ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00202

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 135 del 01/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: CIAMPI LUCIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 01/03/2019
ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO 01/03/2019
PRESTIPINO PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/03/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00202
presentato da
CIAMPI Lucia
testo presentato
Venerdì 1 marzo 2019
modificato
Mercoledì 6 marzo 2019, seduta n. 137

   La VII Commissione,

   premesso che:

    dall'ultimo aggiornamento dell'Anagrafe emerge che in Italia c'è un patrimonio edilizio scolastico composto da 40.151 edifici attivi che fanno capo agli enti locali, 22.000 di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970. L'aggiornamento ha consentito un censimento più completo del precedente con un aumento del 17,8 per cento di edifici intercettati, che nella precedente rilevazione risultavano inattivi;

    ad oggi, il 53,2 per cento degli edifici possiede il certificato di collaudo statico (la prima norma che introduce in Italia l'obbligo del certificato di collaudo statico è la legge 5 novembre 1971, n. 1086, il 22,3 per cento degli edifici senza questo certificato è costruito prima del 1970). Il 59,5 per cento non ha quello di prevenzione incendi. Il 53,8 per cento non ha quello di agibilità/abitabilità. Il 78,6 per cento delle scuole ha il piano di emergenza. Il 57,5 per cento degli edifici è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici. Le barriere architettoniche risultano rimosse nel 74,5 per cento degli edifici;

    il precedente Governo ha stanziato circa 10 miliardi di euro per l'edilizia scolastica di cui oltre 5 già spesi da comuni, province e città metropolitane per interventi di messa in sicurezza e realizzazione delle scuole;

    rimangono – nonostante i passi avanti fatti nella precedente legislatura – alcune criticità che devono essere affrontate e risolte;

    il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sull'edilizia scolastica in Italia, svolta dalla Commissione cultura della Camera dei deputati nella XVII legislatura, ha evidenziato che la complessità di tale settore in Italia deriva in particolare dall'agibilità delle strutture, dal patrimonio edilizio scolastico particolarmente vecchio (metà delle scuole sono state realizzate prima degli anni Settanta), dalla presenza di norme approvate in modo disorganico e, purtroppo, dalla presenza nel nostro paese di eventi sismici;

    nella XVII legislatura le misure adottate in materia di edilizia scolastica sono state finalizzate anche a sottolineare l'importanza del tema attraverso la ridefinizione di nuovi strumenti di governance, quale l'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 maggio 2014, della «Struttura di missione per il coordinamento e impulso nell'attuazione di interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica»;

    le funzioni della struttura si sono concentrate a sostenere e potenziare gli interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica: ricognizione e individuazione delle fonti di finanziamento e degli interventi finanziati, monitoraggio dello stato di attuazione; individuazione delle problematiche connesse alla mancata attuazione degli interventi finanziati e formulazione di proposte di soluzione; accertamenti e verifiche sull'utilizzo dei fondi; supporto tecnico e amministrativo agli enti attuatori predisponendo, laddove utile, modelli personalizzati per il territorio; individuazione di procedure speciali per la rapida attuazione degli interventi ed elaborazione delle relative proposte normative anche per favorire la progettualità sostenibile nell'edilizia scolastica; individuazione di nuovi interventi con fondi disponibili e programmabili;

    grazie alla struttura di missione sono stati avviati e monitorati oltre 12 mila cantieri, sono stati edificati oltre 300 nuovi edifici scolastici in tutta Italia e le task force in collaborazione con Agenzia coesione edilizia scolastica hanno monitorato sul campo oltre 2.100 interventi in 15 regioni. La struttura ha inoltre compiuto un'azione quotidiana di supporto e guida per le amministrazioni locali che hanno sempre trovato nell'ufficio un punto di riferimento; dal 2014 al 2018, è stato possibile allentare «i vincoli di bilancio degli Enti per 1.196 milioni di euro che hanno finanziato oltre 1.000 interventi di edilizia scolastica»;

    appare evidente come, uno dei primi interventi dell'Esecutivo, la cancellazione della struttura di missione, stia compromettendo l'efficacia degli interventi normativi e delle risorse già stanziate;

    si registrano molti ritardi relativi all'emanazione delle risorse già stanziate negli anni precedenti;

    l'articolo 4 del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, convertito, con modificazione, dalla legge 9 agosto 2018, n. 97, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità, reca alcune modifiche ai commi 487-489 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017 (legge n. 232 del 2016), al fine di attribuire al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca la competenza sulle procedure in corso relative all'utilizzo degli spazi finanziari da parte degli enti locali per interventi di edilizia scolastica, sia per l'annualità 2018 sia per l'annualità 2019, nell'ambito della disciplina sui cosiddetti patti di solidarietà nazionale, competenza che la legge di bilancio 2017 aveva attribuito alla struttura di missione per il coordinamento e impulso nell'attuazione di interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica;

    la competenza che la legge 11 dicembre 2016, n. 232 e, in particolare l'articolo 1, comma 85, che destinava 100 milioni di euro per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, nell'ambito degli investimenti immobiliari dell'Inail aveva attribuito alla struttura di missione, oggetto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 ottobre 2017 non è state riassegnata ad alcuna struttura ministeriale;

    con decreto ministeriale n. 615 del 12 settembre 2018 sono stati ripartiti i volumi di investimento derivanti dall'utilizzo dei contributi pluriennali di cui alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, come rimodulati dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, e sono state individuate le quote di contributo annuo assegnato ad ogni regione, tenendo conto dei parametri di cui all'articolo 2, comma 3, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, 3 gennaio 2018, così come definiti nell'Accordo del 6 settembre 2018, stipulato in Conferenza unificata;

    si tratta di una cifra complessiva di 1,7 miliardi di euro, ripartiti in quote annuali (dal 2018 al 2027) di 170.000.000 euro;

    ai sensi del decreto interministeriale (Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) 3 gennaio 2018, n. 47, entro i 90 giorni successivi doveva essere emanato l'apposito decreto interministeriale di autorizzazione all'utilizzo delle risorse ripartite con decreto ministeriale 615 del 12 settembre 2018 e quindi entro il 12 dicembre 2018;

    ad oggi tale decreto non risulta ancora emanato, nonostante le citate modifiche di semplificazione apportate alla procedura per l'adozione del piano edilizia scolastica 2018-2020 dalla legge 9 agosto 2018, n. 97, e l'accordo per rendere più rapida l'assegnazione delle risorse sancito in Conferenza unificata il 6 settembre 2018; tale ritardo sta quindi impedendo la realizzazione di circa mille interventi in tutta Italia di notevole importanza (l'importo medio è infatti di 1,9 milioni) rischiando di mettere a repentaglio la sicurezza di alunni e personale e la fruizione dei locali e la continuità didattica;

    allo stesso modo, con il decreto interministeriale (Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) 3 gennaio 2018, n. 47, sono stati approvati i criteri, le procedure e le tempistiche per la predisposizione dei piani regionali di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020 di cui all'articolo 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca;

    in attuazione del citato decreto le regioni hanno definito i criteri per la formazione del piano regionale 2018-2020, e approvato i piani triennali del fabbisogno nei quali è riportata la lista degli interventi da finanziare redatti sulla base delle richieste presentate dagli enti locali. Tali documenti sono stati inviati al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca entro il 2 agosto 2018;

    entro i 60 giorni successivi e quindi il 2 ottobre il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, avrebbe dovuto emanare il decreto con il quale è approvata la programmazione nazionale e sono ripartite su base regionale le risorse;

    entro i 90 giorni successivi deve essere poi emanato il decreto interministeriale di autorizzazione all'utilizzo delle risorse e quindi entro il 30 dicembre 2018. Ad oggi tale decreto non è stato però ancora emanato;

    appare evidente come la mancata emanazione dei decreti per l'utilizzo delle risorse relativi al decreto interministeriale 3 gennaio 2018, n. 47, e all'articolo 4 del decreto-legge n. 86 del 2018, convertito dalla legge 9 agosto 2018, n. 97, stia causando gravissimi problemi alla corretta erogazione delle risorse ed agli enti locali che hanno già programmato ingenti investimenti;

    appare, inoltre, da valutare una modifica alla normativa vigente in materia e, in particolare, all'articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, rubricato «Obblighi del datore di lavoro e del dirigente», per «alleviare» in qualche modo le gravi responsabilità erroneamente imposte al dirigente scolastico;

    basti pensare alla vicenda del dirigente scolastico del Convitto nazionale dell'Aquila, professor Livio Bearzi, condannato a seguito del crollo dell'istituto nel tragico terremoto del 2009 in cui perirono tre ragazzi. Questa sentenza aveva evidenziato le gravi incongruenze della normativa vigente che attribuisce ai dirigenti scolastici le responsabilità della sicurezza e della manutenzione dei fabbricati in quanto «datori di lavoro»;

    ai dirigenti scolastici non è attribuita direttamente alcuna risorsa economica per esercitare eventualmente tale responsabilità o intervenire autonomamente in via ordinaria o straordinaria sui rischi delle strutture, le cui caratteristiche, problematiche, inefficienze e inadeguatezze, ancorché sotto gli occhi di tutti, evidenziano in modo preoccupante un altissimo grado di vetustà e un elevato livello di esposizione al rischio;

    non è ancora on line la nuova Anagrafe dell'edilizia scolastica prevista da accordo in Conferenza unificata del 9 novembre 2016 che permette l'accesso anche ai dirigenti scolastici;

    per la nuova Anagrafe non sono state previste risorse di alcun genere per gli enti locali che dovranno compilare quasi 500 campi per ogni edificio scolastico e, soprattutto gli enti di grandi dimensioni, comprese le province, saranno in grande difficoltà per l'aggiornamento,

impegna il Governo:

   ad emanare in tempi certi e brevi i decreti citati in premessa che ad oggi impediscono l'effettiva ripartizione delle risorse già stanziate per l'edilizia scolastica, la cui mancata attuazione sta recando da mesi gravissimi disagi alle istituzioni ed agli enti locali coinvolti;

   ad adottare iniziative per ripristinare una struttura unica per il coordinamento e l'impulso nell'attuazione di interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica sottoposta direttamente alla Presidenza del Consigli dei ministri, al fine di superare le attuali criticità relative alla tempistica dell'erogazione dei fondi e alla corretta programmazione degli investimenti ad oggi co-gestita da numerosi Ministeri attraverso un iter normativo che burocratizza le competenze e ritarda notevolmente l'attuazione delle norme approvate;

   a promuovere un'iniziativa normativa urgente che esoneri i dirigenti delle istituzioni scolastiche da qualsiasi responsabilità civile, amministrativa e penale qualora abbiano tempestivamente richiesto gli interventi strutturali e di manutenzione previsti dalla legge, necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati, sancendo quindi inequivocabilmente che la valutazione dei rischi strutturali degli edifici scolastici e l'individuazione delle misure necessarie e prevenirli sono di esclusiva competenza dell'amministrazione pubblica locale che ne detiene la proprietà;

   ad adottare iniziative per prevedere nuove risorse da erogare agli enti locali, per la messa in sicurezza e il recupero degli edifici scolastici per una programmazione triennale di almeno nuovi 15 miliardi di euro.
(7-00202) «Ciampi, Piccoli Nardelli, Ascani, Prestipino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituto di istruzione

edificio pubblico

lotta contro gli incendi