ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07825

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 670 del 01/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: MICELI CARMELO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/03/2022


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 31/03/2022
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07825
presentato da
MICELI Carmelo
testo di
Venerdì 1 aprile 2022, seduta n. 670

   MICELI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si apprende da organi di stampa, alcuni giorni fa il noto avvocato penalista lucano Antonio Murano – in una missiva del 25 marzo 2022 indirizzata, tra gli altri, al Presidente ed al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Potenza e al Consiglio Superiore della Magistratura –, dopo l'accoglimento dell'istanza di differimento di una udienza penale da parte del Collegio B del Tribunale di Potenza a seguito di legittimo impedimento per motivi di salute corroborato da idonea certificazione medica, avrebbe ricevuto presso il suo domicilio una visita da parte di un medico accompagnato dai Carabinieri su disposizione della Procura della Repubblica di Potenza;

   nell'accoglimento dell'istanza di rinvio dell'udienza, il Tribunale di Potenza avrebbe rigettato contestualmente alcune richieste del Pubblico Ministero, il dottor Giuseppe Borriello, di disporre una verifica sulle condizioni di salute dell'avvocato e di trasmettere il certificato medico alla Procura competente;

   l'avvocato si sarebbe mostrato disponibile alla visita, nonostante tale disponibilità, l'avvocato avrebbe appreso «di essere indagato, non so per cosa, e nell'ambito di tali indagini sono stati disposti gli interrogatori di mia madre (ultraottantenne), mio fratello e mio figlio», misure a carico del medico che aveva prodotto la certificazione e la perquisizione dello studio legale dell'avvocato con conseguente richiesta di acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza;

   secondo l'avvocato, tali richieste sarebbero state avanzate «pur non essendo, i suddetti visitatori, muniti di alcun provvedimento giudiziario, e pur in assenza delle obbligatorie informazioni di cui all'articolo 369 e 369-bis c.p.p.» e senza che fosse «notificato alcun avviso di garanzia che legittimasse atti invasivi della privacy» e che, ciononostante, l'avvocato – «pur sussistendo i presupposti per opporsi» – avrebbe acconsentito a tutti gli accertamenti del caso «animato da uno spirito collaborativo e non avendo alcunché da occultare»;

   secondo l'avvocato non «si comprende la ragione di un simile sospetto che ha portato all'immediata iscrizione della notitia criminis con cotanto “dispiego di forze”, posto che il procedimento penale oggetto di rinvio non è prossimo alla prescrizione, i cui termini sarebbero rimasti, in ogni caso, sospesi, visto il differimento per motivi di salute del difensore» e posto che «il Collegio aveva ritenuto inopportuno qualsiasi accertamento, rigettando la relativa richiesta»;

   a seguito della notizia, si è levato unanime il coro di solidarietà da parte delle associazioni forensi;

   secondo il Procuratore della Repubblica di Potenza, il dottor Francesco Curcio, si sarebbe proceduto alle indagini «sulla base sia del verbale riassuntivo di udienza del Tribunale, in cui si disponeva la trasmissione “con urgenza” a questo Ufficio, di copia del predetto verbale e del certificato medico in questione che, soprattutto, sulla base di ulteriori e diverse circostanze di fatto concernenti la certificazione medica di cui si parla [...] che hanno reso doverosi gli accertamenti in corso», tra l'altro smentendo di aver disposto perquisizioni, sequestri ed altre attività invasive della sfera personale di alcuno dei soggetti coinvolti nella vicenda;

   ad avviso dell'interrogante, sono sempre e prioritariamente da tutelare le garanzie costituzionali e processuali sul giusto processo, sul diritto di difesa, sulla parità delle parti, sul principio di leale collaborazione e di rispetto dei ruoli in giudizio, specie tra avvocatura e magistratura, e sul legittimo impedimento al fine di garantire la necessaria separazione tra poteri ed impedire ogni abuso di sorta delle proprie prerogative a scapito della classe forense e, per suo tramite, delle parti assistite –:

   di quali elementi disponga il Ministro interrogato in relazione ai fatti esposti in premessa;

   se e quali iniziative di propria competenza, anche di natura ispettiva, intenda intraprendere nell'immediato sui fatti di cui in premessa al fine di disporre maggiore ed effettiva tutela dei principi costituzionali e processuali.
(5-07825)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

udienza giudiziaria

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