ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00162

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 114 del 25/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: POLVERINI RENATA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/01/2019
ZANGRILLO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/01/2019
MULE' GIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/01/2019
ROSSO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/01/2019
ROTONDI GIANFRANCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/01/2019
SCOMA FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00162
presentato da
POLVERINI Renata
testo di
Venerdì 25 gennaio 2019, seduta n. 114

   La XI Commissione,

   premesso che:

    Poste Italiane in data 28 febbraio 1998 veniva trasformata da ente pubblico economico a società per azioni. Ciò ha comportato che per la liquidazione del trattamento di quiescenza, comunemente nota come indennità di buonuscita, dei dipendenti di Poste Italiane il calcolo si sarebbe basato sui valori retributivi utili in vigore alla medesima data, ai sensi dell'articolo 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449 (stabilità 1998), ed escludendone quindi l'assoggettamento a rivalutazione;

    ai sensi della normativa vigente a tutti i dipendenti, siano essi del settore privato o pubblico, è riconosciuta la rivalutazione monetaria della cosiddetta indennità di buonuscita, ciononostante ancora oggi il trattamento di quiescenza dei lavoratori postali viene liquidato senza alcuna forma di rivalutazione;

    nel corso della XIV legislatura con l'approvazione della risoluzione conclusiva in Commissione n. 8/00153 del 24 gennaio 2006, il Governo Berlusconi si impegnava ad adoperarsi perché fosse trovata in tempi brevi una soluzione adeguata alla vicenda di cui in premessa, «attraverso iniziative normative volte a chiarire i termini di esatta interpretazione del citato comma 6 dell'articolo 53 della legge n. 449 del 1997 a garanzia dei lavoratori interessati ed allo scopo di risolvere il contenzioso in materia»;

    nel corso della XVI legislatura con l'approvazione della risoluzione conclusiva in Commissione n. 8-00208 del 6 novembre 2012, il Governo Monti si impegnava a valutare la possibilità di adottare entro il 31 gennaio 2013 «iniziative, anche di natura normativa, che consentano un costante aggiornamento dell'indennità di buonuscita», ciononostante questo impegno è rimasto disatteso;

    nel corso della XVII legislatura il Sottosegretario Biondelli rispondendo in data 18 maggio 2017 all'interrogazione n. 5-11009 presso la XI Commissione della Camera dei deputati ha illustrato i dati rilevati dalla gestione commissariale fondo buonuscita per i lavoratori di Poste italiane, rendendo noto che, a quella data, i lavoratori postali cessati dal servizio, a cui era già stata liquidata l'indennità di buonuscita dal 1998, erano 142.847; i lavoratori postali tuttora in servizio, in attesa di maturare il diritto all'indennità di buonuscita, alla predetta data, erano 76.754, per un totale complessivo di 219.601 lavoratori interessati dalla questione della mancata rivalutazione della prestazione. Per questi lavoratori, secondo i dati forniti dal rappresentante del Governo, l'ammontare complessivo della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti i soggetti interessati, sia cessati che ancora in servizio, era pari a 907.261.000 euro e l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che, alla data del 18 maggio 2017 avrebbero dovuto ancora essere liquidate nel corso degli anni successivi, in particolare per il periodo dal 2017 al 2040, sarebbe pari a 939.972.000 euro;

   nel corso della medesima legislatura membri dell'attuale maggioranza hanno sollecitato risposte all'indirizzo degli Esecutivi allora in carica mostrando una particolare sensibilità verso tale tematica (si veda l'interrogazione a risposta scritta n. 4-02174 Tripiedi e i successivi solleciti), pertanto a giudizio dei firmatari del presente atto, un impegno risolutivo concreto del Governo Conte dovrebbe considerarsi pressoché scontato;

    la disattenzione finora dimostrata rende ormai improcrastinabile un intervento risolutivo che ponga fine alla sostanziale ingiustizia cui sono sottoposti i lavoratori di Poste italiane s.p.a., i quali, secondo i calcoli a disposizione, hanno subìto, subiscono e rischiano di subire la sottrazione di fatto di una consistente parte del salario differito maturato;

    poco meno di trecento soggetti interessati dal maltorto hanno promosso un'azione legale richiedendo il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea affinché si esprima sulla questione;

    è evidente, altresì, che una misura risolutiva complessiva rappresenti un onere finanziario rilevante, il cui ammontare è dipeso sostanzialmente dal protrarsi, nel corso degli anni, del congelamento della rivalutazione della indennità di buonuscita. Continuare a rimandare tale risoluzione del problema non può che rappresentare contribuire all'aumento degli importi da riconoscere ai lavoratori –:

impegna il Governo

ad assumere iniziative urgenti e concrete volte al riconoscimento della rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste italiane s.p.a., valutando l'opportunità di istituire a tal fine un fondo apposito.
(7-00162) «Polverini, Gelmini, Zangrillo, Mulè, Rosso, Rotondi, Scoma».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

Corte di giustizia CE

legislatura