ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00169

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 119 del 01/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: APREA VALENTINA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 01/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDELLI SIMONE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/02/2019
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/02/2019
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/02/2019
MARIN MARCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/02/2019
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/02/2019
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/02/2019
SACCANI JOTTI GLORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/02/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00169
presentato da
APREA Valentina
testo di
Venerdì 1 febbraio 2019, seduta n. 119

   La VII Commissione,

   premesso che:

    nel sistema scolastico italiano è parte costitutiva del diritto all'istruzione l'attivazione delle necessarie procedure di inclusione scolastica che deve essere garantita per tutte le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti;

    a tal fine sono previsti interventi volti a rispondere ai differenti bisogni educativi derivanti da specifiche esigenze di singoli individui e a realizzare strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione, nella prospettiva della migliore qualità di vita;

    le norme prevedono che l'inclusione «si realizza nell'identità culturale, educativa, progettuale, nell'organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche, nonché attraverso la definizione e la condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio», nonché mediante l'impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti;

    le studentesse e gli studenti con plusdotazione (PD) o con alto potenziale cognitivo (APC) sono soggetti che mostrano capacità in ambito scolastico al di sopra della media. Sono considerati soggetti con alto potenziale cognitivo coloro che possiedono un indice di quoziente intellettivo tra 120 e 129, mentre chi supera i 130 è considerato plusdotato. Un primo riconoscimento di queste caratteristiche risale alla metà del 1800 quando il mondo scientifico iniziò ad interessarsi agli individui APC o PD e diede inizio alla ricerca di una metodologia adatta alla loro individuazione e alla individuazione di percorsi specifici di apprendimento loro destinati;

    gli studi e le ricerche sulle persone plusdotate – cosiddette gifted – o ad alto potenziale cognitivo sono stati e sono molteplici; fino ad oggi non si è mai giunti ad una definizione unica e condivisa della plusdotazione (giftedness), ma tutte le teorie in merito sono comunque giunte a medesime conclusioni per quanto riguarda la rilevanza che ambiente familiare, culturale, scolastico, periodo storico e altre variabili connesse con l'ambito relazionale e sociale, hanno sullo sviluppo di questo potenziale cognitivo, e sulla eventualità che questo sviluppo avvenga in modo sereno e non sofferto;

    nel riconoscimento della specificità degli studenti con APC o PD si è giunti anche alla consapevolezza che l'unicità che li caratterizza li potrebbe rendere anche vulnerabili prima di tutto dal punto di vista emotivo, e richiede di conseguenza, un cambiamento di approccio sia nell'ambito familiare che in quello scolastico al fine di uno sviluppo armonico e sereno dello studente;

    appare quindi evidente che, nell'ambito scolastico, sia necessario che l'individuazione e il conseguente sostegno agli studenti con PD o APC avvenga in maniera tempestiva ed è quindi di fondamentale importanza che la scuola sia messa in grado di intervenire adeguatamente già nei primi anni mediante una adeguata formazione dei docenti e di tutti gli operatori del settore, nonché mediante la possibilità di flessibilità organizzativa, al fine di tener conto delle esigenze cognitive, emozionali e sociali degli studenti con PD o APC;

    lo sviluppo di questi soggetti si presenta, infatti, a volte, asincrono, così che ad uno sviluppo intellettivo più avanzato può essere associato uno sviluppo emotivo in linea con l'età anagrafica;

    un livello cognitivo superiore, o di molto superiore alla norma, non ha a che fare esclusivamente con una super sviluppata capacità e rapidità di apprendere, non in linea con l'età anagrafica del soggetto, ma ha a che fare con una generalizzata maggiore sensibilità e capacità di analisi e comprensione di ciò che accade intorno a sé;

    in questo senso il contesto scolastico, così come quello familiare e sociale, devono essere in grado di comprendere le peculiarità degli studenti con PD o APC, di individuarne le necessità e di intervenire di conseguenza partendo dal presupposto irrinunciabile che gli studenti PD o APC non devono essere valutati esclusivamente dal punto di vista delle loro performance;

    attualmente, il processo di riconoscimento avviene tramite una valutazione effettuata da neuropsichiatri infantili o psicologi e in Italia esistono solo pochissime strutture pubbliche che garantiscono l'effettuazione di questa valutazione;

    essere persone dotate, o molto dotate, non è una condizione paragonabile a quei disturbi o a quelle patologie sulla base dei quali sono state elaborate ad oggi le strategie per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) come per questi ultimi, infatti, richiede un atteggiamento mirato, ma le strategie di intervento devono tener conto del fatto che la condizione di studente PD o APC non assimila tra loro questi soggetti per i quali il contesto in cui crescono e si sviluppano incide in maniera fondamentale sulla loro personalità;

    non esiste quindi un unico modo per rapportarsi a queste situazioni e, di conseguenza, per quanto gli strumenti di azione debbano essere individuati in una cornice determinata, gli operatori e i professionisti che agiscono nelle istituzioni scolastiche devono essere messi in condizione di includere adeguatamente i soggetti PD o APC e di poterli individuare, mediante una adeguata formazione e l'acquisizione delle necessarie competenze per poter interagire al meglio con loro;

    il sistema di istruzione non prevede la possibilità di adottare percorsi flessibili e di variazione del curricolo formativo che tenga conto della plusdotazione e dell'alto potenziale cognitivo, ma solo di applicare, sulla base della buona volontà dei dirigenti scolastici o dei docenti di riferimento, anche in questo caso le norme in materia di percorsi didattici personalizzati,

impegna il Governo:

   a valutare interventi mirati al riconoscimento e alla tutela delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti ad alto potenziale cognitivo e plusdotati, garantendo loro pari opportunità di formazione e istruzione, l'inclusione scolastica e il dovuto sostegno nello sviluppo delle loro potenzialità mediante l'individuazione e il soddisfacimento dei loro bisogni emozionali e relazionali, valutando anche l'inserimento della condizione tra quelle richiamate nella normativa dei bisogni educativi speciali (BES);

   a prevedere l'adozione, nell'ambito della definizione del Piano triennale dell'offerta formativa delle singole istituzioni scolastiche, di percorsi didattici adeguati e personalizzati, che tengano conto dei bisogni individuali, degli interessi e delle attitudini del singolo, per tutelarne l'equilibrio psico-fisico, senza che venga compresso e mortificato l'alto potenziale cognitivo o la plusdotazione;

   ad adottare iniziative volte a ridurre il tasso di abbandono scolastico degli studenti con PD o APC e ad avviare la collaborazione dovuta tra scuola, famiglia e, laddove necessario, specialisti;

   a prevedere specifici percorsi di formazione per i docenti e per il personale ATA finalizzati all'acquisizione di conoscenze necessarie per individuare e includere gli studenti con PD o APC e a prevedere, all'interno delle singole istituzioni scolastiche, l'individuazione della figura del referente per la plusdotazione e per l'alto potenziale cognitivo;

   ad adottare iniziative volte a prevedere, ai fini dell'accesso nei ruoli dei docenti, l'obbligatorietà di una specifica formazione in tema di plusdotazione e alto potenziale cognitivo perseguita dai candidati nell'ambito del percorso di studi universitari finalizzati all'insegnamento.
(7-00169) «Aprea, Baldelli, Brunetta, Casciello, Marin, Marrocco, Palmieri, Saccani Jotti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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