ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00527

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 383 del 30/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: FRATE FLORA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 30/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIZZINI GLORIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 30/07/2020
FIORAMONTI LORENZO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 30/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00527
presentato da
FRATE Flora
testo di
Giovedì 30 luglio 2020, seduta n. 383

   L'XI Commissione,

   premesso che:

    l'emergenza sanitaria ha fatto emergere la necessità di ripensare il mondo del lavoro sia dal punto di vista organizzativo, in riferimento ai compiti ed alle funzioni dei lavoratori, sia per quanto concerne le modalità di produzione. Rivedere gli spazi di lavoro, promuovere lo smartworking e il lavoro agile, sono misure resesi necessarie al fine di tutelare la salute dei lavoratori, dei datori di lavoro e dell'azienda stessa durante l'emergenza;

    su questo punto la convenzione Oil è stata provvidenziale. Infatti, l'articolo 3 definisce esattamente cosa si intende con il termine «salute» specificando che «in relazione al lavoro, non significa soltanto l'assenza di malattia o di infermità; il termine include anche gli elementi fisici e mentali che influiscono sulla salute e che sono direttamente legati alla salute e alla sicurezza sul lavoro»;

    l'accordo firmato tra il Presidente del Consiglio dei ministri e le sigle sindacali, che prevede un protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, comprende tra gli obiettivi prioritari quello di coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la salubrità degli ambienti e delle modalità lavorative. In forza di ciò, anche a fronte di una fase diversa di contenimento e di massima prevenzione dei nuovi focolai, accanto alla ripresa degli standard produttivi emerge la necessità di mettere in campo strategie strutturali che fuoriescano dall'occasionalità e dalla gestione emergenziale del contingente;

    è dunque necessario, e niente affatto procrastinabile, rivedere il piano di prevenzione e di sicurezza, tenuto conto che il virus è ancora annidato stabilmente nel nostro Paese. Con il ritorno della stragrande maggioranza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, occorre ripensare il modello di produzione, anche in relazione gli spazi di agibilità, investire nella sicurezza e definire modalità permanenti di prevenzione a cominciare dall'utilizzo corretto e costante dei sistemi di protezione. Il caso della Bartolini in Italia, non dimenticando episodi analoghi a livello europeo, dimostrano che il fulcro dei contagi avviene proprio negli ambienti di lavoro e di produzione. L'oggetto di valutazione deve riguardare non solo i rischi derivanti direttamente dall'attività lavorativa (caratteristiche, tipi di prodotti impiegati, uso di specifici macchinari e strumenti) correlati al pericolo del contagio, ma anche quelli che si originano «durante» l'attività stessa, tenendo conto che la diffusione del virus avviene principalmente a causa dei lavoratori che non presentano alcuna sintomatologia. Questo problema è particolarmente rilevante per chi lavora a contatto con il pubblico; per chi lavora a scuola dove gli insegnanti e il personale scolastico sono esposti a rischi notevoli di contagio con la presenza costante di giovani e di bambini; per chi lavora in alcune realtà dove le modalità di produzione non consentono di mantenere le distanze di sicurezza;

    e quindi lo Stato, per quanto di competenza, deve delineare una corretta strategia di valutazione e monitoraggio, nonché un chiaro programma di prevenzione dei rischi anche attraverso obblighi e vincoli. Non solo: dall'ultimo rapporto Istat emerge l'aumento dello stress dei lavoratori e dei datori di lavoro correlato alla paura di contrarre il virus. Ciò causa non soltanto un malessere che può riversarsi finanche sulla produzione, ma genera un senso di insicurezza tale da ingenerare gravi problemi cognitivo-emozionali;

    è utile ricordare che, nel decreto n. 34 del 2020 (Rilancio), l'articolo 95 dispone misure a sostegno delle imprese per la riduzione del rischio contagio nei luoghi di lavoro. Benché la norma sia suscettibile di apprezzamento sul piano economico, è priva di vincoli di spesa necessari per garantire il buon uso dei finanziamenti stessi. Segnatamente, non è prevista la formazione del datore di lavoro e dei dipendenti in materia anti-contagio, manca il monitoraggio delle attività di prevenzione, non si fa chiarezza circa l'uso periodico di test sierologici e tamponi o sul sostegno psicologico derivante dallo stress di lavoro correlato;

    in conclusione, occorre tener presente che bisogna tutelare la salute dei datori di lavoro e di tutti i dipendenti sia del settore pubblico che del settore privato, cercando al contempo di garantire il raggiungimento degli standard di produttività per non perdere altri posti di lavoro,

impegna il Governo:

   ad agevolare il ricorso a tamponi e test sierologici periodici sia nel settore del lavoro pubblico che in quello del lavoro privato, affinché si possano monitorare concretamente i rischi legati a nuovi contagi e, conseguentemente, controllare il sorgere di nuovi focolai;

   ad adottare iniziative per consentire la prescrizione medica dei test sierologici ai lavoratori sia del settore pubblico che quello privato;

   a promuovere una visione strategica capace di rivedere i modelli di business e di produzione, tenendo conto delle misure indicate dall'Organizzazione mondiale della sanità;

   ad agevolare le consulenze psicologiche ai lavoratori con il coinvolgimento del Ministero della salute e dell'Organizzazione mondiale della sanità;

   ad adottare iniziative per vincolare una parte dei finanziamenti messi a disposizione dall'articolo 95 del decreto-legge n. 34 del 2020 cosiddetto «Rilancio» alla formazione sulla sicurezza e sulla prevenzione sui luoghi di lavoro, includendo programmi per contrastare il contagio da Covid-19, in particolare prevedendo che la formazione includa espressamente l'ammontare di ore dedicate alle procedure di sanificazione dell'ambienta e dell'aria, al distanziamento sociale, alla pulizia e all'igiene personale nonché all'uso corretto dei dispositivi di protezione.
(7-00527) «Frate, Vizzini, Fioramonti».