Legislatura: 18Seduta di annuncio: 715 del 28/06/2022
Primo firmatario: BOLDRINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DELRIO GRAZIANO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2022 FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2022 LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2022 PALAZZOTTO ERASMO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2022 QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2022
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 27/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 06/07/2022 Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.) REPLICA 06/07/2022 Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/06/2022
DISCUSSIONE IL 06/07/2022
SVOLTO IL 06/07/2022
CONCLUSO IL 06/07/2022
BOLDRINI, DELRIO, FASSINO, LA MARCA, PALAZZOTTO e QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
dal 21 al 23 giugno 2022 si è tenuta a Vienna la prima conferenza mondiale degli Stati parte del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (Tpnw), firmato il 20 settembre 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021 dopo il deposito del cinquantesimo strumento di ratifica;
la Conferenza di Vienna è stata un'occasione molto importante di aperto confronto tra i Paesi che hanno firmato e ratificato il trattato, i Governi dei Paesi presenti come osservatori, parlamentari provenienti da ogni parte del mondo e organizzazioni della società civile impegnate per il disarmo e per la pace;
il 18 maggio scorso, la Commissione affari esteri della Camera dei deputati ha approvato, con voto favorevole di tutta la maggioranza, una risoluzione a prima firma Laura Boldrini, a conclusione della quale si impegnava il Governo a considerare la possibilità di partecipare a questa conferenza come Paese osservatore, non essendo l'Italia tra i firmatari del trattato;
altri Paesi aderenti all'Alleanza atlantica come la Germania, la Norvegia, il Belgio, l'Olanda e l'Australia, alcuni dei quali, come l'Italia, con testate nucleari Nato al loro interno, hanno fatto la scelta di partecipare alla conferenza come Paesi osservatori, dando così un segnale di vicinanza e condivisione verso i principi ispiratori del trattato;
il Governo italiano, decidendo di non partecipare alla Conferenza, ma soltanto di essere presente a un incontro preliminare sull'impatto umanitario delle armi e dei test nucleari, non ha tenuto conto, ad avviso delle interroganti e degli interroganti, dello spirito e del contenuto della risoluzione approvata in Commissione, la quale impegnava il Governo a considerare una sua partecipazione, come rinnovata adesione ai valori della pace e del disarmo, soprattutto nucleare, che il nostro Paese ha sempre fatto propri –:
quali siano le motivazioni, finora non espresse in alcuna sede, sulla base delle quali il Governo italiano ha deciso di non partecipare, come Paese osservatore, alla conferenza di Vienna degli Stati parte del Trattato per la proibizione delle armi nucleari.
(5-08329)
Nei mesi e nelle settimane che hanno preceduto la prima Riunione degli Stati Parte del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, il Governo italiano ha mantenuto le consultazioni con i Paesi Alleati e partner, e ha monitorato con attenzione i lavori preparatori. Va precisato, al riguardo, che non vi sono automatismi legati alle decisioni prese da altri Paesi, membri della NATO o meno, come ad esempio l'Australia.
L'Italia ha mantenuto una linea coerente. Non abbiamo votato nel 2016 a favore della Risoluzione con cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite avviava il processo del Trattato e non abbiamo preso parte, l'anno successivo, alla Conferenza che ne ha discusso il testo. Questo perché l'Italia ha sempre sposato un cammino progressivo e verificabile verso il disarmo, con il coinvolgimento degli Stati militarmente nucleari, come sancito all'interno del Trattato di Non Proliferazione, il cosiddetto TNP.
La posizione italiana è peraltro nota, e riflessa nel comunicato della Farnesina pubblicato in occasione dell'entrata in vigore del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari. I due percorsi sono paralleli, e nella valutazione italiana quello che passa per il TNP è più efficace, in quanto coinvolge appunto le principali potenze nucleari.
Il Governo resta impegnato per progressi sostanziali e bilanciati nell'ambito del disarmo nucleare, in vista della decima Conferenza di Riesame del Trattato di Non Proliferazione – prevista svolgersi dal 1o al 26 agosto a New York.
Naturalmente, il Governo italiano continua a condividere con gli Stati Parte del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari l'obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari e continua a riconoscere il ruolo che per il raggiungimento di quest'obiettivo è svolto dai Parlamenti e dalla società civile.
L'Italia ha partecipato, tramite la nostra Rappresentanza Permanente, alla Conferenza sull'impatto Umanitario delle Armi Nucleari organizzata a Vienna il 20 giugno. Una scelta che va considerata quale azione di avvicinamento ai contenuti del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, così come indicato dalla Risoluzione da Lei promossa, adottata a maggio da questa Commissione.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):risoluzione
arma nucleare
OSCE