ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07700

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 656 del 14/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: MICELI CARMELO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/03/2022
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2022


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 12/03/2022
Stato iter:
18/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/05/2022
Resoconto SASSO ROSSANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE)
 
REPLICA 18/05/2022
Resoconto PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/03/2022

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/05/2022

DISCUSSIONE IL 18/05/2022

SVOLTO IL 18/05/2022

CONCLUSO IL 18/05/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07700
presentato da
MICELI Carmelo
testo presentato
Lunedì 14 marzo 2022
modificato
Mercoledì 18 maggio 2022, seduta n. 696

   MICELI, CASU, PICCOLI NARDELLI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   la commissione d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, istituita presso l'assemblea regionale siciliana ha condotto una inchiesta sulla condizione dei minori disagiati nell'isola, partendo dai dati di uno studio della fondazione Openpolis, secondo il quale in Sicilia, nel 2020, la dispersione scolastica ha raggiunto il 19,4 per cento;

   secondo quanto riportato dalla relazione finale dell'inchiesta, nel corso del ciclo di audizioni (seduta n. 243 del 14 settembre 2021), il direttore dell'ufficio di servizio sociale per i minorenni di Palermo e referente dell'associazione «Libera» della provincia di Trapani, Salvatore Inguì, ha segnalato la presenza, presso l'Istituto comprensivo «Sturzo-Asta» del quartiere Sappusi di Marsala (Trapani), di una classe di scuola primaria composta interamente da ventidue bambini «tutti figli di soggetti con gravi pregiudizi penali»;

   secondo la relazione, in una successiva audizione sulla vicenda (seduta n. 248 del 12 ottobre 2021), il direttore dell'ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Stefano Suraniti, ha dichiarato alla commissione regionale antimafia che «nella formazione delle classi tutte le scuole adottano dei criteri che sono poi quelli di creare classi al loro interno eterogenee. In alcune scuole, però, questo obiettivo è difficilmente raggiungibile perché probabilmente siamo nella condizione in cui c'è una più alta percentuale con svantaggio socio-economico, quindi nelle periferie ci può essere una maggiore incidenza di famiglie in difficoltà o di fatto assenti. E dove c'è una più alta incidenza di disagio e questo ovviamente incide anche sulla formazione, nel senso che sono classi più complesse da gestire. Ciò non toglie naturalmente che i nostri docenti abbiano gli strumenti relazionali, comunicativi ed anche didattici per cercare di gestire una classe complessa: ciò non toglie che il successo formativo di quella classe o di una parte della classe non è detto che sia raggiunto, proprio perché ci sono delle dinamiche esterne che influenzano il rendimento»;

   la vicenda sarebbe stata smentita dal dirigente scolastico dell'Istituto «Sturzo-Asta», Anna Maria Alagna, che ha dichiarato alla stampa di aver «adito le vie legali, a difesa del buon nome dell'Istituzione scolastica, del gruppo di lavoro che si occupa di formare le classi nel rispetto di obiettivi e deliberati criteri, oltre che mio personale, per querelare Inguì per le dichiarazioni false, tendenziose e prive di fondamento rese alla Commissione regionale antimafia»;

   ad avviso degli interroganti, il ruolo educativo, culturale e sociale della scuola deve essere un punto fermo del nostro Paese, una certezza che non può mai venire meno e che, se la circostanza di una «classe-ghetto» per religione, razza o trascorso criminale dei genitori trovasse conferma, ci si troverebbe davanti a una intollerabile selezione in forza della vita personale dei genitori dei bambini o, peggio, di una raccapricciante presunzione «genetica» di delinquenza da fermare immediatamente –:

   di quali elementi disponga il Ministro interrogato ai fatti esposti in premessa;

   se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere nell'immediato, anche di carattere ispettivo, in relazione alla vicenda di cui in premessa;

   se e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intenda intraprendere per garantire effettiva eterogeneità nella formazione delle classi scolastiche, evitando che si possano verificare episodi di discriminazione nella fase di formazione delle stesse.
(5-07700)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-07700

  Onorevole Miceli, l'articolo 122, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, prevede che alla formazione delle classi provveda il dirigente scolastico sulla base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto e delle proposte del Collegio dei docenti.
  Inoltre, l'articolo 3, del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, dispone che, una volta determinato il numero delle classi, il dirigente scolastico procede all'assegnazione degli alunni alle stesse secondo le scelte effettuate dalle famiglie, sulla base del piano triennale dell'offerta formativa e, comunque, nel limite delle risorse assegnate.
  Nel caso di specie, come ha dichiarato il Dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo «Luigi Sturzo-Asta» di Marsala con la relazione del 22 marzo 2022 inviata all'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, i criteri di formazione delle classi prime sono stati approvati sia dal Collegio dei docenti sia dal Consiglio di Istituto nel rispetto dei principi di uniformità ed eterogeneità.
  Sulla base di tali criteri, sono state formate provvisoriamente quattro classi prime di cui due a tempo ridotto (27 ore), composte entrambe da 17 alunni, e due a tempo pieno (40 ore), composte rispettivamente da 22 e 16 alunni.
  A inizio anno scolastico 2021/2022, a seguito di varie segnalazioni e richieste di spostamento di alunni ad altra classe da parte dei genitori, alle predette classi sono state apportate alcune variazioni numeriche ma sempre in ossequio e nel rispetto dei criteri stabiliti e precisamente:

   alle due classi a tempo ridotto sono stati assegnati rispettivamente 17 e 15 alunni;

   alle due classi a tempo pieno sono stati assegnati rispettivamente 23 e 17 alunni.

  Con riferimento alla denunciata creazione di una «classe-ghetto», ripresa nella Sua interrogazione, il dirigente scolastico ha assicurato che la stessa non trova alcun riscontro concreto e che le procedure osservate dalla scuola rispondono al principio di trasparenza e buon andamento dell'azione amministrativa, volte ad escludere, quindi, ogni possibile arbitrarietà nella composizione delle classi.
  Il medesimo dirigente ha, altresì, precisato come «non emergono né mai sono emerse situazioni di grave disagio sul piano dell'apprendimento, del comportamento e del rispetto delle regole scolastiche che in alcun modo possano configurare ipotesi di ghettizzazione».
  D'altronde, l'Istituzione scolastica in argomento non è inserita tra le nove scuole dell'ambito 28 destinatarie di interventi per le aree a rischio. Ciò a riprova che le eventuali situazioni di disagio sociale non appaiono rilevanti in relazione ai parametri con i quali si identificano le scuole a rischio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza e sorveglianza

isola

materiale didattico