ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08321

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 712 del 22/06/2022
Abbinamenti
Atto 5/08267 abbinato in data 23/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
Data firma: 22/06/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/06/2022
Stato iter:
23/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2022
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 23/06/2022
Resoconto EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/06/2022

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/06/2022

DISCUSSIONE IL 23/06/2022

SVOLTO IL 23/06/2022

CONCLUSO IL 23/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08321
presentato da
EHM Yana Chiara
testo di
Mercoledì 22 giugno 2022, seduta n. 712

   EHM. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nell'ottobre 2021, 6 organizzazioni non governative palestinesi, Al-Haq, Bisan Center for research and development, Defense for Children International-Palestine, the Union of Agricultural work Committees and the Union of palestinian Women's Committees sono state designate quali organizzazioni terroristiche, in base alla legge israeliana anti terrorismo n. 5776 del 2016 e con ordine militare emesso il 3 novembre 2021;

   l'impugnazione della legge citata ha avuto conseguenze concrete, quali perquisizioni, intimidazioni, torture, arresti arbitrari per i dipendenti delle organizzazioni;

   la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni, nel novembre 2021, in risposta ad una interrogazione parlamentare, ha dichiarato che la decisione del governo di Israele suscita preoccupazione «Come viceministro responsabile per la Cooperazione allo Sviluppo non posso che esprimere preoccupazione per la designazione da parte israeliana di 6 ong palestinesi umanitarie e di difesa dei diritti fondamentali come “organizzazioni terroristiche”. Molte di queste organizzazioni intrattengono fruttuosi rapporti di collaborazione con numerosi Paesi donatori, inclusa l'Italia, per l'attuazione di progetti di cooperazione allo sviluppo e di assistenza umanitaria. L'Italia ritiene che il ruolo delle organizzazioni della società civile sia fondamentale e irrinunciabile nella promozione dei diritti umani e dei valori democratici»;

   le organizzazioni incriminate sono riconosciute a livello internazionale per il loro impegno a difesa dei diritti umani, della promozione dei diritti delle donne e dei minori e per la tutela dei prigionieri politici, e da diversi anni collaborano con l'Onu e con la Corte penale internazionale. Le accuse mosse non provate, hanno provocato, un danno di immagine e la sospensione di finanziamenti per progetti di cooperazione in corso da parte della Commissione europea e di alcuni Paesi donatori;

   in una nota di condanna pubblicata il 7 novembre 2021, l'organizzazione Al-Haq ha ribadito che l'ordine emesso da Israele ha invaso il cuore delle funzioni politiche della società palestinese, in violazione della IV Convenzione dell'Aja concernente «le leggi e gli usi della guerra terrestre e regolamento annesso (1907), articolo 43 e articolo 47, articolo 27 quali attacchi diretti dei diritti umani»;

   a seguito della decisione arbitraria emanata da Israele le sei organizzazioni umanitarie hanno subito gravi ripercussioni nonché la sospensione temporanea di alcuni progetti e condanne arbitrarie come dimostra la decisione da parte di un giudice israeliano di condannare a 16 mesi di reclusione la Presidente del Sindacato dei comitati femminili palestinesi, Khitam Sa'afin, dopo 15 mesi di detenzione arbitraria, e le continue perquisizioni per l'avvocato difensore dei diritti umani Salah Hamouri arrestata arbitrariamente il 7 marzo 2022;

   nonostante siano state diverse le richieste di chiarimento dei fatti da parte della Comunità internazionale ad oggi il governo israeliano sostiene che tali atti siano secretati mentre le informazioni fornite alla comunità internazionale non sono risultate sufficientemente valide a procedere con una ulteriore sospensione dei fondi internazionali a sostegno dei progetti delle organizzazioni internazionali nei territori palestinesi;

   diversi Paesi europei si sono schierati a sostegno delle organizzazioni tra cui la Francia che lo scorso 4 marzo per il tramite del suo ambasciatore presso le Nazioni unite ha ribadito che in assenza di evidenze e fatti rilevanti a supporto di attività terroristiche il paese continuerà a finanziare le organizzazioni (statement to UN Security Council, 19 gennaio 2022. Dello stesso parere la Germania, l'Irlanda, Lussemburgo (4 marzo 2022, statement at 49 HRC) –:

   quali iniziative il Ministro intenda promuovere, anche nelle sedi europee e in seno alle organizzazioni internazionali di cui l'Italia è membro, per la ripresa dei finanziamenti di progetti e affinché il Governo israeliano revochi, nei confronti delle sei organizzazioni non governative palestinesi la designazione di organizzazioni terroriste e a sostegno della quale non sono state fornite prove adeguate dell'accusa.
(5-08321)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 giugno 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-08321

  Tenuto conto che l'argomento è già stato affrontato da questa Commissione, fornirò prima un breve quadro della situazione al momento, per poi esporre quanto l'Italia sta facendo sul piano bilaterale e insieme ai partner dell'Unione Europea.
  Come ricordato nelle interrogazioni, sulla base della risposta del Governo dello scorso novembre, tra le Organizzazioni palestinesi oggetto del provvedimento di designazione da parte delle autorità israeliane, due hanno collaborato come partner nell'ambito di progetti a valere sui bandi ordinari per le Organizzazioni della Società Civile gestiti dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Nessuna delle due organizzazioni ha comunque ricevuto direttamente finanziamenti da parte della Cooperazione Italiana.
  A seguito delle dichiarazioni del Ministro della Difesa israeliano Gantz, alcune Organizzazioni della Società Civile italiane hanno deciso, in piena autonomia, di ricorrere ad accorgimenti cautelativi nella gestione amministrativa dei progetti. Hanno quindi effettuato i pagamenti destinati alle Organizzazioni palestinesi dai conti bancari delle sedi centrali in Italia e non tramite i propri conti in loco. I progetti in questione sono, ad ogni modo, oggi conclusi.
  Attualmente, solo una delle sei Organizzazioni palestinesi è partner di un progetto selezionato a marzo di quest'anno nell'ambito del bando 2020 per le Organizzazioni della Società Civile. Il progetto è prossimo al suo avvio. Anche in questo caso non sono previsti finanziamenti diretti dalla Cooperazione italiana all'Organizzazione palestinese.
  Passo ora all'azione a livello diplomatico già anticipata nella precedente risposta del Governo. Insieme ai principali partner dell'Unione europea, negli ultimi mesi l'Italia ha continuato a svolgere un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle autorità israeliane in merito alla vicenda delle sei Organizzazioni della società civile palestinese. Lo abbiamo fatto anzitutto in ragione del partenariato con la società civile italiana ricordato poco fa.
  A Bruxelles è proseguita nel frattempo la consultazione tra Stati Membri, con il coinvolgimento delle Istituzioni e dei Servizi competenti, volta a definire la linea più efficace da seguire in merito al finanziamento dei progetti europei che coinvolgono le Organizzazioni oggetto dei provvedimenti restrittivi israeliani. La questione si conferma estremamente delicata e sensibile, tenuto anche conto del fatto che lo Stato d'Israele la considera attinente alla propria sicurezza nazionale. Occorre quindi procedere con cautela, nell'interesse della società civile e di tutti i beneficiari dei loro progetti.
  Da parte nostra abbiamo sottolineato l'esigenza di mantenere un approccio coordinato a livello Unione europea, sviluppando una posizione comune sulla questione. Nel ribadire la propria preoccupazione per la vicenda, il Governo italiano ritiene importante e necessario continuare a sostenere l'azione della società civile nei Territori Palestinesi quale veicolo indispensabile per promuovere i valori democratici e la soluzione dei due Stati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla giustizia

diritti umani

diritti della donna