ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00568

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 419 del 30/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: NITTI MICHELE
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 30/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LATTANZIO PAOLO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 30/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00568
presentato da
NITTI Michele
testo di
Venerdì 30 ottobre 2020, seduta n. 419

   La VII Commissione,

   premesso che:

    fin dal 2011 l'associazione Cpi (Cantori professionisti d'Italia) si è fatta promotrice della candidatura dell'opera lirica italiana come bene immateriale dell'umanità presso l'Unesco, verificando presso i referenti politici e istituzionali (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Commissione nazionale italiana Unesco) la reale possibilità di proporre tale candidatura;

    dopo una campagna di adesione e di raccolta di firme tra personalità del mondo della cultura italiana (registi, compositori, direttori d'orchestra, musicologi) e presso diversi conservatori, accademie, scuole di musica e circoli lirici, il dossier ufficiale della candidatura «Opera Lirica Italiana: dalle origini ad un percorso europeo» è stato proposto alla Commissione nazionale italiana Unesco il 31 marzo 2015 e, pur ottenendo un punteggio molto alto in riferimento alla preparazione tecnica del dossier, non ha visto la candidatura andare a buon fine;

    con dichiarazioni di supporto di nuove realtà e l'apertura di nuovi tavoli ministeriali, in questi anni si è lavorato al miglioramento del dossier;

    il 3 giugno 2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha dichiarato: «Adesso più che mai dobbiamo concentrarci sul brand dell'Italia nel mondo, per promuovere l'incomparabile patrimonio artistico e naturale che possediamo»;

    l'8 giugno 2020, come riportato da Askanews, il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, nel suo intervento in occasione della sottoscrizione del Patto per l'export alla Farnesina ha dichiarato che «ogni prodotto dell'industria italiana che si esporta nel mondo ha dentro secoli di saperi, conoscenze e bellezza (...) Per questo motivo abbiamo bisogno di investire nel patrimonio culturale e nella riqualificazione della nostra offerta turistica»;

    tra le linee guida del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), approvato nei suoi contenuti essenziali dal Comitato interministeriale per gli affari europei (Ciae) il 9 settembre 2020, in coordinamento con tutti i Ministeri e le rappresentanze delle regioni e degli enti locali, si indica tra le «missioni» prioritarie del nostro Paese quella di «riconoscere il valore del Made in Italy e delle filiere della cultura e del turismo quali leve di sviluppo, (...) attraverso il potenziamento e la promozione dell'industria culturale e del turismo»;

    parimenti, tra le premesse del piano si reputa necessario «investire nella bellezza dell'Italia, quel capillare intreccio di storia, arte, cultura e paesaggio, che costituisce il tessuto connettivo del Paese. A tal fine è necessario rafforzare la tutela dell'immenso patrimonio artistico, culturale e naturale e nello stesso tempo promuoverne la funzione, consolidandone la potenzialità e la capacità di attrazione dei flussi turistici»;

    l'opera lirica e il melodramma sono asset strategici per lo sviluppo del nostro Paese e per la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo;

    Verdi, Rossini, Bellini, Puccini, Donizetti, i compositori della gloriosa scuola napoletana, il teatro musicale da Monteverdi in poi, hanno fatto sì che l'Italia fosse universalmente riconosciuta come la patria della musica per il suo valore culturale e per gli esiti artistici raggiunti;

    nei prossimi mesi sarà fondamentale che i teatri italiani siano posti nella condizione di riprendere a pieno regime le proprie attività, e il riconoscimento del valore universale del melodramma italiano potrebbe senza dubbio contribuire al rilancio della loro immagine nel mondo e alla riaffermazione del ruolo determinante dell'Italia nella diffusione dell'arte e della cultura musicale;

    i teatri non sono solo luoghi d'arte e cultura, ma anche di socialità. Non è difficile constatare come l'emergenza sanitaria abbia determinato un lungo periodo di crisi per questi luoghi così importanti per la vita socio-culturale delle nostre città e del nostro Paese;

    i teatri veicolano un preziosissimo patrimonio immateriale che ha reso celebre l'Italia e ha contribuito in modo determinante alla diffusione della lingua italiana nel mondo;

    il progetto Creative Europe Opera Out of Opera, coordinato dal conservatorio Santa Cecilia di Roma in collaborazione con l'Association Européenne des Conservatoires e altre istituzioni europee, ha realizzato con successo un ciclo d'incontri dedicati alla divulgazione dell'Opera lirica presso il pubblico giovanile, lanciando contestualmente l'App Opera Out of Opera per smartphone, che ha assicurato l'interazione digitale dal vivo con il pubblico durante le esibizioni e ora rimarrà attiva e disponibile per il download;

    il 2 agosto 2021 saranno trascorsi 100 anni dalla morte del celebre tenore napoletano Enrico Caruso e il 25 febbraio del 2023 ricorreranno i 150 anni dalla sua nascita; tra il 2021 (centenario della morte) e il 2023 (centocinquantesimo anniversario della nascita) sarà, dunque, fondamentale omaggiare il celebre tenore, grande artista ancora oggi tra i più noti e ascoltati in tutto il mondo, con programmi, eventi ed iniziative prestigiose che ne ricordino la figura e rilancino la centralità della cultura italiana nel mondo;

    il ricordo di questo grande artista che ha dato lustro al nostro Paese può indiscutibilmente conferire all'Italia un ruolo privilegiato e primario all'interno del panorama culturale internazionale (a partire dalla comunità italiana a New York particolarmente affezionata a Caruso) e contribuire alla candidatura Unesco dell'opera lirica italiana;

    viste le difficoltà economico-finanziarie esplose a seguito delle prescrizioni imposte a causa dell'emergenza Covid-19 a tutti i teatri e ai luoghi dello spettacolo, la candidatura dell'opera lirica italiana come bene immateriale dell'umanità presso l'Unesco può divenire il simbolo della rinascita del settore e dell'intero Paese, proprio come avvenne nel 1943, quando il teatro alla Scala di Milano, sventrato da un bombardamento, fu restaurato a tempo record,

impegna il Governo:

   a porre in essere tutte le iniziative utili a completare l'iter di candidatura dell'opera lirica italiana come bene immateriale dell'umanità presso l'Unesco;

   a mettere in atto tutte le iniziative pubbliche per valorizzare la figura del tenore Enrico Caruso in occasione delle imminenti ricorrenze, conferendo così ulteriore centralità e rilievo alla candidatura Unesco dell'opera lirica italiana.
(7-00568) «Nitti, Lattanzio».