ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00545

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 399 del 28/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: SIANI PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2020
DE FILIPPO VITO ITALIA VIVA 25/09/2020
RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2020
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2020
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2020
CAMPANA MICAELA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00545
presentato da
SIANI Paolo
testo di
Lunedì 28 settembre 2020, seduta n. 399

   La XII Commissione,

   premesso che:

    il Papillomavirus umano (Hpv, Human Papillomavirus) è un virus a prevalente trasmissione sessuale. L'infezione da può causare accanto a lesioni benigne, come verruche cutanee e condilomi genitali, anche lesioni gravi, pre-invasive (displasie) e invasive, quali i tumori della cervice uterina, dell'ano, della vagina, della vulva, del pene, della cavità orale, della faringe e della laringe;

    il papilloma è stato classificato come il secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo, essendo quella da Papillomavirus la più frequente infezione sessualmente trasmessa (secondo le stime, circa l'80 per cento della popolazione sessualmente attiva la contrae almeno una volta nel corso della vita);

    le autorità sanitarie di tutto il mondo e la comunità scientifica internazionale sono impegnate per ridurre il burden delle patologie Hpv correlate, attraverso:

     la prevenzione primaria tramite la vaccinazione anti-Hpv;

     la prevenzione secondaria tramite i test per lo screening per il tumore del collo dell'utero;

    esiste poi la concreta possibilità di trattare le patologie tumorali se identificate tempestivamente e gestite efficacemente;

    l'implementazione di una strategia basata su questi tre pilastri, raggiungimento di target di prevenzione primaria, prevenzione secondaria e trattamento (90 per cento di copertura della vaccinazione da Hpv negli adolescenti, 70 per cento di copertura degli screening e 90 per cento dei casi di cancri cervicale trattati), può portare all'eliminazione dei cancri da Hpv, obiettivo indicato dalla call to action lanciata il 19 maggio 2018 dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms);

    alcuni Paesi hanno già risposto alla chiamata dell'Oms adottando specifici programmi di prevenzione sulla vaccinazione e gli screening: in particolare, secondo le proiezioni, l'Australia renderà il cancro cervicale un tumore raro per il 2022 (6 casi su 100 mila), per diventare a tutti gli effetti il primo Paese a eliminarlo entro il 2035 (4 casi su 100 mila); seguirà il Canada, che prevede di eliminarlo per il 2040;

    tale obiettivo si inserisce anche nel Piano europeo per sconfiggere il cancro, presentato dalla Commissione europea nel febbraio 2020. Nella conferenza di lancio, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ricordato che, nel caso del tumore alla cervice uterina, una diagnosi precoce e la vaccinazione possono salvare milioni di vite, e che la prevenzione di tutto ciò che è prevenibile è un obiettivo straordinario da perseguire per tutta l'Unione europea;

    la crisi sanitaria globale causata dalla pandemia da Covid-19 ha mostrato la complessità di contrastare fenomeni imprevedibili, evidenziando ancor di più la necessità di una programmazione tempestiva e adeguata per contrastare ciò che è prevenibile con gli strumenti già a disposizione;

    la risoluzione approvata dall'European CanCer Organization (Ecco) il 12 settembre 2019 nell'ambito dell'European Cancer Summit, ha sottolineato, tra le altre cose, l'importanza di azioni per aumentare la comprensione e la consapevolezza del pubblico, dei pazienti e degli operatori sanitari sull'Hpv, oltre che piani di comunicazione e di contrasto alle fake news, azioni ribadite nel paper pubblicato nel luglio 2020 dal titolo «Viral Protection: Achieving the Possible – A Four Step Plan For Eliminating HPV Cancers in Europe»;

    in Italia, l'incidenza di patologie Hpv-correlate è rilevante sia per la popolazione femminile che per quella maschile: quasi 4.500 casi di tumore ogni anno sono attribuiti a infezioni croniche di ceppi oncogeni dell'Hpv, di cui 2.300 i casi stimati, nel 2017, di cancro della cervice uterina. A causa di questo cancro, in Italia muoiono ogni anno 1.500 donne;

    il nostro Paese parte da una posizione di vantaggio per quanto concerne le politiche di prevenzione: il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) 2017-2019 raccomanda la vaccinazione degli undicenni di entrambi i sessi – tramite l'offerta attiva e gratuita, garantita nei livelli essenziali di assistenza – e il raggiungimento di una copertura del 95 per cento entro il 2019; l'Hpv-Dna test è stato introdotto in tutte le regioni dal 2018 ed è indicato tra gli screening da offrire nel Piano di prevenzione nazionale; nella circolare del 12 novembre 2019, il Ministero della salute ha ribadito l'opportunità, in linea con lo stesso Pnpv, della vaccinazione delle donne di venticinque anni di età, anche utilizzando l'occasione opportuna della chiamata al primo screening per la citologia cervicale (Pap-test), oltre alla raccomandazione di utilizzo della vaccinazione secondo gli indirizzi delle regioni (gratuità o regime di co-pagamento) per tutte le fasce d'età superiori ai dodici anni;

    tuttavia, i dati sulle coperture vaccinali degli adolescenti per l'Hpv al 31 dicembre 2018, diffusi dal Ministero della salute il 2 luglio 2020, hanno evidenziato un'ampia variabilità delle coperture vaccinali tra le regioni e le province autonome per tutte le coorti, sia nelle femmine che nei maschi;

    la copertura vaccinale media per Hpv nelle ragazze è discreta se si confrontano i dati con altre nazioni europee, ma ben al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 (95 per cento) e nessuna regione raggiunge l'obiettivo di copertura in nessuna delle coorti prese in esame; la copertura vaccinale media per Hpv nei ragazzi è molto lontana dagli obiettivi previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019, che identifica una soglia graduale del 60 per cento per il 2017, fino al 95 per cento nel 2019;

    nel commento alle coperture vaccinali al 31 dicembre 2018, la direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute ha evidenziato che «interventi mirati sarebbero necessari in specifici contesti geografici tenendo presente che la vaccinazione anti-HPV, pur non rientrando tra quelle obbligatorie secondo la legge n. 119 del 2017, è un Livello Essenziale di Assistenza»;

    nel corso del ciclo di audizioni informali del 14 luglio 2020 presso la XII Commissione permanente affari sociali sulla situazione dei pazienti affetti da patologie oncologiche durante l'emergenza epidemiologica da Covid-19, i Presidenti dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) e di Salute donna onlus hanno sottolineato i problemi causati dalla sospensione dei follow-up e degli screening oncologici, per un totale di 230 mila persone che hanno dovuto ritardare gli accertamenti o rinviare a data da destinarsi le verifiche, con potenziali conseguenze terapeutiche;

    le raccomandazioni dell'Osservatorio nazionale screening per la riapertura dei programmi di screening hanno evidenziato l'importanza che le regioni e le province autonome prevedano un piano di comunicazione affinché la popolazione sia informata della ripresa delle attività,

impegna il Governo:

   ad adottare le iniziative di competenza affinché l'Italia sia il primo Paese europeo a porsi l'obiettivo, in linea con la call to action lanciata dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità il 19 maggio 2018, di eliminazione delle forme di tumore causate dal Papillomavirus, individuando le strategie necessarie per conseguirlo;

   a prevedere un potenziamento delle attività svolte nell'ambito della prevenzione, promuovendo l'adesione della popolazione ai programmi di screening oncologici garantiti dai livelli essenziali di assistenza e verificando che a livello regionale sia, in maniera omogenea, dato seguito agli obiettivi di copertura vaccinale anti-Hpv definiti nel Piano nazionale della prevenzione vaccinale, pari al 95 per cento di copertura per i ragazzi e le ragazze nel dodicesimo anno di vita;

   ad adottare iniziative per richiamare tutti coloro, le cosiddette «generazioni perdute» della pandemia, che non hanno potuto sottoporsi a screening e vaccinazioni negli ultimi mesi, durante i quali i programmi di prevenzione primaria e secondaria sono stati bloccati;

   a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione sul Papillomavirus e sulle opportunità di prevenzione dei tumori Hpv-correlati, sulla base di quanto sottolineato dall'European CanCer Organization (Ecco) e in linea con le politiche di sostegno all'educazione delle figlie e dei figli previste dal Governo, valutando anche la possibilità di favorire l'inserimento tra gli indirizzi della programmazione annuale delle scuole secondarie di I e II grado dei progetti volti a una più adeguata formazione sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulla prevenzione dei tumori Hpv-correlati.
(7-00545) «Siani, Carnevali, De Filippo, Rizzo Nervo, Pini, Schirò, Campana».