ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00448

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 329 del 22/04/2020
Abbinamenti
Atto 7/00439 abbinato in data 24/04/2020
Atto 7/00441 abbinato in data 24/04/2020
Atto 7/00447 abbinato in data 24/04/2020
Atto 7/00453 abbinato in data 30/04/2020
Atto 7/00456 abbinato in data 30/04/2020
Atto 7/00458 abbinato in data 30/04/2020
Atto 8/00073 abbinato in data 05/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: LATTANZIO PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2020
CASA VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2020
CARBONARO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2020
TESTAMENTO ROSA ALBA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2020
BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2020
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 23/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
05/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/04/2020
LATTANZIO PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO GOVERNO 24/04/2020
ORRICO ANNA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/04/2020
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
TOCCAFONDI GABRIELE ITALIA VIVA
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
SASSO ROSSANO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/05/2020
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
LATTANZIO PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
RACCHELLA GERMANO LEGA - SALVINI PREMIER
DI GIORGI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
COLMELLERE ANGELA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 23/04/2020

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/04/2020

DISCUSSIONE IL 24/04/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/04/2020

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/04/2020

DISCUSSIONE IL 30/04/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/04/2020

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/05/2020

DISCUSSIONE IL 05/05/2020

RITIRATO IL 05/05/2020

CONCLUSO IL 05/05/2020

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00448
presentato da
LATTANZIO Paolo
testo presentato
Mercoledì 22 aprile 2020
modificato
Giovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   La VII Commissione,

   premesso che:

    lo sforzo nel contrasto all'attuale emergenza sanitaria ha imposto al nostro Paese di adottare misure difficili e restrittive, che hanno limitato in maniera stringente tutte le attività: da quelle del singolo individuo alla dimensione dell'impresa e della produzione;

    nel quadro di una visione d'insieme, tutto il mondo della cultura ha subito un repentino ed inaspettato arresto, vivendo in uno stato di pausa, in attesa di indicazioni per la ripartenza. Allo stato attuale è proprio la ripresa a rappresentare la sfida più grande per la cultura del nostro Paese: da un lato, sarà necessario confrontarsi con i danni economici e sociali di uno stop forzato, dall'altro, bisognerà guardare al futuro – a quella che sarà indubbiamente una «normalità» nuova e ridisegnata – con il sostegno di nuovi e più forti strumenti, nonché con un miglioramento di quelli già esistenti;

    appare chiaro, dunque, il bisogno di pensare a quella che sarà una nuova governance del mondo della cultura che preveda una visione più ampia – e non tarata su comparti separati e blindati – che coinvolga attivamente e valorizzi tutto il territorio, le comunità – grandi e piccole –, le cittadine ed i cittadini. Bisogna ripartire dai musei, dai teatri, dalle imprese creative, dall'editoria, dalla musica, dal cinema e dall'audiovisivo: nessuno deve rimanere escluso ed è necessario affrontare le numerose problematiche emerse in maniera ancora più lampante in queste settimane complicate;

    la sfida che si propone al mondo della cultura è dunque complessa. Tale complessità è data, innanzitutto, dall'orizzonte temporale su cui bisogna operare: è indiscutibile il bisogno di un intervento urgente ed immediato per affrontare l'emergenza, ed è proprio su questo piano che si sviluppano le misure contenute nel decreto-legge cosiddetto Cura Italia, con la previsione di un Fondo emergenza da 130 milioni di euro, le indennità per le lavoratrici ed i lavoratori autonomi dello spettacolo e la destinazione della quota pari al 10 per cento dei compensi incassati dalla Siae per «copia privata» al sostegno economico degli autori, degli artisti, interpreti ed esecutori. In secondo luogo, sono necessarie delle misure che permettano l'avvio della fase di ripartenza, prevedendo risorse che diano «respiro» ai comparti in difficoltà, bloccati completamente dallo stato di emergenza: bisogna rilanciare l'editoria, sostenere la riapertura di cinema, teatri e musei, ragionare su come salvaguardare la stagione musicale, pensare dunque all'immediato dopo. Con questa visione bisogna guardare ad un orizzonte di lungo periodo, come detto, con l'obiettivo di ripensare il mondo della cultura nel suo complesso, nello scenario di una «nuova normalità»: renderla partecipata, vicina al territorio, accessibile a tutti, un fulcro attorno al quale può agganciarsi l'attività delle cittadine e dei cittadini. Un motore nuovo per il nostro Paese;

    lo scenario di complessità aumenta in relazione alla considerazione della natura del comparto culturale, non univoca, ma bensì declinata in un insieme articolato di settori, ognuno con le proprie specificità in termini di infrastrutture, filiere di produzione e professionalità. Bisogna dunque avere una visione complessiva, che tenga però conto del fatto che i diversi ambiti culturali non possiedono le medesime possibilità di resilienza e riconversione;

    il punto di partenza per la definizione di una strategia a sostegno della cultura deve essere del ripensamento della natura dei fondi e del reperimento delle risorse economiche: senza dubbio, la dimensione pubblica mantiene un ruolo primario e centrale, ma devono essere rafforzate le forme di partenariato pubblico privato, devono essere utilizzati meglio i finanziamenti di natura europea ed è centrale immaginare nuovi strumenti che coinvolgano in senso partecipato i cittadini, in una visione di azionariato popolare o di mecenatismo evoluto e disarticolato dalla logica dell'«investimento remunerativo», a beneficio di una reale partecipazione comunitaria e diffusa in grado non solo di alimentare il sistema, ma anche di produrre importanti esternalità positive in tema di formazione e sensibilizzazione culturale, partecipazione civica, sostegno diffuso, innovazioni della governance gestionale;

    senza dubbio una adeguata progettazione non può trascendere da una piena comprensione dei cambiamenti e delle condizioni in cui versa tutto il settore culturale, per cui si stima nel complesso – secondo l'International Council of Museums – una perdita in Italia di circa 3 miliardi di euro nei prossimi sei mesi;

    è necessario considerare, anzitutto, le numerose iniziative di divulgazione e valorizzazione digitali dei beni culturali, delle collezioni o delle fonti storiche promosse da musei, archivi e biblioteche nelle settimane di chiusura per l'emergenza Covid-19: su questo fronte si ripropone il perdurante stato di incertezza sulla legittimità degli utilizzi delle riproduzioni dei beni culturali a causa di una normativa italiana e di indicazioni amministrative non sempre coerenti con le direttive europee di riferimento, le quali, invece, sono sempre più orientate a un libero riutilizzo delle riproduzioni anche digitali delle opere di pubblico dominio. Il riuso dell'immagine del bene culturale è uno strumento funzionale alla libera diffusione del sapere in una prospettiva concreta di democrazia della cultura e si qualifica come strumento utile a rivitalizzare le imprese turistiche diffuse nel territorio, e dunque immagine del patrimonio culturale italiano nel mondo, e per sostenere l'industria creativa, il design, l'editoria e in generale tutte quelle attività culturali che subiscono maggiormente gli effetti negativi dell'emergenza in corso;

    Il «Network of European Museum Organizations» (Nemo) ha lanciato la prima indagine europea sull'impatto del Covid sui luoghi della cultura in Europa. I risultati parlano di altissime perdite in termini di reddito che in alcuni casi arriva fino al 75-80 per cento a settimana. In poco più di un mese, la filiera degli organizzatori delle mostre culturali ha subito gravi ripercussioni economiche, i cui effetti negativi e le conseguenti difficoltà per l'intero comparto della cultura saranno sempre più evidenti nei mesi a seguire. Si parla di una filiera complessa, composta principalmente da piccole, medie e grandi società e associazioni organizzatrici, musei privati e case-museo, ditte specializzate nei trasporti, case editrici, allestitori e artigiani del settore, curatori e specialisti, gallerie d'arte, testate giornalistiche, anche on-line, specializzate nelle tematiche del settore, per cui è necessario ragionare su soluzioni urgenti. I musei chiusi e le mostre in stand-by pongono di fronte uno scenario di enormi perdite economiche;

    è inoltre possibile ipotizzare una deroga al divieto di ripianare le perdite delle aziende partecipate da comuni e regioni particolarmente necessari per il settore, considerando la natura di enti partecipati dal settore pubblico di molte imprese culturali;

    si richiamano anche le manifestazioni popolari, che prevedono il coinvolgimento di istituzioni culturali quali complessi bandistici e cori, molto diffuse soprattutto nelle aree interne del Centro-Sud Italia, che verranno inevitabilmente compromesse dall'emergenza in atto, causando un impatto socio-culturale fortemente negativo in questi contesti;

    è necessario guardare anche al mondo del restauro, attività essenziale per la sopravvivenza delle nostre opere – e che, in alcuni casi, non si è fermata durante l'emergenza – prevedendo un contributo anche per le istituzioni che operano in tale ambito;

    il ragionamento su cui ha poggiato le basi la decretazione d'urgenza dedicata al mondo della cultura ha indubbiamente cercato risposte repentine ed immediate, che hanno però attenzionato solo una parte del vasto panorama di riferimento, determinando la necessità di agire a sostegno di quei comparti che sono stati tralasciati;

    il mondo dell'editoria – dal piccolo al grande editore – e tutta la filiera produttiva ad esso connessa – versa in un pericoloso affanno, contemplando la previsione di un drastico calo della produzione e della vendita, che rischia di mettere seriamente in ginocchio tutto il settore. La riapertura delle librerie è un piccolo segnale, ma ad esso devono accompagnarsi misure più ampie come quelle del sostegno alla domanda e la creazione di uno specifico fondo di sostegno. Anche il mondo della musica – dagli artisti, ai produttori, ai tecnici che vi orbitano intorno, composto in totale da quasi 10 mila imprese – ha accusato un duro colpo: secondo una stima di Assomusica, le perdite a fine stagione estiva ammonteranno a circa 350 milioni di euro per il solo settore del live, mentre la stima per l'indotto è di circa 600 milioni di euro. La peggiore delle ipotesi è, dunque, quella dell'annullamento di una intera stagione musicale, a cui è necessario rispondere con un adeguato sostegno in misure economiche e sociali;

    la stagnazione del mondo dello spettacolo nella sua interezza ha avuto un impatto devastante sul mondo del lavoro: secondo la Fondazione Centro Studi Doc sono fra i 300 mila e i 380 mila lavoratori dello spettacolo attualmente fermi, senza considerare il sommerso. Il riferimento non è soprattutto ai lavoratori definiti «intermittenti», comprendendo gli artisti e tutti i tecnici, i truccatori, i macchinisti, i costumisti, gli assistenti: tutti coloro i quali fanno funzionare la macchina dello spettacolo musicale, televisivo, cinematografico. È necessario dunque pensare urgentemente alla ripartenza di tutti i comparti e ad adeguate misure che comprendano una forma di indennità per questi lavoratori, che convivono da settimane con l'essenza di un'entrata salariale;

    tra gli operatori economici maggiormente colpiti vi sono, in aggiunta, le imprese culturali e creative, definite ai sensi dell'articolo 1, comma 57, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, come imprese o soggetti «che hanno quale oggetto sociale, in via esclusiva o prevalente, l'ideazione, la creazione, la produzione, lo sviluppo, la diffusione, la conservazione, la ricerca e la valorizzazione o la gestione di prodotti culturali», per le quali è possibile pensare ad un adeguato sostegno di progetti di rigenerazione urbana finalizzando i contributi a favore delle stesse, in relazione alla loro attività, nelle aree di rigenerazione urbana e di operatori in spazi comunali, ma con redditività ridotta sugli eventi, non avendo altri aiuti pubblici;

    in questo scenario è possibile ragionare su di un rafforzamento di misure a sostegno della cultura già esistenti. È auspicabile, ad esempio, ragionare su di un aumento del Fondo cultura, previsto nella legge per la promozione ed il sostegno alla lettura, al fine di ampliare la platea dei beneficiari della Card Cultura ed incentivare la domanda dei lettori nonché indirizzare l'utilizzo della Carta docenti per gli acquisti presso le librerie indipendenti,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative per aumentare le risorse destinate al Fondo emergenza spettacolo, cinema ed audiovisivo, creando un più ampio Fondo per il sostegno e il rilancio della cultura, al fine di comprendere in esso anche i settori dell'editoria, della musica, dei beni culturali e di tutti gli altri settori creativi al momento esclusi;

   a valutare l'adozione di iniziative per l'istituzione di fondi specifici, destinati ai settori dell'editoria, della musica, dei beni culturali e di tutti gli altri settori creativi al momento esclusi;

   a valutare l'adozione di iniziative per la creazione di un Fondo cultura con una natura «dal basso», a cui possano partecipare attivamente tutti i cittadini, in un'ottica di mecenatismo diffuso e partecipato, anche attraverso sistemi di microfinanziamento;

   a valutare l'adozione di iniziative per l'implementazione di misure fiscali di sostegno e di agevolazione dei canoni di locazione per i locali adibiti ad attività culturali;

   a costituire uno o più tavoli di crisi presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con rappresentanze di tutte le categorie interessate, anche quelle minori, dei vari settori con il fine di elaborare proposte e scenari utili ad affrontare le differenti fasi dell'emergenza;

   ad adottare iniziative per implementare le specifiche misure di sostegno al reddito per tutte le categorie di lavoratori dello spettacolo e della cultura, con particolare riferimento ai lavoratori intermittenti attualmente esclusi dalle misure di sostegno introdotte dal cosiddetto decreto-legge Cura Italia, nonché per prevedere il monitoraggio delle misure previste ed eventualmente implementare nuove misure a copertura di categorie del settore escluse dal sostegno al reddito;

   a valutare l'opportunità di definire una indicizzazione e l'adeguata tutela delle opere prodotte in formato digitale da imprese culturali durante il periodo di applicazione delle misure restrittive, in quanto rappresentano una forma di investimento che le stesse imprese hanno sostenuto;

   ad adottare iniziative per destinare prioritariamente agli autori, artisti, interpreti ed esecutori le risorse recentemente stanziate ed eventuali ulteriori;

   ad adottare iniziative per prevedere dei finanziamenti per le piccole imprese del settore musicale – specialmente quelle indipendenti – per sostenere quelle figure professionali – produttori, editori, promoter, organizzatori di festival, club e discoteche – che costituiscono il vero e proprio motore della filiera della musica dal vivo;

   ad adottare iniziative volte a sostenere librerie ed editori, con particolare riguardo a coloro che abbiano un'attività indipendente, prevedendo tra esse la possibilità di azzerare i costi di spedizione di libri e prodotti culturali per le micro, piccole e medie imprese, con lo scopo di favorire la ripresa delle attività che durante il periodo di emergenza sanitaria hanno subito ingenti perdite economiche a seguito delle misure di sospensione adottate;

   ad adottare iniziative per prevedere la possibilità di creare misure fiscali orientate ad una diminuzione dell'Iva dal 10 per cento al 4 per cento per i biglietti per lo spettacolo dal vivo per i prodotti musicali, nonché per permettere la detraibilità delle spese di natura culturale dai libri ai biglietti di eventi;

   ad adottare iniziative per prevedere ulteriori risorse destinate alla «18App» per i neomaggiorenni e alla «Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche», nonché ad attivare la Card Cultura prevista dalla legge n. 15 del 13 febbraio 2020, come misura di contrasto alla povertà educativa e culturale e al fine di incentivare anche gli acquisti presso le librerie indipendenti;

   ad adottare iniziative volte a favorire, nel rispetto della normativa sul diritto d'autore, la libera riproduzione e divulgazione di immagini di beni culturali pubblici, compresi quelli visibili dalla pubblica via, attraverso l'utilizzo, tra la rosa delle licenze Creative Commons, di quelle tipiche dell'Open Access, nonché a riconoscere formalmente la facoltà dei singoli direttori di istituti centrali e periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di licenziare immagini in rete attraverso licenze Creative Commons di libero riuso;

   a promuovere il coordinamento territoriale tra le istituzioni culturali e quelle scolastiche, al fine di programmare, iniziative formative per gli studenti, favorire «patti locali per la cultura» anche con il coinvolgimento dei privati operanti nel settore, e supportare la ripresa delle attività didattiche delle scuole all'avvio del prossimo anno scolastico, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni culturali;

   ad adottare iniziative per prevedere risorse economiche per le start-up e le imprese culturali e creative di micro, piccole e medie dimensioni, con lo scopo di favorire la creazione di una rete di distribuzione di prodotti culturali, sostenere le iniziative di tali imprese attraverso finanziamenti a fondo perduto per l'innovazione e la digitalizzazione, nonché incentivare processi attivi di rigenerazione urbana;

   a prevedere, al termine delle misure restrittive nell'ottica della riapertura delle attività culturali tutte, la definizione di un'ampia campagna a sostegno della valorizzazione del patrimonio culturale italiano;

   a valutare misure di sostegno per il settore delle manifestazioni culturali popolari, con particolare riguardo a cori e bande;

   nell'ottica di garantire la sicurezza alla riapertura del comparto culturale, a predisporre delle linee guida destinate agli operatori culturali, anche caratterizzate da innovazioni tecnologiche e organizzative, volte a garantire lo svolgimento in sicurezza delle proprie attività e nel rispetto delle misure di contrasto alla diffusione del virus.
(7-00448) «Lattanzio, Vacca, Casa, Carbonaro, Testamento, Bruno, Gallo».