ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00282

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 209 del 16/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: CAPPELLACCI UGO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00282
presentato da
CAPPELLACCI Ugo
testo di
Martedì 16 luglio 2019, seduta n. 209

   La III Commissione,

   premesso che:

    dal 5 giugno 2017 il Qatar è sottoposto a misure coercitive politiche ed economiche e ha richiesto il sostegno dell'Italia per fermare le violazioni dei diritti umani contro i propri cittadini compiute a causa del blocco imposto da Arabia Saudita, Egitto, Bahrein ed Emirati arabi Uniti;

    nel 2017 il presidente della Commissione nazionale per i diritti umani del Qatar, Ali bin Samikh Al Marri, insieme all'ambasciatore del Qatar in Italia, Abdulaziz bin Ahmed Al Malki Al Jehani, ha incontrato il presidente della Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati dell'Italia per denunciare le violazioni dei diritti umani avvenute in conseguenza del blocco imposto al Qatar da giugno 2017: 3.970 denunce di violazioni dei diritti umani, tra cui 504 violazioni del diritto all'istruzione, 1.174 violazioni del diritto alla proprietà privata, 629 violazioni del diritto al ricongiungimento familiare, 1.261 violazioni della libertà di circolazione, 37 violazioni del diritto alla salute, 163 violazioni del diritto alla pratica religiosa, 109 violazioni dei diritti dei lavoratori e 93 violazioni del diritto di soggiorno;

    più recentemente la Corte internazionale di giustizia si è pronunciata sulla causa intentata dal Qatar contro gli Emirati Arabi Uniti, uno dei Paesi (insieme ad Arabia Saudita, Bahrein ed Egitto) che ha imposto il blocco via terra, aria e mare. In base alla Convenzione internazionale per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale del 1965, la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che i provvedimenti introdotti dai Paesi del blocco sono discriminatori e rappresentano una violazione dei diritti dei cittadini del Qatar. Nell'ordine del 23 luglio del 2018, la Corte internazionale di giustizia ha richiesto che gli Emirati Arabi Uniti garantiscano che:

     (i) vengano riunite le famiglie con membri qatarini divise dalle misure adottate dagli Emirati Arabi Uniti il 5 giugno 2017;

     (ii) gli studenti qatarini, colpiti dalle misure introdotte dagli Emirati Arabi Uniti il 5 giugno 2017, abbiano la possibilità di completare gli studi negli Emirati Arabi Uniti o possano ottenere la loro documentazione accademica nel caso vogliano proseguire i loro studi altrove;

     (iii) i qatarini, colpiti dalle misure adottate dagli Emirati Arabi uniti il 5 giugno 2017, abbiano accesso alla giustizia, ai tribunali e agli organi giudiziari degli Emirati Arabi Uniti;

    il Qatar ha inoltre deciso di sottoporre la questione del blocco illegale ad altre istituzioni come l'Organizzazione mondiale del commercio (Omc), dal momento che gravi violazioni in ambito commerciale sono state commesse da Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Bahrein. Il Qatar ha presentato una denuncia contro gli Emirati Arabi Uniti su questioni riguardanti il diritto del commercio di prodotti, servizi e proprietà intellettuale. In un'altra disputa, il Qatar ha aperto un procedimento contro l'Arabia Saudita sul quale è stato stabilito un panel che si pronuncerà sulle gravi violazioni commesse dall'Arabia Saudita dei diritti intellettuali dei cittadini e delle imprese del Qatar. In particolare, la disputa riguarda il furto, su ampia scala e promosso da uno Stato, di trasmissioni sportive di proprietà di beln Media Group da parte del sofisticato pirata di diritti di proprietà «beoutQ»;

    l'atto di pirateria commesso da beoutQ, un pirata saudita di media e sport, è di un'entità senza precedenti, violando i diritti di enti del Qatar e di altri Stati membri dell'Omc, inclusi molti diritti televisivi e sportivi italiani come la serie A;

    queste denunce all'Omc sono in fase di analisi attraverso il procedimento di risoluzione delle controversie dove un panel si pronuncerà sulle misure illegali adottate dai Paesi del blocco. Considerando questi fatti come questioni fondamentali per promuovere un tentativo di mediazione, lo Stato del Qatar ha presentato la sua posizione dall'inizio della crisi e continua a sostenere la mediazione del Kuwait;

    è nell'interesse dell'Italia non raggiungere un punto di non ritorno, nel caso non vi fossimo già. L'interesse dell'Italia è di fermare il protrarsi di quotidiane violazioni dei diritti umani;

    inoltre, durante l'incontro avvenuto a novembre del 2018 a Montecitorio con l'associazione inter-parlamentare di amicizia Italia-Qatar, l'ambasciatore del Qatar a Roma Al Malki ha presentato il percorso verso la democrazia intrapreso dall'Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani: un percorso che prevede anche l'istituzione di un consiglio legislativo. Come spiegato dall'Ambasciatore Al Malki, questo processo verso la democrazia rischia di essere rallentato a causa della crisi del Golfo e del perdurare del blocco;

    le relazioni internazionali di amicizia tra i nostri Paesi richiedono all'Italia di assumere un nuovo ruolo da protagonista nello scenario internazionale e, in nome della sua tradizione diplomatica, di adoperarsi per attenuare le forti e preoccupanti tensioni tra i Paesi del blocco e il Qatar, con lo scopo di ristabilire rapporti diplomatici tra le parti,

impegna il Governo:

   1) a supportare il ruolo di mediazione svolto dal Kuwait;

   2) a porre in essere tutte le iniziative necessarie per promuovere a livello internazionale la fine del blocco di cui in premessa; in base alla Carta delle Nazioni Unite, al diritto internazionale e alla normativa internazionale a tutela dei diritti umani;

   3) a rimarcare in tutte le sedi internazionali il rispetto dei princìpi di sovranità degli Stati e di non ingerenza, richiamando al dovere degli Stati medesimi di astenersi, nelle relazioni internazionali, dall'uso della forza militare, politica, economica o qualsiasi altra forma di coercizione contro l'indipendenza politica o l'integrità territoriale di qualsiasi Stato e considerando essenziale che tutti gli Stati si astengano nelle relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato o in qualsiasi altra maniera che vada contro gli scopi delle Nazioni Unite.
(7-00282) «Cappellacci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Corte internazionale di giustizia

diritti umani

lotta contro la discriminazione