotare intorno all'assistito e ai suoi caregiver familiari e non viceversa;

   ad adottare iniziative per quanto di competenza, per favorire il potenziamento dei servizi sociali territoriali, per la promozione dei progetti di vita indipendente e per la presa in carico globale delle persone con disabilità e dei rispettivi caregiver familiari, incluse le persone con disabilità intellettive e disturbi dello spettro autistico, al fine di soddisfare l'aumentato fabbisogno assistenziale che, per le persone in questione, si è determinato in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da Covid-19;

   ad adottare iniziative per tutelare adeguatamente la categoria dei cosiddetti lavoratori fragili, in particolare quelli impossibilitati a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, garantendo loro l'equiparazione del periodo di assenza dal servizio al ricovero ospedaliero, sino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica e con esclusione dell'assenza stessa dal periodo di comporto;

   ad adottare iniziative volte a riconoscere il ruolo di assistenza e di cura dei caregiver familiari, garantendo loro congedi e indennità per il periodo dell'emergenza epidemiologica e promuovendo, per il periodo successivo, tutele di carattere strutturale, in grado di valorizzarne l'attività sul piano previdenziale, sanitario, sociale e lavorativo, anche mediante l'individuazione di prestazioni specifiche da ricomprendere nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni, come prevedono le proposte di iniziativa parlamentare depositate in materia alla Camera e al Senato;

   ad adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a garantire l'accesso delle persone con disabilità e, in particolare, delle persone sorde e sordocieche, all'informazione e alla comunicazione, anche in ambito ospedaliero e anche in caso di ricovero per infezione da Sars-CoV-2, promuovendo a tal fine il più ampio e diffuso utilizzo delle mascherine cosiddette trasparenti e la disponibilità di servizi di interpretariato in lingua italiana dei segni (LIS) e LIS tattile;

   ad adottare iniziative di competenza per la definizione di protocolli e linee guida per assicurare, anche nell'ambito dell'attuale contesto epidemiologico, forme di comunicazione e di relazione tra i pazienti ricoverati in strutture ospedaliere o residenziali e i rispettivi parenti, incentivando, laddove possibile, la creazione di apposite «stanze degli abbracci» e assicurando negli altri casi la comunicazione tramite chiamate o videochiamate, anche per i pazienti anziani, meno avvezzi all'utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione;

   ad adottare iniziative volte a garantire il diritto alle cure per i pazienti oncologici, con malattie croniche e immunodepressi, anche favorendo e sostenendo lo sviluppo e l'ampliamento della telemedicina e teleassistenza;

   ad adottare iniziative per rinnovare e potenziare le iniziative di solidarietà alimentare, incrementando ulteriormente il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti;

   ad adottare iniziative volte a incrementare le risorse stanziate per l'assegno universale e i servizi alla famiglia, accelerando, per quanto di competenza, il relativo progetto di riforma e definendo il prima possibile importi e platea dei beneficiari, tenuto conto dell'assoluta urgenza di procedere in questo senso per contrastare gli effetti negativi che la pandemia da Covid-19 determinerà, con ogni probabilità, anche da un punto di vista demografico.
(7-00590) «Locatelli, Bagnasco, Bellucci, Panizzut, Bond, Gemmato, Boldi, Brambilla, De Martini, Mugnai, Foscolo, Novelli, Lazzarini, Versace, Paolin, Sutto, Tiramani».