ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00092

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 75 del 31/10/2018
Abbinamenti
Atto 7/00310 abbinato in data 25/09/2019
Atto 7/00311 abbinato in data 25/09/2019
Atto 7/00312 abbinato in data 25/09/2019
Atto 7/00318 abbinato in data 25/09/2019
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00042
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 31/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAON ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/09/2019
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/09/2019
BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/09/2019
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/09/2019
FASANO VINCENZO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/09/2019
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/09/2019
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/09/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
02/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/09/2019
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/09/2019
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 02/10/2019
L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/10/2019
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/10/2019
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 17/09/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/09/2019

DISCUSSIONE IL 25/09/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/09/2019

AUDIZIONE INFORMALE IL 01/10/2019

ACCOLTO IL 02/10/2019

PARERE GOVERNO IL 02/10/2019

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 02/10/2019

DISCUSSIONE IL 02/10/2019

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 02/10/2019

CONCLUSO IL 02/10/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00092
presentato da
SAVINO Sandra
testo presentato
Mercoledì 31 ottobre 2018
modificato
Martedì 17 settembre 2019, seduta n. 224

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    si assiste da anni, con un costante aumento di intensità del fenomeno, al proliferare di specie aliene – cosiddette «specie esotiche invasive» – la cui introduzione determina danni ingenti sia dal punto di vista della difesa dei territori e della biodiversità che da quello economico, con rilevantissime ricadute sulla produzione agricola nazionale;

    la cimice marmorata asiatica – halyomorpha halys – proveniente dall'Est asiatico, sta determinando ormai da anni una vera e propria situazione di emergenza: pur non essendo nociva per l'uomo, risulta invece estremamente distruttiva per l'agricoltura. È un insetto polifago e quindi può passare da una coltura all'altra. Inoltre, ha un'elevata capacità di adattamento all'ambiente e si espande da un territorio all'altro. La sua presenza si è velocemente diffusa in tutto il Nord Italia, area in cui si ripropone ogni anno una situazione sempre più emergenziale, su aree sempre più vaste;

    la specie è stata segnalata la prima volta in Europa a partire dal 2004. La prima segnalazione italiana si è avuta in Emilia-Romagna nel 2012. L'habitat di questo insetto si è esteso negli anni in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Lombardia e Piemonte. Da 2018 se ne registra la presenza anche in Campania nel territorio alto casertano e nel 2019 la cimice avrebbe già infestato i noccioleti di Teano, con un'alta probabilità di riduzione del raccolto di quest'anno;

    nella sua proliferazione, la cimice asiatica non ha trovato fattori naturali di contrasto: non risultano specie antagoniste e non si conoscono strumenti di contenimento chimici o meccanici validi, in quanto anche interventi con prodotti insetticidi non riescono ad ottenere risultati per la grande mobilità di questo insetto che si sposta facilmente da una coltura a un'altra;

    la conseguenza è quella di milioni di euro di danni per gli agricoltori e pesanti ripercussioni sugli habitat e sul paesaggio agrario di vaste aree, in quanto la cimice attacca qualsiasi tipo di raccolto tra luglio e settembre (almeno 300 specie vegetali) e si moltiplica velocemente, deponendo le uova anche due volte l'anno; inoltre, l'esemplare adulto è in grado di volare per lunghe distanze alla ricerca del cibo, con conseguente aumento della tendenza a diffondersi anche in altri territori;

    considerato che la cimice asiatica non resiste ad una temperatura inferiore ai 10 gradi, le temperature ormai più calde delle medie stagionali autunnali favoriscono la sua diffusione e sopravvivenza. Questo insetto ha anche un impatto sulla popolazione, in quanto in inverno, tende a rifugiarsi nelle abitazioni per svernare, causando forti disagi ai cittadini che vedono invaso qualsiasi luogo chiuso, con il rischio di seri danni agli impianti di ventilazione di case ed edifici commerciali;

    nell'ottobre 2016, nell'ottica di individuare misure di contrasto alla diffusione dell'insetto, sono state sviluppate linee guida operative approvate dal Comitato nazionale per l'applicazione di buone prassi per la movimentazione intracomunitaria e internazionale delle merci di natura non vegetale;

    il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) ha da tempo avviato delle sperimentazioni in campo e laboratorio, per individuare i mezzi più idonei a contrastare la diffusione della cimice asiatica. Già dal 2016 nell'ambito del Progetto nazionale Aspropil, è stato individuato un imenottero autoctono (Ooencyrtus telenomicida) parassita delle uova della cimice marmorata, che può essere allevato in biofabbriche e che già ha dimostrato, in ambiente controllato, di poter parassitare efficacemente le uova della Cimice marmorata;

    il 16 aprile 2019 è stata approvata al Senato una risoluzione (n. 7-00021) volta dare la massima priorità all'adozione del decreto ministeriale previsto dal nuovo articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, al fine di fissare i criteri per l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone nel territorio italiano, accelerando più possibile le altre fasi dell'iter autorizzatorio. Tale impegno, posto in capo al Governo, è finalizzato consentire l'introduzione dell'imenottero Trissolcus japonicus (cosiddetta «vespa samurai ») anche in considerazione dell'ampia sperimentazione già condotta su tale imenottero, in modo da consentirne l'azione in campo contro la cimice asiatica già durante la campagna agricola 2019;

    la «vespa samurai», anch'essa proveniente dalla Cina, dunque alloctona, si è rivelata utile per consentire l'azione in campo contro la cimice asiatica, in quanto deposita le proprie uova in quelle della cimice uccidendo le larve. Detto insetto, in Cina, raggiunge percentuali di parassitizzazione superiori al 70-80 per cento e ha dimostrato notevoli capacità nella lotta contro la cimice. Della «vespa samurai» si sa che, come la cimice asiatica, non è nociva per l'uomo, ma, essendo comunque una specie alloctona, non si conoscono a fondo le possibili conseguenze derivanti da una sua introduzione nell'ecosistema italiano ed europeo;

    prudentemente, con l'ordine del giorno 9/DOC.XXIV, N. 5/1, approvato il 12 giugno 2019, dal Senato della Repubblica, nel rinnovare gli impegni già assunti il 16 aprile, si è impegnato il Governo a valutare l'opportunità di una specifica azione di monitoraggio con cadenza annuale, al fine di garantire una periodica informazione circa le condizioni di inserimento della «vespa samurai» nel territorio nazionale e un controllo dello stato dell'emergenza fitopatologica, scongiurando eventuali effetti pregiudizievoli agli habitat naturali, alla flora e alla fauna;

    il panel istituito presso l’European and Mediterranean Plant Protection Organization (Eppo), sugli agenti di controllo biologico a cui partecipa anche il delegato del Servizio fitosanitario nazionale, valuterà a breve l'efficacia di Anastatus bifasciatus, un parassitoide autoctono di uova, quale potenziale agente di controllo biologico della cimice in Europa per la sua inclusione nell'elenco degli agenti di controllo biologico della cimice;

    il 20 settembre 2019 entra in vigore il decreto del Presidente della Repubblica 5 luglio 2019, n. 102, che dispone, in presenza di motivate ragioni di interesse pubblico, che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare possa derogare al divieto imposto dall'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, sulla base di studi che evidenzino l'assenza di effetti negativi sull'ambiente e di appositi criteri da adottare entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Le associazioni agricole hanno chiesto al Ministero dell'ambiente, sentiti il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero della salute, di autorizzare quanto prima l'immissione in natura, su richiesta delle regioni, degli antagonisti della cimice asiatica;

    con riferimento ai danni causati dalla cimice asiatica, registrati nel 2019, i più colpiti in questi mesi sono stati i frutteti e in particolare le produzioni di punta come pero, melo e pesco, a cui si aggiungono ciliegio, albicocco, kiwi e susino. In Friuli Venezia Giulia, si registrano danni a frutteti (mele, pere, pesche, ma anche fragole e kiwi) che vanno dall'80 al 100 per cento del raccolto. Colpite anche le coltivazioni di mais, i vigneti, le piante di pioppo, gli asparagi. Nel solo Veneto i danni alle produzioni di mele, pere, pesche e kiwi hanno raggiunto la cifra di 100 milioni di euro, di cui quasi 80 nella sola provincia di Verona, ma situazioni drammatiche si registrano un po’ ovunque. In Piemonte, la provincia di Alessandria è tra le più colpite;

    vi sono gravi problemi anche in Lombardia dove la cimice ha attaccato le coltivazioni di soia e mais nel Bresciano e quelle di frutta nella provincia di Mantova; anche in Emilia Romagna la situazione e gravissima con la Coldiretti che ha chiesto addirittura di incontrare i prefetti. Si registra un crollo dei redditi di almeno il 50 per cento per moltissime aziende agricole in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto Lombardia e Trentino Alto Adige. I danni alle colture per l'annata 2019 sono stimati al momento in 250 milioni di euro;

    in considerazione della compresenza di diverse emergenze fitosanitarie, le principali associazioni agricole nazionali hanno posto sotto accusa il sistema di controllo dell'Unione europea, le cui frontiere sono considerate sin troppo permeabili, in quanto avrebbe lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Secondo le associazioni si assiste ad una politica europea troppo permissiva che consente l'ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell'Unione europea senza che siano applicate le cautele, i controlli e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati extra Unione europea, con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta;

    l'articolo 8 del decreto-legge n. 27 del 2019, in materia di emergenze agricole, con riferimento al contrasto della diffusione della Xylella, ha modificato il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214, recante attuazione della direttiva 2002/89/CE, del 28 novembre 2002 del Consiglio, sulle misure di protezione contro l'individuazione e la diffusione nella unione di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali, prevedendo provvedimenti in deroga a ogni disposizione vigente, comprese quelle paesaggistiche ed ambientali, in caso di emergenza fitosanitaria;

    altra norma di riferimento per il settore fitosanitario è la direttiva 2000/29/CE che, a partire dal 14 dicembre 2019, sarà abrogata e sostituita dal regolamento (UE) 2016/2031, in relazione al quale la legge di delegazione europea 2018 detta talune prescrizioni per il recepimento, prevedendo altresì di integrarla con le disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 relativo ai controlli ufficiali, limitatamente alla normativa nazionale sulla sanità delle piante. In attuazione della direttiva 2000/29/CE, l'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf), opera continuativamente con l'Agenzia delle dogane, al fine di monitorare i flussi di introduzione delle derrate alimentari provenienti da Paesi extra Unione europea;

    nella legislatura XVII, in materie di emergenze fitosanitarie è stata approvata alla Camera il 10 gennaio 2017 la risoluzione unitaria n. 8-00212 nella quale si impegnava il Governo pro tempore ad istituire presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali una «Cabina di regia con il compito di coordinare le attività del Servizio Fitosanitario Nazionale con tutti i soggetti istituzionali» e a valutare l'istituzione «presso il Servizio Fitosanitario Centrale di un fondo di emergenza, per le attività di prevenzione e contrasto ai parassiti e alle fitopatie, realizzate anche in collaborazione con regioni e province autonome, Crea, Università ed altri soggetti pubblici con finalità analoghe» coinvolgendo le associazioni e aziende agricole del territorio;

impegna il Governo:

   ad assumere tutte le iniziative di competenza necessarie per l'adozione di misure straordinarie in favore delle imprese agricole che hanno subito danni a causa dell'invasione della cimice marmorata asiatica – halyomorpha halys – e per potenziare gli strumenti di risarcimento, anche a valere sul fondo nazionale di solidarietà in agricoltura di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004 o istituendo un fondo ad hoc o avvalendosi degli strumenti ritenuti più opportuni quali forme di credito specializzato, supportati dagli strumenti pubblici a disposizione (Ismea);

   a dare piena attuazione a quanto già indicato nella risoluzione unitaria n. 8-00212 approvata alla Camera il 10 gennaio 2017, avviando tutte le iniziative necessarie per gestire le emergenze fitosanitarie, compresa l'adozione là dove possibile di misure di quarantena, rafforzando i piani, i programmi e i provvedimenti di difesa fitosanitaria adottati dal Servizio fitosanitario nazionale;

   ad adottare iniziative volte al potenziamento della ricerca finalizzata ad individuare nuove misure di contrasto alla diffusione della cimice asiatica, ivi compresa la selezione di nuove specie antagoniste, prevedendo altresì il rafforzamento delle azioni di monitoraggio delle specie antagoniste in corso di introduzione, al fine di evitare effetti pregiudizievoli agli habitat naturali, alla flora, alla fauna e alle colture;

   a farsi promotore in sede di Unione europea di una iniziativa volta a potenziare il regime di controlli in ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell'Unione, nel senso di richiedere misure e cautele, anche preventive, più stringenti, potenziando altresì le buone prassi per la movimentazione intracomunitaria e internazionale delle merci e intensificando i controlli fitosanitari sull'importazione delle merci sensibili originarie di Paesi terzi;

   ad affrontare, in sede di Unione europa, i problemi commerciali ancora irrisolti negli accordi che riguardano i prodotti agricoli provenienti da Paesi terzi, rispondendo alla forte preoccupazione dei produttori italiani per l’import di frutta e ortaggi da Paesi in cui sono presenti organismi o malattie di quarantena, approfondendo le implicazioni correlate ai differenziati standard sanitari che contraddistinguono le produzioni agroalimentari di Paesi terzi.
(7-00092) «Sandra Savino, Caon, Nevi, Anna Lisa Baroni, Brunetta, Fasano, Paolo Russo, Spena».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

legislazione fitosanitaria

prodotto agricolo

controllo fitosanitario