ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00231

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 159 del 09/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 09/04/2019


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00231
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo di
Martedì 9 aprile 2019, seduta n. 159

   Le Commissioni II e XII,

   premesso che:

    il superiore interesse del minore, riconosciuto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989 (articolo 3), dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (articolo 24, paragrafo 2) e ratificata dall'Italia con la legge n. 176 del 27 maggio 1991, deve essere considerato preminente in tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private;

    in particolare, la Convenzione riconosce che tutti i minorenni, ai fini dello sviluppo armonioso e completo della loro personalità, debbano crescere in un ambiente familiare, in un clima di felicità, di amore e di comprensione;

    tuttavia, con un tasso medio di natalità in Europa di 1,60 figli per donna, l'Italia, con 1,34 nascite a donna, si pone come fanalino di coda;

    secondo i dati dell'Istat, infatti, la nostra Nazione registra uno tra i tassi più bassi in Europa con 449.000 nascite nel 2018, ossia novemila in meno del precedente minimo registrato nel 2017;

    tra le soluzioni alternative alla famiglia di origine, l'adozione riveste certamente un ruolo centrale perché rappresenta una soluzione di accoglienza stabile;

    in Italia, la legge cardine che disciplina l'istituto dell'adozione, la legge 4 maggio 1983, n. 184, modificata dalla legge 28 marzo 2001, n. 149, sancisce all'articolo 1 che «Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia»;

    l'Italia ha aderito alla Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a L'Aja il 29 maggio 1993, con la legge di ratifica 31 dicembre 1998, n. 476, che ha modificato la citata legge del 1983;

    l'Autorità centrale italiana per l'applicazione della Convenzione de L'Aja è la Commissione per le adozioni internazionali (Cai);

    i recenti dati della Commissione, pubblicati nel rapporto «I bambini e le coppie nell'adozione internazionale, i principali dati degli anni 2016 e 2017», registrano che in Italia negli ultimi dieci anni è diminuito il numero di adozioni internazionali: nel 2017 sono stati 1.439 i bambini accolti in Italia da 1.168 famiglie, mentre nell'anno precedente erano stati 1.872 quelli accolti in 1.548 famiglie;

    secondo i dati del Ministero della giustizia, pubblicati nei rapporti «Dati statistici relativi all'adozione negli anni dal 2001 al 2015» (ottobre 2016) e «Dati statistici relativi all'adozione anno 2016» (marzo 2018), il numero delle coppie disponibili ad adottare è radicalmente diminuito, passando da 6.092 nel 2010 a 3.196 nel 2016, ovvero con una diminuzione del 47 per cento, dati che sorprendono se si considera la fortissima denatalità in atto in Italia;

    è di tutta evidenza che i temi dell'adozione internazionale e del calo delle nascite sono intrinsecamente collegati e, come dimostrano i dati, subiscono un'inflessione simbiotica;

    il passaggio dal tribunale dei minorenni per richiedere l'idoneità all'adozione, che in Europa ormai è richiesto solo in Italia e in Belgio, oltre a determinare spesso la creazione di vincoli troppo rigidi che impediscono a molte coppie di portare avanti un'adozione, determina un allungamento dei tempi, posto che la dichiarazione di idoneità rilasciata dal tribunale dovrebbe giungere non oltre i sei mesi e mezzo, ma i termini non vengono mai rispettati e questa attesa si somma a quella per accogliere il bambino che può superare i tre anni;

    per garantire qualità e maggiore celerità delle adozioni, sono necessari un maggiore coordinamento tra tutti gli attori coinvolti, il rafforzamento del controllo degli enti autorizzati, l'abbattimento dei cavilli burocratici delle pratiche, una migliore assistenza e supporto alle famiglie in tutto il percorso adottivo, la loro preparazione al post-adozione;

    la formazione delle famiglie adottive, come dovrebbe essere anche quella di tutte le famiglie, deve essere agevolata e sostenuta anche sotto il profilo economico;

    in Italia gli enti autorizzati per l'adozione internazionale sono oltre cinquanta, mentre il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza ne raccomanda ormai da anni al Governo italiano la diminuzione, anche per un maggiore controllo degli stessi, e per una maggiore qualità, oltre alla necessità di prediligere l'adozione in Stati che abbiano ratificato la Convenzione dell'Aja del 1993;

    negli anni dal 2014 al 2017 sono state riscontrate delle anomalie nel funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali e nella gestione dei rapporti con le autorità dei Paesi di origine del minore, ravvisandosi ancora oggi margini di miglioramento nella organizzazione delle relazioni con gli Enti e nello svolgimento delle procedure all'estero,

impegna il Governo:

   a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione a livello nazionale in materia di adozione, e campagne specifiche tra i medici di base, i ginecologi e i consultori familiari così da poter informare le coppie su tale forma di genitorialità;

   ad adottare iniziative per prevedere specifici programmi di accompagnamento e supporto delle coppie durante tutto il percorso adottivo e post-adottivo, sia nazionale che internazionale, facendo in modo che la valutazione delle coppie disponibili ad adottare lasci spazio alla loro formazione in materia di genitorialità adottiva;

   ad adottare iniziative per garantire che la banca dati dei minori adottabili e delle coppie disponibili all'adozione sia attivata quanto prima in tutti i tribunali per minorenni del territorio nazionale, e che i relativi dati numerici siano costantemente condivisi tra essi, al fine di trovare sollecita accoglienza stabile per tutti i bambini adottabili in Italia;

   ad adottare iniziative per rendere l'idoneità all'adozione una disponibilità da manifestare dinanzi ad autorità amministrative, come nella quasi totalità degli Stati europei, e non più una valutazione di competenza dei tribunali per i minorenni;

   ad adottare iniziative per superare la prassi dei provvedimenti di idoneità all'adozione vincolati a determinate caratteristiche del minore adottando, preferendo piuttosto un efficace accompagnamento che consenta una reale apertura delle coppie all'accoglienza;

   ad adottare iniziative per prevedere una disciplina uniforme a livello nazionale in materia di adozione, che garantisca alle coppie parità di trattamento, trasparenza e celerità del servizio pubblico, definendo, in particolare, il numero di incontri psicologici e i termini e i tempi massimi entro cui la procedura di accompagnamento delle coppie debba essere conclusa;

   ad adottare le iniziative di competenza per garantire il regolare funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali, attraverso l'attribuzione della presidenza al Ministro per la famiglia e le disabilità anziché al Presidente del Consiglio dei ministri, e definire nuove regole per l'efficacia delle riunioni e le relative delibere, per rendere maggiormente efficiente il suo ruolo di autorità centrale competente ad autorizzare e controllare gli enti, concedere le autorizzazioni per l'ingresso dei minori adottati dalle coppie residenti in Italia, mantenere le relazioni con le autorità degli Stati di origine, e stipulare accordi bilaterali anche con quegli Stati che non hanno ratificato la Convenzione de L'Aja del 1993.
(7-00231) «Bellucci, Maschio, Lollobrigida, Gemmato, Foti, Ferro, Deidda, Bucalo, Mollicone, Trancassini, Zucconi, Ciaburro, Rizzetto, Osnato, Prisco, Rotelli, Frassinetti, Lucaselli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

adozione internazionale

giurisdizione minorile

accordo bilaterale