ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00422

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 312 del 26/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: SERRITELLA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GARIGLIO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 26/02/2020
DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 27/02/2020
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 03/03/2020


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 26/02/2020 27/02/2020
Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/02/2020

RITIRO FIRME IL 27/02/2020

ATTO MODIFICATO IL 02/03/2020

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00422
presentato da
SERRITELLA Davide
testo presentato
Mercoledì 26 febbraio 2020
modificato
Mercoledì 4 marzo 2020, seduta n. 315

   Le Commissioni VIII e IX,

   premesso che:

    la Società italiana per il traforo autostradale del Fréjus per azioni (Sitaf S.p.a.) fa parte del gruppo Anas ed è stata costituita il 29 ottobre 1960 per iniziativa, nell'ambito della città di Torino, della camera di commercio, dell'Unione industriale, della provincia, del comune, nonché di primarie compagnie di assicurazione, istituti di credito e complessi industriali;

    Sitaf S.p.a. è concessionaria per la costruzione e la gestione del traforo del Fréjus (T4) e dell'autostrada Torino-Bardonecchia (A32) fino all'anno 2050, come stabilito dalla convenzione internazionale tra Italia e Francia del 23 febbraio 1973 e successivi provvedimenti governativi;

    Sitaf S.p.a. è partecipata dalla città Metropolitana di Torino e dal comune di Torino;

    le acquisizioni da soggetti pubblici da parte di quelli privati sono sempre avvenute senza gara pubblica;

    la Sitaf S.p.a. è inserita nell'elenco delle unità istituzionali che fanno parte del settore delle amministrazioni pubbliche, di cui alla Gazzetta Ufficiale del 30 settembre 2019;

    tali infrastrutture sono state costruite grazie al finanziamento del fondo centrale di garanzia per un importo superiore al miliardo di euro e per tale ragione il concedente, a garanzia della restituzione di tale importo, ha preteso di costituire un vincolo statutario sul mantenimento della maggioranza pubblica della società;

    all'interno della convenzione unica, sottoscritta il 22 dicembre 2009 tra Ministro delle infrastrutture e dei trasporti – direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali e Sitaf S.p.a. il concessionario ha assunto l'obbligo di mantenere nel proprio statuto la clausola di partecipazione pubblica al capitale pari al 51 per cento, almeno fino a quando si renderanno necessari gli interventi finanziari legati alla garanzia rilasciata dallo Stato sui mutui della società;

    i soci pubblici hanno regolato i propri rapporti sino al 2019 attraverso accordi volti a garantire la stabilità azionaria dei soci pubblici (51 per cento), le modalità di controllo pubblico della società e la governance. Tali accordi si sono realizzati mediante un patto parasociale tra Anas S.p.a., città di Torino e l'allora provincia di Torino dal 2008 fino al 2014;

    fino al 2014, il 31,75 per cento delle azioni della Sitaf S.p.a. era dell'Anas S.p.a., il 10,65 per cento della società finanziaria del comune di Torino, denominata FCT Holding, l'8,69 per cento della provincia di Torino, per un totale di 51,09 per cento in mano pubblica;

    alla scadenza del patto parasociale, nel 2014, a causa della congiuntura economica, dei vincoli di bilancio e delle modificazioni dell'assetto istituzionale degli enti locali, sono state avviate procedure di dismissione delle partecipazioni societarie detenute dal comune e dalla provincia di Torino, attraverso un accordo procedimentale con Anas S.p.a., cui sono state trasferite la totalità delle azioni Sitaf S.p.a. detenute dai suddetti enti locali;

    tale accordo ha comunque garantito il mantenimento del controllo pubblico (51 per cento) sulla società;

    in particolare con delibera di giunta del 30 settembre 2014, n. 4356, il comune di Torino, in ottemperanza all'articolo 3, commi 27 e 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), ha determinato di dismettere la propria partecipazione in Sitaf S.p.a.;

    le quinta sezione del Consiglio di Stato, con sentenze n. 2425/2016 del 7 giugno 2016 e 7392/2019 del 28 ottobre 2019 (per ottemperanza), ha annullato gli atti propedeutici al suddetto trasferimento azionario ed ha dichiarato l'inefficacia del trasferimento stesso e, conseguentemente, ha ordinato alla città metropolitana di Torino (subentrata ex lege alla cessata provincia di Torino) e al comune di Torino, ripristinare le condizioni di opponibilità ai terzi della dichiarata inefficacia del contratto di trasferimento ad Anas S.p.a. e di dismettere ad evidenza pubblica la propria partecipazione in Sitaf S.p.a.;

    la città di Torino ha manifestato la volontà di procedere alla dismissione in ossequio al giudizio di ottemperanza di cui sopra mediante procedura di evidenza pubblica in capo alla propria società Fct S.p.a.;

    il consiglio metropolitano, nella seduta del 23 dicembre 2019, ha approvato all'unanimità un atto volto a sollecitare le autorità competenti in materia di trasporti per salvaguardare il controllo pubblico nella società Sitaf S.p.a.;

    le scelte gestionali del sistema autostradale hanno pesanti riflessi sulla viabilità ordinaria interconnessa, ragion per cui la partecipazione delle pubbliche amministrazioni locali risulta utile e necessaria per garantire, attraverso le indispensabili sinergie in tema di programmazione e realizzazione della manutenzione viaria e della gestione efficiente dei flussi di traffico, un servizio di mobilità migliore, più efficiente e più accessibile all'utenza;

    la gestione delle concessioni autostradali tutela l'esigenza di godere dei proventi dell'esercizio degli assi autostradali e di poterli destinare ad utilità collettiva, ma soprattutto di concorrere alle attività di manutenzione e di ammodernamento delle infrastrutture che, in una gestione puramente privatistica, potrebbero essere sacrificati alle mere logiche di impresa. I recenti fatti drammatici che hanno scosso l'opinione pubblica hanno aperto un dibattito che sostanzialmente individua nel partenariato pubblico-privato la soluzione più adeguata per garantire sia la qualità nell'erogazione del servizio, sia la redditività della gestione;

    l'Anas, attualmente proprietaria del 31,75 per cento delle azioni Sitaf S.p.a., attraverso la creazione della nuova società A.c.a. (Anas Concessioni autostradali S.p.a., interamente partecipata) ha reso esplicita la volontà di intervenire, anche in condizioni di mercato, nella gestione di asset autostradali strategici del comprensorio piemontese;

    è ampiamente nota la strategicità del corridoio che, attraverso la Valle di Susa, connette il Nord Ovest del nostro Paese con la Francia sia tramite il tunnel autostradale del Fréjus, sia per mezzo del canale ferroviario per merci e passeggeri che è in fase di potenziamento; questo corridoio diventerà essenziale nei prossimi anni a seguito della programmata chiusura del tunnel del Monte Bianco, che provocherà il raddoppio dei flussi di traffico merci tramite il Fréjus;

    allo stato attuale, le amministrazioni locali ed Anas S.p.a. sono poste di fronte alla possibilità di portare a termine il programma di disimpegno verso le concessioni autostradali, avviato negli anni ’90, oppure di operare un cambio di paradigma nella partecipazione alla gestione delle autostrade del territorio. La partecipazione pubblica di maggioranza, infatti, costituisce una più certa garanzia per la restituzione della parte residua del prestito concesso dal Fondo centrale di garanzia e mantiene sotto il controllo pubblico un asset strategico di livello nazionale e internazionale,

impegnano il Governo:

   ad adottare iniziative di competenza affinché sia rilevata direttamente la partecipazione azionaria della Città di Torino;

   ad adottare iniziative di competenza affinché Anas S.p.a. mantenga ed eventualmente rafforzi la propria partecipazione in Sitaf S.p.a., anche mediante accordi con la Città Metropolitana di Torino, che ha manifestato l'esigenza del mantenimento di una partecipazione pubblica;

   a porre in essere ogni necessaria iniziativa di competenza ai fini di mantenere il vincolo statutario di maggioranza pubblica in Sitaf S.p.a.;

   ad adottare le iniziative di competenza per potenziare le infrastrutture intermodali del corridoio che, attraverso la Val di Susa, connette il Nord-Ovest del Paese con la Francia, con particolare riguardo al canale ferroviario per merci e passeggeri.
(7-00422) «Serritella, Gariglio, Deiana, Fregolent».