ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00290

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 213 del 23/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: SPORTIELLO GILDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
TERMINI GUIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
MELICCHIO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
PENNA LEONARDO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2019
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/07/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00290
presentato da
SPORTIELLO Gilda
testo presentato
Martedì 23 luglio 2019
modificato
Mercoledì 24 luglio 2019, seduta n. 214

   La XII Commissione,

   premesso che:

    l'Hiv continua a rappresentare un grave problema di sanità pubblica a livello globale. Nel 2017, sono state segnalate in Italia 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti;

    dalle indagini epidemiologiche emerge una non trascurabile incidenza di infezione da Hiv – e di altre infezioni sessualmente trasmesse (Ist) – nella fascia di età compresa tra i 15 e i 17 anni;

    il problema particolarmente sentito dagli operatori sanitari dei centri di diagnosi, dei consultori per adolescenti e dei Sert è di individuare con urgenza gli strumenti normativi adeguati a tutelare la salute del minore, in modo che possa essere garantito l'accesso agli accertamenti diagnostici da infezione da Hiv anche senza l'autorizzazione dei genitori/tutori/affidatari;

    negli ultimi anni, l'Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto con forza ai Paesi aderenti di adottare norme e strategie che consentano ai minori di accedere al test in questione, a prescindere dal consenso del genitore/tutore/affidatario;

    il «piano nazionale di interventi contro l'Hiv e l'Aids (Pnaids)», predisposto da un gruppo di lavoro costituito da esperti nelle tematiche relative all'infezione da Hiv, appartenenti alle sezioni per la lotta all'Aids (L e M) del Comitato tecnico sanitario (CTS) del Ministero della salute, all'Istituto superiore di sanità, a società scientifiche, ad associazioni di volontariato nonché a università, enti di ricerca e Ircss, e approvato con intesa in Conferenza Stato-regioni il 26 ottobre 2017, ha individuato, tra gli strumenti di prevenzione da implementare, l'aumento e la diversificazione delle occasioni e delle modalità di accesso al test, con specifico riferimento alla definizione di procedure che permettano ai minori di effettuare gli accertamenti diagnostici senza obbligo di richiedere il preventivo consenso dei genitori/tutori/affidatari;

    nel parere reso al Ministero della salute il 22 febbraio 2019, il Garante per l'infanzia e l'adolescenza ha evidenziato l'opportunità di adottare strumenti normativi che pongano i minori nelle condizioni di accedere al test Hiv in un contesto protetto e dedicato nell'ambito del servizio sanitario nazionale;

    il sistema normativo italiano, anche al fine di garantire alla persona di minore età il diritto fondamentale alla salute previsto dall'articolo 32 della Costituzione, prevede già alcune ipotesi di deroga alla regola generale della capacità di agire secondo quanto prescrive l'articolo 2 del codice civile;

    tali ipotesi riguardano: la materia degli stupefacenti, articolo 120 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990; la materia dell'interruzione volontaria di gravidanza, articolo 12 della legge n. 194 del 1978;

    in considerazione del superiore interesse del minorenne e fermo restando il rispetto delle vigenti disposizioni in materia di protezione dei dati personali, il citato parere reso al Ministero della salute il 22 febbraio 2019 dal Garante per l'infanzia e l'adolescenza ha evidenziato:

     a) si ritiene rispondente al superiore interesse del minorenne, la possibilità di accedere al test Hiv e per le Ist (infezioni sessualmente trasmesse) anche senza il consenso dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale;

     b) se l'esito del test è negativo, si ritiene comunque non necessario informare i genitori o chi esercita la responsabilità genitoriale, ma garantire percorsi d'informazione e sostegno nell'ambito della sanità pubblica;

     c) se l'esito del test è positivo, si ritiene necessario informare i genitori o chi esercita la responsabilità genitoriale e attivare percorsi di informazione, formazione e sostegno anche psicologico rivolti al minore e alla sua famiglia;

     d) sul piano dell'educazione alla sessualità, si ritiene opportuno ricevere informazioni sia a scuola, da personale esterno specializzato, sia dal medico di base o dal pediatra;

    la rete europea dei garanti per infanzia e l'adolescenza (Enoc), nella dichiarazione del 21 settembre 2017 sull'educazione dei minorenni alle relazioni e alla sessualità e sul diritto dei minorenni ad essere informati, ha raccomandato che un'educazione obbligatoria di alta qualità sia inclusa nei programmi scolastici a tutti i livelli;

    l'intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, concernente «Documento di consenso sulle politiche di offerta e le modalità di esecuzione del test per Hiv in Italia» (Rep. n. 134/CSR), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 191 del 18 agosto 2011, prevede che il test per l'accertamento dell'infezione da Hiv deve essere reso disponibile gratuitamente nell'ambito di servizi pubblici che garantiscano la più ampia facilità di accesso ai cittadini;

    l'articolo 57 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 «Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza» stabilisce ai sensi della legge 5 giugno 1990, n. 135, che il servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con infezione da Hiv/Aids, le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie ospedaliere, ambulatoriali, domiciliari, semiresidenziali e residenziali previste dalla medesima legge e dal progetto obiettivo Aids dell'8 marzo 2000;

    uno studio nazionale promosso dal Ministero della salute e coordinato dall'Istituto superiore di sanità su fertilità e adolescenti, con un'indagine durata da aprile 2016 a ottobre 2018 e più di 40 mila interviste suddivise per fasce di età rivolte a ragazzi delle scuole superiori e a studenti universitari, ha appurato che un adolescente su tre ha già avuto un rapporto sessuale completo all'età 16-17 anni,

impegna il Governo:

   a promuovere e adottare iniziative idonee per rendere più semplice l'accesso alla diagnosi per i ragazzi dai 13 ai 17 anni, al fine d'intercettare precocemente l'eventuale contagio da Hiv o da altre malattie sessualmente trasmesse;

   a intraprendere le iniziative di competenza per favorire l'effettuazione, per i ragazzi da 13 a 17 anni, dei test per Hiv e o per altre malattie sessualmente trasmesse in contesti protetti, nell'ambito del servizio sanitario nazionale, senza più bisogno del consenso del genitore o del tutore;

   a promuovere tutte le iniziative di competenza per rimuovere tutti gli ostacoli agli interventi sanitari finalizzati alla prevenzione in ogni ambito della salute per i cittadini minorenni residenti nel nostro Paese;

   a indire campagne informative, coinvolgendo i principali mass media e i social network italiani, sulla prevenzione dell'Hiv e delle infezioni sessualmente trasmesse;

   ad adottare iniziative per rendere gratuiti i contraccettivi di barriera almeno per i minori ultra tredicenni e per coloro i quali siano affetti da Hiv e da infezioni sessualmente trasmesse e per i loro partner.
(7-00290) «Sportiello, Nesci, Termini, Bologna, Massimo Enrico Baroni, Melicchio, D'Arrando, Siragusa, Grippa, Penna, Sarli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

prevenzione delle malattie

AIDS