ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00213

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 146 del 21/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: BOLDI ROSSANA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 21/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
BELLACHIOMA GIUSEPPE ERCOLE LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
CAFFARATTO GUALTIERO LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
CATTOI VANESSA LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
DE ANGELIS SARA LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
FRASSINI REBECCA LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 21/03/2019
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/03/2019
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 27/03/2019
IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/03/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/03/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 11/04/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00213
presentato da
BOLDI Rossana
testo presentato
Giovedì 21 marzo 2019
modificato
Giovedì 11 aprile 2019, seduta n. 161

   Le Commissioni XI e XII,

   premesso che:

    ci sono patologie, come il cancro, in cui la persona che ne è affetta è costretta a controlli ravvicinati e continuativi per tutto l'arco della vita o per lunghi periodi. Queste patologie possono manifestarsi in modo silente, pertanto i follow-up diventano indispensabili e fondamentali e possono essere considerati sorveglianza salvavita;

    alcuni pazienti, a causa della gravità della malattia, vengono inseriti in progetti di studio, che richiedono una stretta sorveglianza a beneficio di altre vite umane e della ricerca, pertanto a beneficio anche della ricerca pubblica;

    la biologia molecolare ha permesso di individuare quelle forme di patologie considerate ad alto rischio, che necessitano – qualora i test genetici risultassero positivi – di un follow-up ravvicinato sia a beneficio del paziente che della stessa ricerca scientifica. Per alcune patologie, come ad esempio quella oncologica, risulta fondamentale diagnosticare in tempi brevi sia la patologia primitiva che le eventuali ricadute: si ritengono pertanto i follow-up come autentici percorsi di cura;

    il nuovo contratto di lavoro degli enti pubblici – contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) 2016-2018 del comparto funzioni centrali, firmato il 12 febbraio 2018 e il Ccnl 2016-2018 del comparto funzioni locali, firmato il 21 maggio 2018 – approvato dall'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e dalle organizzazioni sindacali – che norma le assenze e i permessi dei pubblici dipendenti in caso di malattia, ha causato gravissimi problemi per i malati oncologici, in quanto non vengono considerate le circostanze sopra esposte, rendendo limitate le opzioni per controllare la malattia;

    il contratto di lavoro avrebbe dovuto prendere in considerazione quella categoria di lavoratori che sono ad alto rischio e soggetti a follow-up ravvicinati, considerando, per questi, le stesse condizioni di possibilità di assenza che sono state normate per la cura e per la riabilitazione: avendo, al contrario, generalizzato per tutti i dipendenti l'assenza retribuita per esami e controlli in 18 ore annuali; questa non garantisce al malato oncologico il diritto di cura, in quanto i follow-up strumentali e la visita oncologica necessitano di più tempo a disposizione per chi è ad alto rischio (ci sono malati oncologici che fanno i controlli bimestrali, trimestrali e semestrali sia con visite oncologiche, che con esami strumentali);

    da fonti Istat emerge che ci sono 11 milioni di italiani che non si curano, perché sotto la soglia di povertà e/o non hanno permessi retribuiti per potersi curare. Spesso questi pazienti soffrono un grave stress per la paura di perdere il lavoro, aumentando il rischio di malattia;

    uno Stato non può non prendere provvedimenti urgenti in materia di salute e qualità della vita di chi è già a rischio per gravi malattie ed è in dovere di trovare delle misure alternative al contratto di lavoro sottoscritto in materia di permessi retribuiti, sia per i malati ad alto rischio in via generale che per chi, già ammalato, a seguito di test molecolari, ha avuto una diagnosi di rischio di ammalarsi;

    occorre quindi ampliare i permessi delle 18 ore annuali in base alla necessità del paziente supportata dalla certificazione medica prodotta dallo stesso. Essendo i follow-up fondamentali per alcune patologie per captare eventuali ricadute e pertanto intervenire tempestivamente, sarà necessario considerarli come salvavita paragonandoli alle cure chemioterapiche;

    nell'ambito dei relativi permessi per l'espletamento delle visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici si ritiene quindi di dover estendere – facendo fede alla decisione del medico curante – il periodo delle 18 ore (3 giorni di 6 ore) previsto dai contratti collettivi di lavoro. Trattasi di una situazione molto particolare. Alcuni tipi di cancro necessitano infatti di controlli molto ravvicinati e il periodo previsto dai contratti collettivi è del tutto insufficiente all'espletamento di questi gravosi controlli;

    il problema investe non solo il settore del pubblico impiego, bensì anche quello privato, nell'ambito del quale vige il cosiddetto «periodo di comporto», ovvero il periodo di tempo di assenza per malattia individuato dai contratti collettivi;

    come è noto, il lavoratore del settore privato, durante lo stato di malattia, ha diritto alla conservazione del posto di lavoro; diritto, per l'appunto, vincolato al periodo di tempo individuato dalla contrattazione collettiva di settore;

    all'uopo, la Corte di cassazione ha affermato che il datore di lavoro, una volta indicati i giorni di assenza per malattia, deve ritenersi vincolato a quelli nel calcolo del periodo di comporto, ribadendo la nullità del licenziamento intimato al lavoratore prima della scadenza del periodo di comporto (fatta eccezione per il licenziamento per giusta causa, o per totale cessazione dell'attività d'impresa ovvero in caso di malattia irreversibile);

    alcuni contratti collettivi prevedono che, una volta superato il periodo di comporto, il lavoratore possa chiedere un'aspettativa non retribuita, al termine della quale, in caso di mancato rientro al lavoro, può raggiunto da licenziamento – si veda al proposito: Corte di cassazione, sezione Lavoro, sentenza 6 aprile 2016, n. 6697);

   la circostanza che tale possibilità di aspettativa non retribuita sia contemplata solo da alcuni Ccnl di categoria genera una disparità di trattamento fra lavoratori affetti da malattia identica, inasprita nei oratori affetti da patologie onco-ematologiche;

   l'intergruppo parlamentare «Insieme contro il cancro», nato nell'ambito del progetto «La salute un bene da difendere, un diritto da promuovere» coordinato da Salute Donna Onlus, dà vita ad una costante dialogo con le associazioni di pazienti con lo scopo precipuo di raccogliere delle istanze valide sui diritti dei malati da porre all'attenzione del Governo,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative affinché, in sede di rinegoziazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro del pubblico impiego, sia prevista per le malattie croniche e invalidanti che richiedono controlli ravvicinati e continui, l'estensione del periodo massimo dei relativi permessi per l'espletamento delle visite, terapie, prestazioni specialistiche o degli esami diagnostici, secondo le indicazioni e a discrezione del medico specialista curante;

   ad assumere iniziative di competenza, anche normative, affinché per i lavoratori dipendenti nel settore privato, affetti da patologie onco-ematologiche, sia previsto un periodo di aspettativa parzialmente retribuita o non retribuita al termine del periodo di comporto;

   con riguardo alla tutela della salute, ad assumere iniziative, per quanto di competenza, volte a migliorare la presa in carico e la cura del paziente da parte del Servizio sanitario nazionale – anche attraverso accordi in seno alla Conferenza Stato-regioni – per un accesso uniforme e il più rapido possibile ai trattamenti oncologici innovativi;

   ad assumere iniziative, per quanto di competenza, per rafforzare il sistema della prevenzione e degli strumenti per garantire una diagnosi precoce delle patologie oncologiche.
(7-00213) «Boldi, Murelli, Comaroli, Bellachioma, Bordonali, Caffaratto, Vanessa Cattoi, De Angelis, Frassini, Lazzarini, Liuni, Zóffili, Elvira Savino, Schullian, Ianaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro non remunerato

malattia

cancro