ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07780

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 667 del 29/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: CORAGGIO ITALIA
Data firma: 29/03/2022


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 29/03/2022
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/03/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07780
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Martedì 29 marzo 2022, seduta n. 667

   BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la Missione salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza mira ad aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10 per cento della popolazione di età superiore ai 65 anni;

   seppure le cure domiciliari rappresentano uno dei setting assistenziali più importanti della rete territoriale, l'assistenza domiciliare dovrebbe comprendere non solo le prestazioni sanitarie e sociosanitarie erogate tramite l'Adi (Assistenza domiciliare integrata), ma considerare anche l'integrazione con le attività di telemedicina a partire dal telemonitoraggio, dalle terapie salvavita, quali ventilazione meccanica, nutrizione artificiale, ossigenoterapia, dialisi domiciliare e tutte le prestazioni atte a garantire una dignitosa qualità di vita ai pazienti;

   il Servizio sanitario nazionale (Ssn) garantisce alle persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità l'assistenza sanitaria a domicilio, attraverso l'erogazione di prestazioni mediche, riabilitative, infermieristiche e di aiuto infermieristico necessarie e appropriate in base alle specifiche condizioni di salute della persona ex articolo 22 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, recante Definizioni e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza;

   la disposizione articola l'assistenza domiciliare secondo quattro livelli caratterizzati da un grado crescente di complessità del bisogno e di intensità dell'intervento necessario;

   nel definire l'assistenza domiciliare, lo schema di decreto per la riforma dell'assistenza territoriale, trasmesso dal Ministero della salute alle regioni, reca una descrizione meno dettagliata delle cure domiciliari (Adi I, II e III livello), prevedendo un elenco «aperto» di elementi necessari per le suddette;

   attualmente, solo il 3,2 per cento delle persone fragili riceve cure domiciliari e, secondo i dati, divulgati da Italia Longeva, solo il 3 per cento delle persone over 65, a fronte di un numero totale di circa tre milioni che ne avrebbero bisogno;

   poco più del 10 per cento della spesa sanitaria è destinato a piani di Long Term Care; di questi, solo l'1,3 per cento è destinato a cure domiciliari, con un contributo a carico delle famiglie stimato attorno i 76 milioni di euro;

   pertanto, l'onere organizzativo e delle prestazioni ricade sul caregiver del paziente complesso, spesso donne o anziani che devono relazionarsi con un fornitore di prestazioni e servizi diversi per ogni aspetto assistenziale;

   la Conferenza Stato-regioni il 4 agosto 2021 ha sancito l'intesa sul documento recante Proposta di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'autorizzazione all'esercizio e requisiti ulteriori per l'accreditamento delle cure domiciliari, prevedendo l'attuazione di modelli di accreditamento in ogni regione entro un anno dalla data di sottoscrizione dell'atto; ad oggi, tuttavia, solo la Lombardia e il Lazio hanno introdotto un modello Adi basato sull'accreditamento degli erogatori;

   inoltre, benché nell'intesa veniva individuata la necessità di un sistema tariffario unico nazionale, ad oggi, è assente un nomenclatore di prestazioni e prodotti in grado di uniformare gli standard qualitativi delle cure domiciliari in tutto il territorio nazionale e non esiste un'unica tariffa per ogni tipologia di attività; quindi, un accreditamento meno frammentato rispetto al modello attuale di cure domiciliari garantirebbe un risparmio notevole nei prossimi anni –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare il Ministro interrogato al fine di promuovere una programmazione di cure domiciliari comprensiva di tutte le tipologie di servizi e prestazioni erogabili ai pazienti e di strutturare un modello di presa in carico che garantisca un'integrazione di tutte le prestazioni fornite, predisponendo modelli di accreditamento omogenei, un unico nomenclatore di prestazioni e servizi e un'unica tariffa per ogni tipologia di attività sanitaria e sociosanitaria, come previsto dall'intesa in Conferenza Stato-regioni.
(5-07780)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto a domicilio

autorizzazione d'intesa

spese sanitarie