ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00239

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 169 del 02/05/2019
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/05/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 09/05/2019
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 02/05/2019
CARDINALE DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019
CRITELLI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019
D'ALESSANDRO CAMILLO PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019
PORTAS GIACOMO PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/05/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/05/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00239
presentato da
CENNI Susanna
testo presentato
Giovedì 2 maggio 2019
modificato
Lunedì 13 maggio 2019, seduta n. 174

   Le Commissioni III e XIII,

   premesso che:

    il Consiglio oleicolo internazionale (Coi) è l'unica organizzazione internazionale al mondo dedicata all'olio di oliva e alle olive da tavola. Ha sede a Madrid, dove è stato creato nel 1959, e si compone di 17 membri, tra cui l'Unione europea che rappresenta tutti i suoi Paesi produttori di olive da tavola e di oli d'oliva;

    il Coi è impegnato a promuovere lo sviluppo integrato e sostenibile dell'olivicoltura mondiale. Un impegno che cerca di trasformare in progressi concreti a favore dei Paesi membri e soprattutto di quanti traggono dall'olivo i loro mezzi di sussistenza;

    la mission del Coi è quindi quella di promuovere una olivicoltura sostenibile e responsabile attraverso un confronto a livello mondiale sulle linee di azione per affrontare le sfide del presente e del futuro. Per raggiungere i suoi obiettivi il Coi:

     favorisce la cooperazione tecnica internazionale;

     favorisce la crescita del commercio internazionale di olio di oliva e olive da tavola, incentivando il miglioramento della qualità dei prodotti e una maggiore integrazione della dimensione ambientale nelle attività del settore;

     promuove il consumo mondiale di olio d'oliva e olive da tavola mediante campagne innovative e programmi specifici;

     pubblica statistiche e informazioni chiare e puntuali sul mercato mondiale dell'olio di oliva e delle olive da tavola;

     riunisce periodicamente i rappresentanti dei Governi, che riflettono sui problemi del settore e sulle priorità di azione;

     collabora strettamente con il settore privato;

    l'elenco dei membri del Coi comprende i maggiori produttori ed esportatori di olio di oliva e olive da tavola: sono Paesi del Mediterraneo da cui proviene il 98 per cento della produzione mondiale di olio di oliva;

    il Coi ha una struttura semplice, articolata in tre elementi fondamentali: il consiglio dei membri e i suoi comitati, il presidente dell'organizzazione e il segretariato esecutivo. I due ruoli di primo piano sono attualmente rivestiti dal direttore esecutivo, il tunisino Abdellatif Ghedira (Direttore esecutivo) e dal direttore esecutivo aggiunto, lo spagnolo Jaime Lillo;

    nel corso della 108esima sessione ordinaria dei membri del Consiglio oleicolo internazionale, tenutasi a Madrid dal 19 al 23 novembre 2018, le delegazioni di Tunisia e Turchia hanno chiesto ai Paesi membri di prorogare il mandato per ulteriori 4 anni per l'intero staff dirigenziale che dovrebbe terminare nel mese di maggio 2019;

    nel corso delle successive riunioni del Gruppo prodotti di base (Proba), nelle quali è stato dibattuto l'argomento, la Commissione europea ha sostenuto questa proposta;

    in tale contesto, la delegazione italiana ha invece rappresentato l'opportunità di un cambio dei vertici, rilevando la legittima aspirazione a ricoprire un incarico di vertice nello stesso organismo;

    numerosi articoli dei media nei mesi scorsi hanno infatti riportato che, in vista del rinnovo delle cariche del Coi, si sia consolidato un asse tra Spagna e Tunisia per una proroga dell'attuale assetto dirigenziale;

    alcuni dirigenti di associazioni agricole italiane hanno conseguentemente denunciato il mancato ricambio della governance del Coi: «Dopo aver avallato le importazioni di olio tunisino a dazio zero e senza controlli, che hanno danneggiato non poco la nostra produzione ed il nostro mercato, numerose autorevoli fonti ci confermiamo che Federica Mogherini avrebbe dato il via libera alla riconferma del ticket Ghedira (Tunisia) – Lillo (Spagna) alla guida del Consiglio Oleicolo Internazionale. Pur apprezzando l'impegno ed il lavoro della governance attuale, riteniamo che l'Italia sia assolutamente in grado di esprimere una personalità capace di portare avanti una politica mondiale dell'olio extravergine d'oliva basata sulla qualità e sul rispetto dei produttori e dei consumatori»;

    in questo contesto è opportuno segnalare che nel corso dell'ultima riunione consultiva del Coi, svolta nei giorni scorsi, l'attuale governance ha tentato di far approvare a maggioranza una proposta che metteva in discussione la validità del panel test: il regolamento con cui l'Unione europea definisce le caratteristiche di qualità e di purezza di ogni olio di oliva, individua i metodi di analisi per tutti i Paesi dell'Unione e fissa i valori limite dei parametri analitici che caratterizzano l'olio di oliva e le sue categorie merceologiche. Soltanto grazie all'unità ed alla contrarietà della posizione dell'Italia è stata bloccata tale proposta;

    il settore oleicolo italiano, colpito da una fitopatia gravissima, come la Xylella, e da eventi calamitosi che hanno drasticamente ridotto la produzione, da mesi avanza proposte per il rilancio del settore, dalla realizzazione di un piano olivicolo nazionale alle risorse per il fondo di solidarietà nazionale, dagli interventi per l'emergenza Xylella alla difesa del panel test, passando per la riforma dei reati alimentari, l'obbligo della registrazione telematica degli oli commercializzati, la trasparenza sulle etichette e maggiori controlli sulle importazioni;

    per affrontare con più incisività la crisi dell'intero comparto, per accrescere la competitività del settore oleicolo italiano e far valere le ragioni del nostro Paese nell'interesse esclusivo di una visione dell'olivicoltura legata alla qualità del prodotto, alla salute dei consumatori e al valore aggiunto per i produttori, risulterebbe importante per l'Italia, anche in base agli accordi pregressi, guidare il Consiglio oleicolo internazionale (Coi);

    il ricambio della governance del Coi è stata oggetto di alcune interrogazioni parlamentari che sono state discusse il 21 marzo 2019 in Commissione agricoltura della Camera dei deputati;

    in quell'occasione il Governo ha manifestato la volontà di intervenire per sostenere un avvicendamento dei vertici del Coi;

    il Sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha infatti dichiarato che «In tale direzione, sono state attivate una serie di iniziative a livello diplomatico che hanno coinvolto il nostro Ministero, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e gli Uffici della Rappresentanza italiana a Bruxelles. Dette trattative sono ancora in corso. Assicuro che proseguiremo tutti gli interventi di sensibilizzazione che si renderanno necessari per tutelare le legittime aspettative del nostro paese»;

    il 19 aprile 2019 l'intera filiera olivicola italiana ha inviato due lettere ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, e delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio: in tali missive viene ricordato come l'olivicoltura mondiale abbia «bisogno di una guida incentrata sulla qualità del prodotto e sulla salute dei consumatori, valori che l'Italia è in grado di rappresentare attraverso la nomina di un proprio rappresentante quale nuovo direttore esecutivo del Coi, il Consiglio Oleicolo Internazionale, come da accordi pregressi. Chiediamo al Governo quali siano gli impegni assunti per far rispettare gli accordi pregressi per tutelare gli interessi del nostro Paese», dichiarano i responsabili delle organizzazioni, affinché il prossimo direttore esecutivo del Coi sia una personalità italiana. «Con senso di responsabilità – aggiungono – siamo pronti a fare la nostra parte convinti che il nostro Paese sia assolutamente in grado di individuare una figura di alto profilo capace di garantire a tutti i paesi produttori onestà, trasparenza e una politica incentrata sulla tutela della qualità dell'olio extravergine d'oliva»;

    le organizzazioni della filiera hanno inoltre concordato una linea comune a tutela della qualità in vista anche dei prossimi appuntamenti internazionali, a partire dalla riunione del comitato consultivo del Coi in programma dal 23 aprile in Egitto,

impegna il governo:

ad attivarsi concretamente nelle sedi istituzionali preposte al fine di dare seguito agli impegni assunti con la filiera olivicola nazionale, tutelando gli interessi dell'intero comparto, e di attuare un legittimo ed auspicabile ricambio della governance del Coi nel rispetto degli accordi internazionali sanciti da tempo, promuovendo la designazione di un rappresentante italiano quale prossimo direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale.
(7-00239) «Cenni, Scalfarotto, Gadda, Cardinale, Critelli, D'Alessandro, Dal Moro, Incerti, Portas».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

oleicoltura

coltura oleaginosa

sviluppo sostenibile