ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07431

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 633 del 04/02/2022
Firmatari
Primo firmatario: BONOMO FRANCESCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/02/2022


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • POLITICHE GIOVANILI
Attuale delegato a rispondere: POLITICHE GIOVANILI delegato in data 01/02/2022
Stato iter:
02/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/03/2022
Resoconto DADONE FABIANA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (POLITICHE GIOVANILI)
 
REPLICA 02/03/2022
Resoconto BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/02/2022

DISCUSSIONE IL 02/03/2022

SVOLTO IL 02/03/2022

CONCLUSO IL 02/03/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07431
presentato da
BONOMO Francesca
testo di
Venerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633

   BONOMO. — Al Ministro per le politiche giovanili. — Per sapere – premesso che:

   il servizio civile universale è finalizzato alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all'educazione alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica;

   compete alla Presidenza del Consiglio curare l'amministrazione e la programmazione annuale anche con riferimento all'individuazione delle risorse del Fondo nazionale, alimentato con le risorse derivanti dal bilancio dello Stato nonché da altre fonti pubbliche e private, comprese quelle comunitarie;

   fondamentale per il conseguimento delle finalità del servizio civile è lo strumento della programmazione degli interventi e delle iniziative portate avanti dagli enti iscritti all'Albo e del confronto nella sede di rappresentanza della Consulta nazionale del servizio civile universale, nel rispetto dei principi della partecipazione, della concertazione, della co-programmazione e della co-progettazione;

   negli ultimi mesi, tale spirito cooperativo e concertativo sembra essere stato significativamente messo in discussione da scelte unilaterali che hanno accentuato i problemi di un settore che ha già dovuto affrontare le conseguenze della riduzione delle risorse finanziarie, solo parzialmente compensate nell'ultimo anno, e, ovviamente, i condizionamenti derivanti dalla pandemia;

   tra le iniziative più controverse vi è quella inerente la decisione di ridurre drasticamente i giorni a disposizione degli enti per esperire la procedura di selezione dei volontari, portandoli a 37, rispetto ai 90 previsti in una prima ipotesi presentata agli enti solo pochi giorni prima e nonostante la netta contrarietà della Consulta. La conseguenza di tale scelta sarà inevitabilmente uno svilimento della procedura selettiva che si ridurrà a brevi colloqui con i candidati, con conseguente venir meno della qualità delle selezioni stesse e della soddisfazione dei volontari;

   tale scelta segue la decisione, altrettanto unilaterale, di sopprimere la programmazione dei piani annuali, quale preludio di una riorganizzazione della programmazione triennale. Il tutto senza assicurare a enti e volontari la corrispettiva e necessaria indicazione del budget a disposizione nei prossimi tre anni, così compromettendo la possibilità di programmare da parte degli enti la loro eventuale partecipazione al sistema del servizio civile per il prossimo triennio, potendo avere come unico riferimento finanziario quello relativo al primo anno;

   secondo quanto emerso in riunioni della Consulta nazionale, sarebbe di prossima adozione un provvedimento di modifica del decreto legislativo n. 40 del 2017 che introdurrebbe, al posto della valorizzazione di cui all'articolo 8, comma 1, la certificazione di competenze quale obbligo dei percorsi di tutoraggio, certificazione che naturalmente rappresenterebbe una qualifica importante per i volontari che si affacciano al mondo del lavoro, ma il cui onere verrebbe posto a carico degli enti, con il conseguente sforzo organizzativo che questa funzione comporterebbe, anziché riemettere tale compito alle regioni, che da sempre hanno competenza su questa materia;

   infine, anche la decisione, ancora una volta senza alcun confronto e condivisione con la Consulta, di istituire a L'Aquila, con disposizione della legge di bilancio, il Centro nazionale per il «quale sede delle attività connesse ai programmi e ai progetti per lo svolgimento del servizio civile universale, ha lo scopo di garantirne l'armonizzazione e il consolidamento dei processi organizzativi e formativi, nonché di potenziare l'acquisizione di competenze dei giovani operatori volontari del servizio civile». Una soluzione che potrebbe preludere alla realizzazione nel capoluogo abruzzese di un centro di formazione di volontari e operatori, che dovrebbero trasferirsi in Abruzzo per i giorni necessari e con gli inevitabili problemi organizzativi e finanziari che una soluzione del genere comporterebbe –:

   quali iniziative si intendano adottare per ripristinare la prassi del proficuo confronto e collaborazione con la Consulta, gli enti e i rappresentanti degli operatori volontari, nel rispetto delle norme istitutive del Servizio civile e per il raggiungimento delle finalità che hanno da sempre ispirato tale istituto.
(5-07431)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 marzo 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-07431

  Rispondo all'interrogazione dell'onorevole Bonomo concernente le iniziative da adottare per ripristinare la prassi del proficuo confronto e collaborazione con la Consulta, gli enti e i rappresentanti degli operatori volontari, nel rispetto delle norme istitutive del Servizio civile e per il raggiungimento delle sue finalità.
  Non mi sento di condividere quanto rilevato dall'onorevole interrogante, in proposito faccio presente che il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, in funzione dei canoni di «buona amministrazione», si è sempre avvalso e continua ad avvalersi del confronto costruttivo e della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella realtà del servizio civile (Consulta nazionale degli enti di servizio civile universale, Rappresentanza degli operatori volontari, Regioni), al fine di garantire l'efficienza del sistema, nel pieno rispetto dei principi di partecipazione e co-programmazione.
  Infatti i rappresentanti dei soggetti che partecipano al servizio civile non solo intervengono su specifiche questioni di interesse, esprimendo pareri sui provvedimenti di normazione secondaria ma vengono informati sugli indirizzi che intendo perseguire.
  Per quanto concerne la questione della riduzione delle tempistiche per esperire la procedura di selezione, posta dall'interrogante, segnalo che in occasione dell'emanazione del Bando ordinario del 14 dicembre 2021 per la selezione di 56.205 operatori volontari, il Dipartimento, nel corso della riunione del 21 ottobre 2021, ha informato la Consulta circa tale necessità, prevedendo, rispetto agli anni precedenti, un termine più ristretto per la trasmissione delle graduatorie, pari a 37 giorni, al fine precipuo di promuovere il raggiungimento, entro le scadenze stabilite, dei traguardi e degli obiettivi degli investimenti e delle riforme previste dal PNRR.
  In merito a tale punto, evidenzio che attualmente gli enti, per esperire le procedure di selezione dei volontari, hanno a disposizione 49 giorni per effetto della modifica introdotta dal Bando pubblicato in data 25 gennaio 2022, integrativo al Bando ordinario 2021.
  Detto Bando integrativo – a seguito dell'accertamento di economie di gestione, pari ad oltre 43 milioni di euro – ha ampliato il numero di posti di operatore volontario di oltre 8.0 unità, ha prorogato il termine di presentazione delle domande di partecipazione (dal 25 gennaio al 10 febbraio 2022) e, conseguentemente, quello per le consegne delle graduatorie (che passa, come evidenziato, da 37 giorni previsti dal Bando ordinario 2021 a 49 giorni).
  Successivamente, in considerazione dell'intervenuta pronuncia del TAR del Lazio favorevole all'ulteriore differimento dei termini, il Dipartimento ha provveduto a prorogare ulteriormente la scadenza per la presentazione delle candidature al 9 marzo prossimo.
  Per quanto di interesse, il citato Bando è finanziato, in misura ragguardevole, anche con le risorse provenienti dal I ciclo del Progetto PNRR, incluso nella Missione 5, per il quale occorre necessariamente rispettare il calendario attuativo previsto dalla Decisione Ecofin 13 luglio 2021 di approvazione del PNRR italiano e della tempistica di monitoraggio, in virtù delle disposizioni del Regolamento UE n. 241 del 2021, in particolare dell'articolo 24 che prevede «un conseguimento dei pertinenti traguardi e obiettivi».
  Ricordo che per il 2022, le risorse finanziarie utilizzate per l'attuazione dei programmi di intervento per il servizio civile sono pari ad oltre 330 milioni di euro. In questa somma sono ricompresi i 200 milioni di euro relativi a «risorse PNRR per progetti in essere» e 17 milioni di euro relativi a «risorse PNRR per nuovi progetti».
  In tale contesto, il Dipartimento, in quanto Amministrazione centrale titolare di interventi PNRR è chiamato al rispetto di precisi obiettivi e tempistiche, in termini di attuazione, monitoraggio e rendicontazione.
  La responsabilità delle Amministrazioni prevede un duplice livello di monitoraggio e controllo, il livello europeo e il livello nazionale.
  Gli adempimenti connessi all'attuazione della misura che riguarda il Servizio civile universale, possono essere descritti in termini di cicli, ciascuno della durata di circa 2 anni, che ricadono a cavallo di più annualità e si sovrappongono parzialmente tra di loro.
  Nel caso di specie i fondi di cui al PNRR interessano tre cicli di programmazione e, allo stato attuale, risultano regolarmente in corso gli adempimenti relativi sia al I che al II ciclo.
  Da quanto esposto è evidente che, nonostante l'intero intervento si articoli in più cicli che si ripetono con attività e tempistiche analoghe, questi non sono tra loro indipendenti e che il ritardo di un ciclo, in particolar modo per quanto riguarda i 12 mesi relativi alla durata del servizio da parte del volontario, impatta negativamente sul ciclo successivo e sull'intero intervento in termini di rispetto delle scadenze temporali e dei target da conseguire.
  Le motivazioni sopraesposte sono alla base della prevista riduzione dei tempi di selezione dei volontari (da 97 giorni previsti dal Bando 2020 a 49 giorni per effetto della modifica introdotta dal Bando integrativo al Bando 2021) e funzionali alle esigenze di interesse pubblico connesse agli inderogabili impegni assunti dal Governo in sede comunitaria per l'attuazione del PNRR.
  In proposito, occorre tener conto anche dei vantaggi conseguenti al significativo apporto finanziario del PNRR che consente agli enti di servizio civile di affrontare una programmazione su base triennale, consapevoli che ci potrà essere continuità per la propria azione, e che potranno curare maggiormente la qualità degli interventi, sia con riferimento all'investimento sui giovani, sia in relazione alle ricadute sui territori e sull'ambiente.
  Inoltre, la questione delle tempistiche – e la relativa motivazione a ridurle – va inserita anche in una riflessione di contesto più ampia: le ricorrenti proroghe garantite negli anni precedenti e il più delle volte su richiesta degli enti, hanno portato, infatti, al consolidamento di una prassi che determina ogni anno una continua riprogrammazione delle attività e delle risorse nell'ambito di un ciclo che – dall'Avviso agli enti fino alla approvazione delle graduatorie dei giovani operatori – arriva a coprire un arco di tempo che va oltre i 18 mesi.
  Ciò determina notevoli ripercussioni negative sul Sistema di servizio civile che possono essere così sintetizzate:

   1. maggiore complessità del ciclo programmatorio;

   2. maggiori oneri amministrativi aggiuntivi per il Dipartimento, così come per gli enti coinvolti e per i volontari;

   3. un alto tasso di mancati avvii al servizio, rinunce e abbandoni da parte degli operatori volontari.

  In merito a tale ultimo profilo, l'esperienza degli ultimi anni rende atto che in breve tempo i ragazzi maturano, soprattutto nella specifica età 18-28 anni, nuove prospettive ed opportunità che li inducono a non iniziare o interrompere il progetto di servizio civile, se chiamati al servizio dopo un lungo lasso temporale.
  I dati ad oggi disponibili attestano che nel 2020 sono stati 6.500 i mancati avvii, pari all'11.2 per cento, con punte anche vicine al 20 per cento nel 2018 e nel 2019. Anche il tasso di interruzione dei progetti (cosiddetto abbandono) da parte degli operatori volontari è stato del 12,2 per cento nel 2020 (oltre 6.000 ragazzi) con punte del 18,9 per cento nel 2018 e del 16,7 per cento nel 2019.
  Il quadro sopraesposto rende ragione di come l'interesse dei giovani sia maggiormente garantito da una durata il più breve possibile dei procedimenti, come dimostrato anche dalle obiezioni sollevate dai ragazzi circa l'attuale lunghezza del ciclo dei procedimenti.
  Di fronte a questo quadro, al fine di rendere maggiormente efficiente il sistema, non si poteva che abbreviare i termini del procedimento di selezione nel rispetto del principio di economicità, come ho già evidenziato, legato all'accesso alle franche di fondi del PNRR.
  Per quanto concerne la soppressione della programmazione dei piani annuali, l'istituzione del Centro nazionale di formazione con sede a L'Aquila e la previsione della certificazione di competenze quale obbligo nei percorsi di tutoraggio, i tre temi evidenziati dall'interrogante, faccio presente che in sede di riunione della Consulta nazionale per il servizio civile universale in data 21 ottobre 2021, è stato precisato che tali interventi intendono agire per rafforzare tre ambiti: la mobilità dei giovani soprattutto in ambito UE; la formazione e le competenze; la semplificazione.
  Con riferimento a quest'ultima direttrice è stato comunicato ai rappresentanti della Consulta che era in fase di avanzata valutazione una programmazione triennale, eliminando il Piano annuale, quale misura di semplificazione, urgente e necessaria per agevolare l'attuazione del PNRR e il rispetto dei relativi traguardi e obiettivi da conseguire.
  In tale contesto, con l'articolo 40 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, è stata introdotta una modifica al decreto legislativo n. 40 del 2017, la quale, attraverso l'eliminazione del procedimento finalizzato alla redazione e approvazione dei Piani annuali, si prefigge una semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti.
  Preciso che tale modifica non incide sulla possibilità di cambiare o adeguare i Piani triennali di programmazione, in quanto è stata salvaguardata la facoltà di aggiornarli; pertanto, i soggetti coinvolti nel servizio civile potranno, in occasione della predisposizione del documento di aggiornamento, rappresentare eventuali esigenze o aspetti da valutare.
  Con riferimento all'altra direttrice riguardante «formazione e competenze», si è provveduto ad informare la Consulta circa la mia intenzione di realizzare un Centro nazionale di formazione sul Servizio civile con sede a L'Aquila, che, per la parte di gestione e funzionamento, avrebbe fatto capo al Dipartimento.
  La scelta della città de L'Aquila, quale sede del Centro, rientra nella più ampia strategia di rilancio e sviluppo delle aree del Centro Italia colpite dal sisma, tra le quali è compresa anche la realizzazione di due centri di alta formazione per la Pubblica amministrazione. La realizzazione del Centro, per la quale è mia intenzione assicurare il più ampio coinvolgimento della Consulta, potrà concorrere anche alla ripresa economica e sociale della città.
  Per quanto riguarda l'obbligo del rilascio della certificazione delle competenze nelle sole misure aggiuntive connesse a percorsi di tutoraggio, ho ritenuto di fare inserire detta previsione nella Circolare del 25 gennaio 2022 che – nel dare maggiore rilievo alle misure a favore dei giovani relative alla fruizione di un periodo di tutoraggio e allo svolgimento di un periodo di servizio civile in uno dei paesi dell'Unione Europea, con l'attribuzione di un punteggio maggiore – ha espressamente previsto che «ai fini del riconoscimento della misura del tutoraggio è obbligatorio che l'ente a conclusione del percorso preveda per l'operatore volontario il rilascio della certificazione delle competenze da parte dei soggetti titolati».
  Tale previsione risponde alla richiesta dei giovani di avere una certificazione delle competenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile, in termini di soft skill o di digital skill, da inserire nei curricula in aggiunta all'attestato di partecipazione all'esperienza del servizio civile.
  A fronte delle obiezioni della Consulta, ricordo che nell'Avviso agli enti per la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale per l'anno 2022, pubblicato il 25 gennaio 2022, è stato specificato che, per i programmi contenenti i progetti con le misure del tutoraggio e certificazione delle competenze, in caso di finanziamento, sarà corrisposto agli enti un contributo aggiuntivo, secondo quanto previsto dal decreto dipartimentale n. 31 del 21 gennaio 2022.
  Ho altresì attivato preliminari interlocuzioni con la collega Ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa a cui sono seguiti contatti tra il Dipartimento e la CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane) al fine di verificare eventuali collaborazioni in merito alla certificazione delle competenze e al micro-credito.
  In conclusione, da quanto esposto emerge chiaramente l'assoluto rispetto dei principi di leale collaborazione e proficuo confronto con i soggetti coinvolti nella realtà del servizio civile (Consulta nazionale degli enti di servizio civile universale, rappresentanza degli operatori volontari, regioni), i quali sono e continueranno ad essere sempre coinvolti in merito alle iniziative che si intendono adottare, nella convinzione che un confronto costruttivo assicuri una migliore funzionalità di tutto il Sistema.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

competenza istituzionale CE

formazione professionale

servizio civile