ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00295

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 215 del 25/07/2019
Abbinamenti
Atto 7/00266 abbinato in data 31/07/2019
Atto 7/00299 abbinato in data 31/07/2019
Atto 7/00300 abbinato in data 31/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: ROSSELLO CRISTINA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/07/2019
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/07/2019
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/07/2019
RUGGIERI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/07/2019
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/07/2019
SIBILIA COSIMO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/07/2019
VIETINA SIMONA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Stato iter:
31/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/07/2019
ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
DICHIARAZIONE VOTO 31/07/2019
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 31/07/2019
MAGGIONI MARCO LEGA - SALVINI PREMIER
 
DICHIARAZIONE VOTO 31/07/2019
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 31/07/2019
DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 31/07/2019
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 31/07/2019
GUIDESI GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/07/2019

DISCUSSIONE IL 31/07/2019

ACCOLTO IL 31/07/2019

PARERE GOVERNO IL 31/07/2019

APPROVATO IL 31/07/2019

CONCLUSO IL 31/07/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00295
presentato da
ROSSELLO Cristina
testo di
Giovedì 25 luglio 2019, seduta n. 215

   La XIV Commissione,

   premesso che:

    in questi ultimi anni si assiste a un crescente interesse riguardo alla trasparenza delle organizzazioni non governative (ONG) e al loro finanziamento. Il Parlamento europeo ha pubblicato diversi studi e ricerche sull'argomento, nonché, nel 2015, un «Progetto di relazione sul controllo di bilancio del finanziamento delle ONG a titolo del bilancio dell'UE» (2015/2345(INI) in cui si invitava la Corte dei conti europea a «elaborare una relazione speciale sulla trasparenza dei finanziamenti dell'UE a favore delle ONG»;

    va sottolineato come le ONG siano attori importanti nell'esecuzione del bilancio dell'Unione europea. La Commissione, tra gli altri partner, lavora assieme alle ONG, per progettare, attuare e monitorare programmi in molti settori d'intervento dell'Unione europea con particolare riguardo ai settori dell'aiuto allo sviluppo, degli aiuti umanitari e di settori quali ambiente, ricerca, istruzione e cultura;

    paradossalmente, a fronte di un tale apporto delle ONG, non esiste attualmente una definizione di «ONG» condivisa a livello internazionale ed europeo. All'interno dell'Unione europea, in alcuni Stati membri lo status di ONG deriva dalla forma giuridica di un'organizzazione, mentre in altri dipende dalla natura delle attività svolte dall'organizzazione;

    risale al lontano 1997 una comunicazione della Commissione in cui si individuavano cinque caratteristiche proprie delle ONG: essere organizzazioni volontarie con «qualche grado, anche minimo, di istituzionalizzazione o di esistenza formale»; non avere fini di lucro; essere indipendenti dallo Stato e da altri poteri pubblici; non essere gestite «in previsione del conseguimento di un guadagno personale»; svolgere attività, almeno in parte, «di pubblica utilità»;

    nel dicembre 2018, la Corte dei conti europea, ai sensi dell'articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ha depositato la relazione speciale 35/2018: «La trasparenza dei finanziamenti dell'Unione europea la cui esecuzione è demandata alle Ong: è necessario compiere maggiori sforzi»;

    in base al citato paragrafo, infatti, «la Corte dei conti può [...] presentare in ogni momento le sue osservazioni su problemi particolari sotto forma, tra l'altro, di relazioni speciali e dare pareri su richiesta di una delle altre istituzioni dell'Unione»;

    la Corte dei conti europea calcola che la Commissione esegua tramite ONG l'1,7 per cento del bilancio dell'Unione europea e il 6,8 per cento dei Fondi europei di sviluppo (FES). Come risulta dal sistema contabile della Commissione (ABAC), si stima che i fondi impegnati la cui esecuzione è demandata ad ONG sono ammontati a 11,3 miliardi di euro, in riferimento al quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2017. Di questi, la quota più significativa (il 50 per cento dell'ammontare destinato alle ONG) è assorbita dal capitolo di budget «Ruolo globale dell'Europa», in cui viene contabilizzato l'impegno delle istituzioni europee allo sviluppo sostenibile e agli aiuti umanitari, dunque alla cooperazione internazionale;

    la Corte ha valutato, inoltre, le modalità di identificazione, da parte della Commissione di un'entità come ONG, e ha verificato dove vadano i fondi la cui esecuzione è demandata alle ONG e se la Commissione abbia reso disponibili queste informazioni in modo trasparente, con particolare attenzione per quei settori d'intervento nei quali le ONG gestiscono fondi dell'Unione europea;

    per quanto attiene alle modalità di identificazione di una ONG, la Corte ha rilevato come l'assegnazione dello status di ONG nel sistema contabile della Commissione sia basato su autodichiarazioni «ed essendo i controlli effettuati dalla Commissione limitati, la classificazione di un'entità come ONG risulta inattendibile»;

    la selezione dei progetti diretti da ONG, sottolinea la Corte, è in genere trasparente, ma diversi servizi della Commissione non gestiscono nel medesimo modo le sovvenzioni concesse da terzi, e le procedure di selezione delle ONG applicate dagli organismi dell'ONU sottoposti ad audit non sono state sempre trasparenti;

    va ricordato che, in base ai princìpi di bilancio stabiliti dal regolamento finanziario applicabile al bilancio dell'Unione europea la Commissione deve mettere a disposizione, nella forma appropriata e in modo tempestivo, informazioni sui destinatari dei fondi dell'Unione europea, anche quando questi fondi sostengono azioni attuate da ONG. La Corte sottolinea che «in una prospettiva più ampia, la trasparenza dovrebbe riguardare l'intero processo e tutti i livelli di attuazione, dalla selezione delle azioni dirette dalle ONG fino alla raccolta e messa a disposizione delle informazioni su tali azioni». Inoltre, a maggior ragione nel settore delle azioni esterne, «la trasparenza è uno dei princìpi essenziali e consolidati su cui si fonda l'efficacia degli aiuti allo sviluppo. Migliorate la trasparenza tra tutti i pertinenti portatori d'interesse rafforza anche il coordinamento tra donatori e l'obbligo di rendere conto cui sono soggetti tutti i beneficiari, ONG incluse»;

    la Corte osserva, inoltre, come i dati raccolti sui fondi dell'Unione europea utilizzati da ONG non siano uniformi, e che la Commissione non dispone di informazioni complete, specie per reti di ONG internazionali e per progetti a gestione indiretta. Per di più, nella gestione indiretta, la mancanza di informazioni disponibili ostacola i controlli sulle spese;

    nel complesso emerge come la Commissione non sia stata sufficientemente trasparente riguardo all'attuazione di fondi dell'Unione europea da parte di ONG, e che, pertanto, è urgente e necessario compiere maggiori sforzi in tal senso. Come ha dichiarato Annemie Turtelboom, membro della Corte responsabile della citata relazione: «i contribuenti dell'UE devono sapere che il loro denaro è versato ad organizzazioni definite in modo appropriato e che la Commissione dovrà risponderne in toto»;

    la Corte, dunque, richiama la necessità di standardizzare e migliorare l'esattezza delle informazioni pubblicate riguardo alle attività delle ONG, sollecitando la Commissione ad adottare per tutti i propri servizi un approccio uniforme alla pubblicazione nel sistema di trasparenza finanziaria, assicurandosi che vengano indicati tutti i beneficiari incaricati dalla Unione europea, unitamente all'importo del finanziamento concesso. Inoltre, la Commissione dovrebbe accrescere ulteriormente il rispetto dei principi internazionali sulla trasparenza degli aiuti, comunicando i risultati dei progetti finanziati e i dati sui fondi fiduciari dell'Unione europea,

impegna il Governo:

   tenuto conto delle raccomandazioni della Corte dei conti europea nella relazione speciale 35/2018, ad attivarsi nelle opportune sedi, per quanto di competenza, affinché la nuova Commissione europea:

    a) migliori l'attendibilità delle informazioni sulle ONG nel proprio sistema contabile, con particolare riguardo al sistema di classificazione e identificazione, mediante l'adozione di criteri e linee-guida omogenei, anche in riferimento ai soggetti finanziatori, all'entità dei finanziamenti e alle modalità di gestione;

    b) verifichi l'applicazione di norme e procedure riguardo ai sub-contratti di sovvenzione conclusi con ONG;

    c) migliori le informazioni raccolte sui fondi europei la cui gestione è demandata ad ONG;

    d) adotti un approccio uniforme alla pubblicazione di dati completi e accurati sui contratti aggiudicati alle ONG utilizzando fondi dell'Unione europea.
(7-00295) «Rossello, Battilocchio, Marrocco, Pettarin, Ruggieri, Elvira Savino, Sibilia, Vietina».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

organizzazione non governativa

Corte dei conti CE

finanziamento comunitario