ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00088

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 74 del 30/10/2018
Abbinamenti
Atto 7/00115 abbinato in data 03/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 30/10/2018
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 30/10/2018
SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 30/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2018
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/11/2018
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
 
ILLUSTRAZIONE 03/04/2019
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/04/2019
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/11/2018

ATTO MODIFICATO IL 27/03/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/04/2019

DISCUSSIONE IL 03/04/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/04/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00088
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo presentato
Martedì 30 ottobre 2018
modificato
Mercoledì 27 marzo 2019, seduta n. 150

   La III Commissione,

   premesso che:

    il conflitto in Yemen ha avuto inizio nel 2015, quando i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, hanno deposto il presidente del Paese riconosciuto a livello internazionale, il quale ha successivamente fatto intervenire una coalizione multinazionale, guidata dall'Arabia Saudita, per combattere i ribelli e le truppe ad essi alleate;

    il conflitto in atto nello Yemen è giunto al quarto anno e ha causato ormai decine di migliaia di morti; più di 22 milioni di persone necessitano di sostegno umanitario; le persone in condizioni di insicurezza alimentare sono più di 17 milioni e oltre otto milioni rischiano di morire di fame; 2.500 bambini sono stati uccisi nel conflitto, mentre, secondo l'organizzazione non governativa Save the Children, nel solo 2017 più di 50 mila bambini sono morti per malnutrizione o per problemi igienico-sanitari;

    dal giugno 2018 la coalizione guidata dall'Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti è impegnata in un'offensiva per prendere la città di Hodeidah che, secondo Save the Children, è già costata la vita a centinaia di vittime civili, mentre altre centinaia di migliaia risultano sfollate; l'intensificazione dei combattimenti a Hodeidah, che è il porto più importante dello Yemen, compromette il transito del cibo e degli aiuti umanitari nel Paese; parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il coordinatore delle Nazioni Unite per gli affari umanitari Mark Lowcock ha annunciato il pericolo di una imminente carestia in Yemen;

    la campagna guidata dai sauditi e gli intensi bombardamenti aerei hanno colpito anche scuole e ospedali e prodotto, secondo l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, almeno 6 mila morti e più di 17 mila feriti tra i civili; alla luce delle conclusioni del gruppo di eminenti esperti indipendenti internazionali istituito dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, pubblicate il 28 agosto 2018, detti interventi possono costituire crimini di guerra;

    nel settembre 2018 una relazione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha concluso che vi sono ragionevoli motivi per ritenere che tutte le parti implicate nel conflitto nello Yemen abbiano commesso crimini di guerra;

    è in vigore un embargo internazionale sulle armi nei confronti dei ribelli Houthi sostenuti dall'Iran;

    il 26 settembre 2018 la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d'America ha approvato una risoluzione che impegna il Presidente Donald J. Trump a rimuovere le Forze armate degli Stati Uniti dalle ostilità nella Repubblica dello Yemen fino a quando una dichiarazione di guerra o specifica autorizzazione per l'uso delle Forze armate statunitensi non sia stata promulgata in legge,

impegna il Governo:

   ad operare uno sforzo politico e diplomatico in sede multilaterale per il riconoscimento dello stato di conflitto armato in Yemen ai fini del diritto internazionale umanitario e dell'applicazione rigorosa delle disposizioni della legge 9 luglio 1990, n. 185, della posizione comune 2008/944/PESC e del Trattato internazionale sul commercio delle armi, già ratificato dall'Italia;

   ad adottare iniziative per sospendere la fornitura di armi ai Paesi coinvolti direttamente nel conflitto in Yemen, come già deciso da Germania, Olanda, Norvegia, Danimarca e Finlandia e come in discussione in altri Parlamenti di Stati membri dell'Unione;

   a sostenere gli sforzi profusi dall'inviato speciale per lo Yemen del segretario generale delle Nazioni Unite volti a rilanciare il processo politico e a raggiungere una soluzione negoziata e inclusiva della crisi, nonché ad assicurare ogni intervento utile per consentire un immediato e completo accesso umanitario alle zone colpite dalle ostilità in Yemen al fine di assistere efficacemente la popolazione in stato di bisogno attraverso prioritari programmi di cooperazione internazionale;

   a sostenere, anche nel ruolo di membro eletto del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, la prosecuzione di indagini efficaci e indipendenti sulle violazioni e sui crimini commessi in Yemen dalle parti in conflitto e a valutare l'opportunità di promuovere l'istituzione di un tribunale internazionale indipendente per accertarne e condannarne le responsabilità.
(7-00088) «Quartapelle Procopio, Fassino, De Maria, Scalfarotto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

guerra

commercio di armi