ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00547

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 403 del 06/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: NITTI MICHELE
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 06/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LATTANZIO PAOLO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 06/10/2020
CARBONARO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 06/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00547
presentato da
NITTI Michele
testo di
Martedì 6 ottobre 2020, seduta n. 403

   La VII Commissione,

   premesso che:

    con la legge 14 agosto 1967, n. 800, denominata «Nuovo ordinamento degli enti lirici e delle attività musicali», lo Stato considera l'attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale, ed è per la tutela e lo sviluppo di tali attività che lo Stato stesso interviene con idonee provvidenze per incoraggiare iniziative e progetti;

    in Italia ci sono 14 Ico (istituzioni concertistiche orchestrali) di cui solo 12 effettivamente attive: due operanti nella stessa città (Milano) e due operanti nella stessa regione (Puglia). Alcune orchestre hanno, inoltre, fatto richiesta di riconoscimento ministeriale e sono in attesa della valutazione da parte della Commissione consultiva per la musica;

    il riconoscimento è effettuato su istanza dell'organismo interessato che ritiene di essere in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 28 della legge 14 agosto 1967, n. 800, e dall'articolo 19 del decreto ministeriale 27 luglio 2017, in cui vengono stabilite le condizioni necessarie affinché le Ico possano accedere al finanziamento statale a valere sul Fondo unico per lo spettacolo;

    nella risposta all'interrogazione n. 5-03466 Gallo e altri, discussa in data 25 giugno 2020, il Sottosegretario per i beni e le attività culturali e per il turismo delegato sottolinea che «ai sensi dell'articolo 21, comma 2 del decreto ministeriale 27 luglio 2017, la Direzione Spettacolo già finanzia con fondi FUS, sentita la competente Commissione Consultiva per la Musica, i complessi strumentali giovanili che abbiano presentato progetti triennali a valere sul triennio 2018-2020. Per il citato triennio risultano già finanziati sette organismi dislocati in sei regioni (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia e Toscana)»;

    dalla medesima risposta del Governo si evince che «l'avvio di un percorso virtuoso che inizi dai complessi strumentali giovanili ben potrebbe essere la fase iniziale per lo sviluppo di istituzioni concertistiche orchestrali che acquisiscano poi i requisiti necessari per l'accesso al contributo»;

    sempre dalla succitata risposta si apprende che il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo «conviene con l'onorevole interrogante sul disequilibrio a svantaggio delle regioni del Sud che scontano spesso, così come in altri settori, una minor fruizione delle iniziative culturali in generale e musicali in particolare»;

    le Ico si configurano come infrastrutture produttive di prossimità e quali veri e propri sistemi di produzione musicale, con ampio raggio di azione, spesso indipendente dai confini regionali, e capaci di veicolare la diffusione della cultura musicale su un territorio molto vasto che, ruotando su un asse baricentrico rispetto alla sede legale, copre circa 130-150 chilometri di superficie, contribuendo a vivificare il territorio con particolare riferimento ai piccoli borghi;

    dalla valutazione dell'operatività delle Ico storicamente radicate sul territorio nazionale integrata all'esame demografico si desume una copertura demografica con alcune zone da colmare, in particolare, in Campania, Calabria, Umbria, Piemonte e Sardegna; solo con la copertura di queste zone si arriverebbe alla copertura demografica di popolazione italiana raggiunta dall'azione di una Ico quasi pari al 100 per cento;

    la pratica musicale condivisa e l'esperienza orchestrale rappresentano elementi qualificanti per la formazione, per la crescita socio-culturale dei cittadini e per lo sviluppo delle dinamiche relazionali;

    a quarantacinque anni dalla sua nascita, il Sistema delle orchestre e dei cori giovanili del Maestro Abreu, musicista, economista, politico, accademico venezuelano, resta una delle esperienze mondiali più significative di una nuova concezione di educazione musicale, capace di oltrepassare i confini della disciplina per contribuire alla formazione dei singoli cittadini e della comunità;

    la musica, e in particolare quella praticata in gruppo, diviene nelle intenzioni di José Antonio Abreu lo strumento per edificare un nuovo modello di comunità, in cui la scoperta dei propri talenti e delle proprie potenzialità diventi occasione di crescita collettiva, luogo di formazione ai valori del vivere comune, facendosi essa stessa micro-società ideale;

    il sistema venezuelano ha formato in quarant'anni migliaia di bambini e ragazzi, consentendo a molti di essi di diventare professionisti della musica, e ad altri di trovare una realizzazione sociale in differenti settori professionali;

    grandi musicisti, come Claudio Abbado, hanno conosciuto e apprezzato di persona questa realtà, auspicando fortemente che fosse esportata in altre nazioni,

impegna il Governo:

   a mettere in atto tutte le iniziative che possano contribuire a dare stabilità e sostenibilità economica alle attuali Istituzioni concertistiche orchestrali (Ico), con particolare riguardo a quelle istituzioni che insistono su territori più svantaggiati sotto il profilo sociale ed economico;

   a potenziare le attività di promozione, specie a beneficio di quelle istituzioni che operano nelle regioni più svantaggiate, per favorire il sostegno di privati attraverso erogazioni liberali che danno diritto, all'erogante, di usufruire del credito d'imposta del 65 per cento, il cosiddetto «Art Bonus»;

   a favorire iniziative che, al fine di garantire una diffusione omogenea e capillare dell'attività orchestrale su tutto il territorio nazionale, attivino processi virtuosi in grado di approdare al riconoscimento ministeriale di nuove Ico (soprattutto a partire dai complessi strumentali giovanili), per ridurre il disequilibrio che danneggia quelle regioni che scontano una minore fruizione delle iniziative culturali e musicali;

   a valutare la possibilità di promuovere, attraverso le dovute interlocuzioni con l'Aran e previa analisi della sostenibilità per tutte le Ico in relazione ai differenti contesti territoriali, un apposito contratto collettivo nazionale volto a disciplinare i rapporti di lavoro del personale delle Ico;

   a valutare la possibilità di provvedere alla revisione dei meccanismi di conteggio delle attività liriche commissionate da enti esterni o prodotte/coprodotte dalle stesse Ico entro una percentuale massima del 10 per cento dell'attività complessiva annuale della istituzione concertistico orchestrale ai fini dell'ammissibilità ai contributi allo spettacolo dal vivo a valere sul fondo unico dello spettacolo (Fus), di cui alla legge 30 aprile 1985 n. 163;

   ad adottare iniziative per rafforzare le funzioni di vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nell'ottica di sanzionare i casi di aumento artificioso delle attività concertistiche delle istituzioni concertistico-orchestrali volti ad alterare i numeri a parametro per l'ottenimento dei contributi allo spettacolo dal vivo a valere sul fondo unico dello spettacolo (Fus), di cui alla citata legge 30 aprile 1985 n. 163;

   ad adottare ogni iniziativa di competenza affinché le città in cui hanno sede le Ico mettano a disposizione gratuita per prove e concerti o attraverso l'affidamento in gestione degli spazi teatrali, i teatri e le sale da concerto di proprietà comunale, dando più ampia e congrua attuazione alla previsione di cui all'articolo 23 della legge 14 agosto 1967, n. 800;

   ad adottare iniziative per favorire, anche attraverso un incremento delle risorse, la creazione di nuovi complessi strumentali giovanili come disciplinati dall'articolo 21 del decreto ministeriale 27 luglio 2017, specialmente attraverso progetti tesi alla valorizzazione dei piccoli borghi e alla riattivazione delle dinamiche sociali e turistiche delle realtà in cui questi sorgono;

   ad adottare iniziative per prevedere la creazione di un albo nazionale delle orchestre giovanili ed infantili, ed individuare specifici interventi a loro favore, con particolare riguardo:

    a) a quelle realtà che operano per l'inclusione sociale e il contrasto alla povertà educativa;

    b) alla creazione di orchestre giovanili ed infantili all'interno di istituzioni orchestrali già esistenti e di comprovata e riconosciuta esperienza quali le Ico, gli enti lirici, le fondazioni lirico-sinfoniche e teatri di tradizione, garantendo l'affiancamento formativo dei giovani musicisti e il tutoraggio a cura di professori d'orchestra professionisti e stabili provenienti dai medesimi enti riconosciuti, producendo nel tempo un bacino di professionalità emergenti utili al ricambio generazionale e garantendo la tutela delle condizioni dei giovani orchestrali che scongiurino modalità retributive non corrette o elusive;

    c) alla necessità di consentire la concessione in uso gratuito di adeguate strutture pubbliche, di spazi, locali e ove possibile di strumenti musicali per lo svolgimento delle attività, sostenendo un'adeguata diffusione comunicativa e la valorizzazione di queste realtà giovanili e delle loro performance e incentivandone la presenza nelle programmazioni culturali di comuni e città metropolitane.
(7-00547) «Nitti, Lattanzio, Carbonaro».