ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08245

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 707 del 14/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2022
CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2022
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2022
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2022
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2022


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 14/06/2022
Stato iter:
15/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/06/2022
Resoconto LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 15/06/2022
Resoconto NISINI TIZIANA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 15/06/2022
Resoconto LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/06/2022

SVOLTO IL 15/06/2022

CONCLUSO IL 15/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08245
presentato da
MURA Romina
testo di
Martedì 14 giugno 2022, seduta n. 707

   MURA, GRIBAUDO, CARLA CANTONE, VISCOMI, LACARRA e LEPRI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il tema del potere d'acquisto delle retribuzioni e del contrasto del fenomeno del «working poor» ha visto il costante impegno del Governo ed ha assunto una valenza particolare a seguito dell'accordo che si sta definendo in sede europea su una direttiva in materia di salario minimo;

   sembrano delinearsi indirizzi che, tenendo conto del contesto nazionale, potranno rafforzare il ruolo e l'efficacia della contrattazione collettiva per il mondo dei lavoratori dipendenti;

   una parte del mondo del lavoro, che tuttora non sembra essere stato preso in considerazione per la definizione di soluzioni che tutelino non solo il reddito, ma anche la professionalità di tanti lavoratori, è rappresentato dai giovani professionisti che pur svolgendo la loro prestazione lavorativa con condizioni proprie dei lavoratori dipendenti, sono «costretti» ad aprire una partita Iva;

   molte sono le professioni che vivono questa condizione, ma alcune, come quella degli architetti, vedono la prassi delle false partite Iva come l'unica forma di accesso negli studi professionali;

   la conseguenza di tale stato di cose è che, con rapporti di lavoro formalmente autonomo ma che, nei fatti, si svolgono secondo gli schemi tipici del lavoro subordinato, senza le corrispondenti garanzie e tutele, tali lavoratori risultano particolarmente fragili sul piano economico e senza adeguate tutele in caso di malattia, maternità o in materia previdenziale;

   come segnalato dalla pagina Instagram Riordine degli Architetti si apprende che: «È ovvio che chi accetta questa condizione alimenta la macchina, però i numeri sono assoluti, il 100 per cento degli studi lavora così. Ed è un fatto facilmente controllabile: basta andare sul sito della Camera di Commercio e si vede che anche studi che fatturano milioni di euro dichiarano di avere pochissimi dipendenti. Poi sul sito internet di questi stessi studi si vedono, senza dichiarare l'inquadramento contrattuale, trenta o più persone» –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per contrastare il fenomeno delle false partite Iva per i professionisti e, in particolare, per gli architetti, al fine di tutelare la condizione professionale, reddituale e previdenziale di tali lavoratori.
(5-08245)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 giugno 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-08245

  Gli onorevoli interroganti pongono all'attenzione del Governo un tema di grande importanza quale quello delle false partite IVA, del contrasto al fenomeno e delle tutele dei lavoratori.
  La cosiddetta riforma Fornero, al fine di individuare e riqualificare quei contratti di lavoro che dietro finte partite IVA, collaborazioni coordinate e continuative o contratti a progetto, simulassero veri e propri contratti da lavoro subordinato, aveva introdotto una presunzione di subordinazione al verificarsi di tre condizioni: la durata, il fatturato e il luogo di lavoro, ma aveva comunque stabilito l'esclusione dalla presunzione di subordinazione per le attività professionali per le quali fosse richiesta un'iscrizione ad un ordine professionale, ad appositi registri, albi, ruoli o ad elenchi professionali qualificati.
  Le vigenti disposizioni (decreto legislativo n. 81 del 2015) hanno introdotto un nuovo regime di tutele per le collaborazioni di tipo parasubordinato o nella forma del lavoro autonomo (Partita IVA) analoghe a quelle previste per il lavoro dipendente, qualora le stesse si concretizzino in «prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, ripetitive ed organizzate dal committente rispetto al luogo ed all'orario di lavoro».
  In tal modo, il legislatore ha dunque inteso garantire ad una platea di lavoratori che – sebbene non etero-diretti – svolgono prestazioni che si concretano in una attività prevalentemente personale ed etero-organizzata, i medesimi diritti che ad oggi spettano ai lavoratori subordinati, a partire dal diritto alla relativa retribuzione.
  Sull'articolato normativo il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha chiarito che l'ambito applicativo della disposizione ricomprende pertanto ogni ipotesi di collaborazione «continuativa», comprese quelle in cui le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate mediante «piattaforme anche digitali» e che «sussiste invece etero-organizzazione quando l'attività del collaboratore è pienamente integrata nell'attività produttiva e/o commerciale del committente e ciò risulti indispensabile per rendere la prestazione lavorativa».
  In forza del quadro normativo descritto, l'attività di vigilanza svolta nel corso del 2021, ultimo anno oggetto di monitoraggio, registra sia interventi di vera e propria riqualificazione di rapporti di lavoro autonomo in rapporti di lavoro subordinato, sia interventi che, proprio in forza dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015, hanno consentito di tutelare anche i cosiddetti collaboratori etero-organizzati.
  Quanto ai primi, l'azione di vigilanza mirata all'accertamento del corretto utilizzo delle forme contrattuali flessibili ha consentito di tutelare 4.902 lavoratori fittiziamente inquadrati in rapporti di lavoro atipici attraverso la riqualificazione dei relativi contratti.
  Quanto alla applicazione dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015 l'attività di vigilanza nel corso del medesimo anno ha inoltre consentito di tutelare circa 60.000 posizioni lavorative, sebbene quasi nella totalità riconducibili al settore delle cosiddetta new economy.
  Per il raggiungimento di questi obiettivi il Governo ha potenziato le competenze e l'organico dell'ispettorato nazionale del lavoro. L'attività di vigilanza sul fenomeno oggetto di interrogazione potrà vero similmente risultare ancora più proficua, incentrandosi – come del resto si riporta nell'interrogazione – su quelle realtà in cui i dati del fatturato dello studio professionale e le informazioni relative al personale dipendente evidenziano forti anomalie, lasciando presumere un apporto continuativo e rilevante di personale inquadrato con forme di collaborazione autonoma incompatibili con l'esercizio dell'attività effettivamente svolta.
  L'esigenza di tutelare i lavoratori autonomi non si esaurisce però nella sola attività di controllo e di riqualificazione dei rapporti di lavoro, ma deve essere orientata anche all'apprestamento di adeguate forme di tutela.
  A tal fine, è stata adottato per il triennio 2021-2023, una misura importante a sostegno dei lavoratori autonomi quale l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), rivolta ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo produttiva di redditi ai sensi dell'articolo 53 T.U.I.R., che, oltre a fornire un sostegno di natura economica costituisce altresì una occasione di aggiornamento professionale.
  Con la legge di bilancio 2022 sono state potenziate le politiche attive, estendendo il programma GOL anche alla riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori autonomi titolari di partita IVA. Tali lavoratori avranno accesso alle misure di assistenza intensiva all'inserimento occupazionale del programma GOL. Sono stati rafforzati anche i Fondi paritetici interprofessionali.
  Occorre pertanto proseguire nel percorso di rafforzamento delle tutele del lavoro autonomo, con particolare riferimento agli ammortizzatori sociali e all'equo compenso, temi sui quali il Ministero del lavoro continuerà a impegnarsi.
  Concludo assicurando l'impegno a individuare e valutare la fattibilità – tramite il confronto con le parti sociali – di interventi, anche di carattere normativo, che – come auspicato dagli onorevoli interroganti – possano rendano più efficace il contrasto al fenomeno delle false partite IVA nel settore delle professioni regolamentate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto del lavoro

IVA

professioni urbanistiche