ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00024

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 25 del 12/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: LOREFICE MARIALUCIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
CHIAZZESE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
MAMMI' STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
SAPIA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
TRIZZINO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018
VOLPI LEDA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00024
presentato da
LOREFICE Marialucia
testo di
Giovedì 12 luglio 2018, seduta n. 25

   La XII Commissione,

   premesso che:

    il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017, concernente la definizione e l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, in attuazione del combinato disposto degli articoli 32 e 117 della Costituzione, definisce i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) e dunque le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve garantire, gratuitamente o tramite compartecipazione, a tutela della salute individuale e collettiva, attraverso le strutture pubbliche oppure attraverso le strutture private accreditate che quindi sono remunerate, in base a tariffe stabilite e declinate in diversi nomenclatori ancora da definirsi;

    le prestazioni odontoiatriche coperte dal Servizio sanitario nazionale ed incluse nei Lea sono circoscritte a programmi di tutela della salute odontoiatrica nell'età evolutiva (0-14 anni) e a determinate categorie di soggetti in condizioni di particolare vulnerabili;

    quanto alle prestazioni dell'età evolutiva si prevedono: a) il monitoraggio della carie e delle malocclusioni; b) il trattamento della patologia cariosa; c) la correzione delle patologie ortognatodontiche a maggior rischio (gradi 4° e 5° dell'indice IOTN1) e si precisa che detti interventi, tramite l'offerta attiva da parte del Ssn, dovranno consentire di giungere alla diagnosi precoce delle patologie, con particolare attenzione ai bambini provenienti da contesti socio-economici problematici, segnalati come soggetti che presentano maggiori problemi di accesso alle cure necessarie;

    più precisamente, i cittadini in età evolutiva (0-14 anni) sono destinatari solo delle seguenti prestazioni: a) visita odontoiatrica, senza limitazione di frequenza (nella visita sono comprese la radiografia endorale e l'eventuale rimozione di corpo estraneo; b) altre prestazioni riguardanti: estrazioni, chirurgia parodontale, chirurgia orale ricostruttiva, ablazione del tartaro, incappucciamento indiretto della polpa, trattamenti ortodontici limitatamente ai minori con patologie ortognatodontiche a maggior rischio (grado 5° dell'indice IOTN) che versano in condizioni di vulnerabilità sanitaria e/o sociale;

    il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente i nuovi LEA definisce le «condizioni di vulnerabilità» come quelle condizioni cliniche per le quali è necessario effettuare le cure odontoiatriche e quelle condizioni socio-economiche che, di fatto, impediscono l'accesso alle cure odontoiatriche nelle strutture private;

    per la vulnerabilità sanitaria vengono adottati due differenti criteri: il criterio «ascendente», che prende in considerazione le malattie e le condizioni alle quali sono frequentemente o sempre associate complicanze di natura odontoiatrica (ad esempio: labiopalatoschisi e altre malformazioni congenite, alcune malattie rare, tossicodipendenza, e altro); il criterio «discendente», che prende in considerazione le malattie e le condizioni nelle quali le condizioni di salute potrebbero risultare aggravate o pregiudicate da patologie odontoiatriche concomitanti;

    pertanto, la vulnerabilità sanitaria deve essere riconosciuta almeno ai cittadini affetti da gravi patologie, le cui condizioni di salute possano essere gravemente pregiudicate da una patologia odontoiatrica concomitante (criterio «discendente»), al punto che il mancato accesso alle cure odontoiatriche possa mettere a repentaglio la prognosi «quoad vitam» del soggetto; in tale ottica, i destinatari sono individuabili tra coloro che presentano almeno le seguenti condizioni: 1. pazienti in attesa di trapianto e post-trapianto (escluso trapianto di cornea); 2. pazienti con stati di immunodeficienza grave; 3. pazienti con cardiopatie congenite cianogene; 4. pazienti con patologie oncologiche ed ematologiche in età evolutiva e adulta in trattamento con radioterapia o chemioterapia o comunque a rischio di severe complicanze infettive; 5. pazienti con emofilia grave o altre gravi patologie dell'emocoagulazione congenite, acquisite o iatrogene;

    i soggetti affetti da altre patologie o condizioni alle quali sono frequentemente o sempre associate complicanze di natura odontoiatrica (criterio «ascendente»), potranno invece accedere alle cure odontoiatriche solo se la condizione patologica stessa risulta associata ad una concomitante condizione di vulnerabilità sociale;

    è evidente, dunque, che ai soggetti in età evolutiva non sono effettivamente garantite tutte le necessarie cure odontoiatriche, ma solo quelle correlate alla gravità delle patologie, con l'esclusione dei manufatti protesici e degli interventi di tipo estetico;

    la «vulnerabilità sociali» invece, è definita, nei nuovi Lea, come quella condizione di svantaggio sociale ed economico, correlata di norma a condizioni di marginalità e/o esclusione sociale, che impedisce di fatto l'accesso alle cure odontoiatriche oltre che per una scarsa sensibilità ai problemi di prevenzione e cura, anche e soprattutto per gli elevati costi da sostenere presso le strutture odontoiatriche private;

    è il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui nuovi Lea ad affermare che «l'elevato costo delle cure presso gli erogatori privati, unica alternativa oggi per la grande maggioranza della popolazione, è motivo di ridotto accesso alle cure stesse soprattutto per le famiglie a reddito medio/basso; ciò, di fatto, limita l'accesso alle cure odontoiatriche di ampie fasce di popolazione o impone elevati sacrifici economici qualora siano indispensabili determinati interventi»;

    tra le condizioni di vulnerabilità sociale sono individuate tre distinte situazioni nelle quali l'accesso alle cure è ostacolato o impedito: a) situazioni di esclusione sociale (indigenza); b) situazioni di povertà; c) situazioni di reddito medio/basso;

    i nuovi Lea demandano quindi alle regioni ed alle province autonome la scelta degli strumenti atti a valutare la condizione socio-economica (ad esempio indicatore Isee o altri) e dei criteri per selezionare le fasce di popolazione in condizione di vulnerabilità sociale, da individuare come destinatarie delle specifiche prestazioni odontoiatriche indicate nel nomenclatore;

    parimenti è demandata alle regioni l'adozione di criteri più articolati (ad esempio, la previsione di determinate condizioni socioeconomiche per i soggetti affetti da patologie – croniche o rare – non incluse tra quelle che determinano la «vulnerabilità sanitaria», ovvero per altre categorie socialmente protette), in considerazione delle specifiche caratteristiche demografiche e socio-economiche della popolazione interessata e delle risorse da destinare a questo settore;

    a tutti i soggetti riconosciuti in condizioni di vulnerabilità sociale devono essere «almeno» garantite: visita odontoiatrica, estrazioni dentarie, otturazioni e terapie canalari, ablazione del tartaro, applicazione di protesi rimovibili (escluso il manufatto protesico), applicazione di apparecchi ortodontici ai soggetti 0-14 anni con indice IOTN = 4° o 5° (escluso il costo del manufatto), apicificazione ai soggetti 0-14 anni;

    mentre a tutta la generalità dei cittadini, inclusi quelli che non rientrano nella categorie di protezione indicate (tutela età evolutiva e condizioni di vulnerabilità), devono essere comunque garantite: visita odontoiatrica (anche al fine della diagnosi precoce di patologie neoplastiche del cavo orale), trattamento immediato delle urgenze odontostomatologiche (con accesso diretto);

    per le prestazioni odontoiatriche permangono, dunque, inaccettabili condizioni di erogabilità legate alla vulnerabilità sanitaria e sociale, quest'ultima correlata alla condizione di svantaggio sociale ed economico e comunque solo per talune prestazioni; alla generalità dei cittadini è invece garantita la sola visita odontoiatrica e il trattamento delle urgenze (ad esempio le neoplasie del cavo orale, una grave infiammazione o un'emorragia);

    appare particolarmente inaccettabile, altresì, la sperequazione regionale sulle cure odontoiatriche riferita a minori che, pur nelle medesime condizioni di vulnerabilità sociale, potrebbero avere accesso alle cure odontoiatriche in maniera differenziata, sulla base delle politiche regionali e delle risorse disponibili;

    molti organi d'informazione hanno lanciato l'allarme «12,2 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a curarsi». Il dato indicato nell'indagine Censis-Rbm salute è stato diffusamente contestato a fronte delle stime Istat o di altri studi e rapporti che, invece, fanno riferimento a 5 milioni di italiani che rinunciano alle cure;

    al di là dei numeri complessi, vii tutti dati desumibili dai recenti rapporti sulle cure e all'assistenza in Italia, anche quelli diffusi da Eurostat in occasione della Giornata mondiale della salute dell'Oms, rilevano in maniera inconfutabile che la rinuncia alle cure riguarda in misura rilevante proprio le cure odontoiatriche;

    i dati dell'Istat sulla salute dentale degli italiani rilevano che, in Italia, il numero degli edèntuli (dei soggetti privi di denti), è pari a circa al 10,8 per cento della popolazione, di cui l'11,7 per cento solo al Nord, percentuale significativamente più elevata nella fascia di età compresa tra i 65 e i 74 anni (25 per cento) che aumenta ulteriormente negli ultra 75 anni (50 per cento);

    in Italia è molto diffusa la vulnerabilità sociale, ovverosia quella condizione di svantaggio sociale ed economico, correlata di norma a condizioni di marginalità ed esclusione sociale, che impedisce di fatto l'accesso alle cure odontoiatriche, oltre che per una scarsa sensibilità ai problemi di prevenzione e cura dei propri denti, anche e soprattutto per gli elevati costi da sostenere presso le strutture odontoiatriche private;

    l'elevato costo delle cure presso i privati, unica alternativa oggi per la grande maggioranza della popolazione, è motivo di ridotto accesso alle cure stesse anche per le famiglie a reddito medio-basso, ovvero quelle che sono nella soglia della povertà assoluta o relativa come registrata annualmente dall'Istat; ciò, di fatto, limita l'accesso alle cure odontoiatriche di ampie fasce di popolazione o impone elevati sacrifici economici qualora siano indispensabili determinati interventi;

    la cura dei denti, in realtà, è indispensabile non solo per le patologie indicate nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui nuovi Lea ma anche per aspetti fondamentali correlati al normale sviluppo psicofisico del minore ovvero per la digestione, l'aspetto psicologico, l'aspetto fisico, la sfera sentimentale e sessuale e altro;

    è importante sottolineare, come ha fatto anche l'Organizzazione mondiale della sanità, che avere un buono stato di salute orale è molto più che avere denti sani: si tratta, infatti, di una condizione che influenza fortemente tutto lo stato di salute e di benessere della persona e che può avere effetti anche molto pesanti sulla vita quotidiana degli individui;

    è inaccettabile che in Italia l'accesso alla salute e alla cura dei denti sia considerato un lusso che i meno abbienti non possono permettersi o al quale, addirittura, tali persone, a parità di condizioni ugualmente vulnerabili, non possono vedersi garantito un accesso equo;

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative affinché l'accesso alle cure odontoiatriche sia rimodulato nei livelli essenziali di assistenza nell'ottica di garantire la necessaria universalità ed equità;

   ad assumere iniziative volte a ridefinire l'odontoiatria pubblica, dando dignità alla salute del cavo orale al pari di altri ambiti di salute;

   ad assumere iniziative volte ad eliminare in occasione del prossimo aggiornamento dei Lea la sperequazione regionale in relazione alle cure odontoiatriche soprattutto quelle rivolte ai soggetti in età evolutiva, garantendo uniformità dei criteri per l'individuazione degli strumenti atti a valutare la condizione socio-economica, ovvero a selezionare le fasce di popolazione in condizione di vulnerabilità sociale e sanitaria;

   ad assumere iniziative affinché siano quanto meno ulteriormente ampliate le agevolazioni in relazione alle cure odontoiatriche.
(7-00024) «Lorefice, Massimo Enrico Baroni, Bologna, Chiazzese, D'Arrando, Lapia, Mammì, Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Trizzino, Troiano, Leda Volpi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

odontoiatria

diritto alla salute

malattia