ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00402

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 293 del 27/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/01/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2020
RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2020
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00402
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Lunedì 27 gennaio 2020, seduta n. 293

   La XII Commissione,

   premesso che:

    il consumo e l'abuso di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante e sempre più in crescita nonostante in Italia sia in vigore la legge 8 novembre 2012 n. 189 che pone il divieto assoluto di somministrare e vendere bevande alcoliche ai minori di 18 anni;

    i comportamenti di consumo diffusi tra i giovani richiedono una particolare attenzione e adeguati interventi, per la possibilità di gravi implicazioni di ambito non solo sanitario ma anche psico-sociale, data la facilità di associazione con altri comportamenti a rischio quali: assenze scolastiche, riduzione delle prestazioni scolastiche, aggressività e violenza, incidenti stradali, oltre alle possibili influenze negative sulle abilità sociali e sullo sviluppo cognitivo ed emotivo;

    essi possono, inoltre, portare a condizioni patologiche severe come l'intossicazione acuta alcolica o l'alcoldipendenza:

    secondo gli ultimi dati statistici disponibili nella relazione al Parlamento, presentata alle Camere il 29 aprile 2019 (Doc CXXV n. 1) sugli interventi realizzati nel 2018 in materia di alcol e problemi correlati, si rileva che 800 mila minorenni italiani di età compresa tra i 16 e i 17 anni a fronte di 8,6 milioni di adulti sono consumatori a rischio; 68 mila sono le persone in carico presso i servizi di alcol dipendenza, di cui il 27,1 per cento sono nuovi utenti;

    in particolare, va sottolineato che il consumo di alcol può determinare danni organici acuti quale l'intossicazione alcolica responsabile di molteplici accessi al pronto soccorso, può causare alterazioni comportamentali che influenzano operazioni delicate (guida di veicoli), può modificare le relazioni personali (risse e agiti violenti); il consumo cronico può essere poi responsabile della dipendenza in cui si verificano alterazioni importanti a livello cognitivo, organico e psichico;

    secondo l'organizzazione mondiale della sanità il consumo a rischio varia a seconda dell'età, del sesso e di altre condizioni fisiologiche o patologiche intercorrenti;

    per rendere maggiormente omogeneo e semplice il calcolo si considera la misura delle Unità alcoliche (Ua) che corrispondono a:

     1 bicchiere di birra 330ml o bevanda a 4.5°;

     1 bicchiere di vino 125ml o bevanda a 12°;

     1 aperitivo di 80ml o bevanda a 18°;

     1 bicchiere di cocktail alcolico di 40ml o bevanda a 36°;

    in base a questo si considerano bevitori a rischio i ragazzi che bevono qualsiasi bevanda alcolica sotto i 18 anni; i consumatori di più di una unità alcolica in età compresa fra 20 e i 25 anni e oltre i 65 anni; le donne adulte che consumano più di 1 unità alcoliche al giorno; gli uomini adulti che consumano più di 2 unità alcoliche al giorno e tutti coloro che assumono più di 5 unità alcoliche in una unica serata, modalità nominata binge drinking molto diffusa tra la popolazione giovanile e che indica una modalità di «consumo eccessivo episodico» concentrato in un arco ristretto di tempo (nell'arco di due ore di tempo), di bevande alcoliche di qualsiasi tipo in modo consecutivo;

    bevitori a rischio sono anche tutti gli adulti in presenza di alcuni fattori quali terapie farmacologiche in atto o stato di gravidanza;

    questi dati indicano che qualsiasi uso di alcolici in ragazzi al di sotto dei 18 anni può determinare un rischio elevato per la salute nonché lo sviluppo di un comportamento di abuso;

    il precoce consumo di alcol nei giovani, specialmente in quelli sotto i 20 anni mette questi a rischio, in particolar modo le ragazze, visto che l'organismo femminile presenta una massa corporea inferiore rispetto all'uomo, minor quantità di acqua corporea e meno efficienza dei meccanismi di metabolizzazione dell'alcol, più dei ragazzi. Ciò avviene perché l'enzima epatico alcol-deidrogenasi, quello che permette la metabolizzazione dell'alcol, funziona molto meno rispetto agli adulti, e, quindi, a parità di quantità di bevande alcoliche assunte corrisponde un livello di alcolemia maggiore con la possibilità di danni maggiori soprattutto a livello neuronale e del fegato;

    l'uso della bevanda alcolica è in genere associata a momenti ludico-ricreativi e la sua assunzione avviene, almeno per i giovani, lontana dai pasti;

    ad aggravare questo quadro, già di per sé critico, bisogna ricordare che molte volte le modalità sono spesso associate a delle vere e proprie abbuffate alcoliche chiamate «binge drinking» che, dall'aperitivo fino all'uso di alcolici più significativi come vodka, rum e gin bevuti lungo il corso della serata causano frequenti accessi in pronto soccorso per gravi stati di intossicazione;

    la popolazione giovanile è scarsamente consapevole del rischio sia sul piano della salute individuale che sul quello del rischio sociale come quello di essere postati sui social network in situazioni imbarazzanti ed essere esposti così allo scherno; inoltre, l'uso di sostanze alcoliche è tra le prime cause di morte tra i giovanissimi, spesso in seguito a incidenti stradali;

    in ambito nazionale il piano nazionale di prevenzione (Pnp) per il quinquennio 2014-2018 prorogato al 2019 dall'intesa Stato-regioni del 21 dicembre 2017 ha individuato in due macro obiettivi, le strategie di prevenzione del consumo dannoso e rischioso di alcol da attuare per la fascia di popolazione giovanile e per le età successive. Le strategie da attuare prevedono azioni svolte in setting specifici per giungere ad incidere sulla popolazione giovanile (scuole, famiglie, luoghi di svago);

    sulla base di questo piano, le regioni, nell'ambito dei propri piani regionali di prevenzione (Prp), hanno attivato programmi volti a ridurre il consumo di alcol, privilegiando in particolare interventi specifici nel setting scuola e nei luoghi di lavoro;

    in virtù di quanto suggerito dal Pnp, i nuovi livelli essenziali di assistenza (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017) hanno inserito l'offerta di counseling individuale, quale prestazione individuale da erogare per la promozione tra le altre cose anche del consumo di alcol;

    infine la legge n. 125 del 2001 «Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati» ha previsto diversi interventi da realizzare ai fini della prevenzione, della cura e della riabilitazione delle patologie e delle problematiche alcol correlate. Tra questi sono da annoverare anche gli interventi per i quali la legge prevede uno stanziamento di risorse economiche al fine di promuovere campagne di informazione istituzionale, volte alla prevenzione dei danni alcol correlati e risorse destinate alle regioni, al fine di monitorare le attività regionali in attuazione del disposto legislativo,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative per rafforzare le misure di contrasto alla diffusione del fenomeno di assunzione di alcol soprattutto tra gli adolescenti e i minori promuovendo campagne informative mirate di contrasto all'uso di tale sostanza attraverso i vari canali di comunicazione come televisione, radio, internet, social network e altro;

   ad adottare iniziative per finanziare programmi e azioni di couseling e presa in carico da parte dei servizi di prevenzione, accoglienza e cura delle dipendenze (Serd) delle aziende sanitarie volti a diminuire comportamenti di abuso alcolico, specialmente nella fascia di età dei giovani e giovanissimi;

   ad approvare in tempi rapidi il nuovo piano nazionale della prevenzione 2020- 2025 e a portare a termine le fasi conclusive per l'esecutività dei nuovi livelli essenziali di assistenza;

   a promuovere, per quanto di competenza, in ambito scolastico programmi volti a far conoscere e a far crescere la consapevolezza circa i danni provocati dall'abuso di alcool ai giovani e le conseguenti responsabilità dei comportamenti in danno a sè ed agli altri, nonché circa danni biologici, fisici e psichici relativi all'assunzione e ai comportamenti in danno a sé e agli altri, nonché circa danni biologici, fisici e psichici relativi all'assunzione e all'abuso di alcol in giovane età;

   a promuovere, per quanto di competenza, in particolare in sede di Conferenza Stato-regioni e province autonome di Trento e Bolzano, iniziative volte all'autocontrollo dell'alcolemia all'uscita di locali pubblici incentivando l'uso dell'Alcoltest da parte dei clienti nonché corsi di informazione e formazione per il personale ivi impegnato ad esempio barman, DJ, animazione, personale addetto alla sicurezza sulle conseguenze dell'uso e dell'abuso di sostanze alcoliche nei giovani e giovanissimi.
(7-00402) «Carnevali, Siani, Rizzo Nervo, Schirò».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consumo alimentare

alcolismo

consumo