ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07381

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 629 del 18/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: RAVETTO LAURA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 18/01/2022


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/01/2022
Stato iter:
19/01/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/01/2022
Resoconto RAVETTO LAURA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 19/01/2022
Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 19/01/2022
Resoconto RAVETTO LAURA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/01/2022

SVOLTO IL 19/01/2022

CONCLUSO IL 19/01/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07381
presentato da
RAVETTO Laura
testo di
Martedì 18 gennaio 2022, seduta n. 629

   RAVETTO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la notte del 31 dicembre 2021, in piazza Duomo a Milano, si sono verificate plurime aggressioni e molestie ai danni di alcune donne da parte di gruppi di uomini di origine nordafricana;

   vale la pena di riportare nella sua crudezza il racconto di due delle ragazze aggredite, riportato dall'edizione online del quotidiano La Repubblica: «pensavamo di divertirci e invece a un certo punto siamo state circondate da un gruppo di persone. Parlavano tutti in arabo e ci spingevano; a un certo punto sono caduta per terra e continuavano a metterci le mani addosso. Non potevamo scappare eravamo bloccate. Piangevamo e urlavamo aiuto ma nessuno ci ha aiutate. Avevamo trenta persone attorno che ci toccavano dappertutto, nessuno parlava italiano e purtroppo nessuno parlava inglese quando siamo riuscite a uscire da li»;

   ci si chiede cosa sarebbe potuto succedere se non fossero intervenute rapidamente le forze dell'ordine;

   una delle donne aggredite, dopo essere stata derubata, è stata persino parzialmente spogliata;

   per la loro dinamica le aggressioni sono molto simili a quelle avvenute nella città di Colonia (Germania) nel 2016 e, pertanto, si può dire che esistesse un precedente che avrebbe dovuto fungere da avvertimento;

   stando alle informazioni note si è trattato di giovani immigrati di origine nordafricana, di seconda generazione e alcuni persino cittadini italiani; se ciò fosse confermato questo testimonierebbe il fallimento del nostro modello di integrazione;

   vi è poi il sospetto, confortato dalle dinamiche dell'azione, che vi sia stata una regia dietro questi atti, ovvero che bande di criminali nordafricani abbiano intenzionalmente voluto umiliare le donne che erano a festeggiare in piazza a Capodanno; se ciò fosse confermato, si imporrebbe un ripensamento integrale anche dei piani di sicurezza sul territorio, in particolare nelle periferie milanesi;

   alla luce di quanto riportato, è inspiegabile la tendenza di una certa ideologia di sinistra, in particolare nella città di Milano, a minimizzare questo tipo di fatti e a non voler vedere il grande problema di integrazione che esiste in alcune zone metropolitane –:

   come intenda rispondere il Ministro interrogato, in termini di strategia di sicurezza e integrazione, per assicurare che questi gravissimi fatti non si ripetano, anche eventualmente pensando ad iniziative che garantiscano un controllo più capillare delle forze dell'ordine nei quartieri in cui risiedono tali soggetti.
(5-07381)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 gennaio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-07381

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

   gli On.li interroganti, nel fare riferimento all'aggressione a sfondo sessuale commessa a Milano nella notte di Capodanno ai danni di alcune ragazze da parte di gruppi di giovani, chiedono iniziative per il contrasto di tali reati.
   Prima di entrare nel merito della risposta, permettetemi di esprimere la mia personale solidarietà alle vittime di tali gravissime aggressioni.
   Quanto ai fatti accaduti, evidenzio, innanzitutto, che conformemente alle determinazioni governative dettate dall'emergenza pandemica in atto, nella città di Milano non sono state organizzate iniziative pubbliche per i festeggiamenti connessi al primo giorno dell'anno.
   Cionondimeno, erano stati disposti servizi di ordine e sicurezza pubblica in varie zone del capoluogo, ove negli anni passati le manifestazioni avevano assunto consistenza di aggressioni, risse, imbrattamenti ed incendi. In particolare, venivano miratamente presidiate con l'impiego di 11 aliquote dei rinforzi ministeriali le aree ritenute maggiormente a rischio, e segnatamente Piazza Duomo – Piazza Castello, Piazza Duca d'Aosta, quartiere San Siro, l'area della struttura carceraria di Milano San Vittore e le zone limitrofe a Via Gola – Navigli. Il numero più consistente di risorse veniva concentrato presso Piazza Duomo, dato il peculiare richiamo di quell'area ove effettivamente, fin dalle prime ore della sera del 31 dicembre scorso, confluivano migliaia di persone con il chiaro intento di trattenervisi per festeggiare, pur in assenza di un riferimento preciso e di forme organizzate di intrattenimento.
   Nella crescente concentrazione di presenze si registravano gruppi di giovani di origine nord-africana che iniziavano a determinare situazioni di potenziale criticità.
   Pertanto, il personale operante procedeva ad allontanare gli intervenuti dalla parte centrale della piazza (il cosiddetto sagrato basso) la quale, in ragione dell'ampia estensione, sarebbe stata difficilmente controllabile in caso di ulteriore saturazione degli spazi.
   Alle ore 21.50, considerata la delicatezza della situazione, si disponeva la concentrazione di tutte le risorse disponibili proprio presso Piazza Duomo, distogliendole dalle aree urbane che, pur continuando ad essere presidiate dal personale ordinariamente addetto al controllo del territorio, registravano minori problematiche.
   La strategia operata dalle Forze dell'Ordine consentiva di mantenere completamente sgombera la parte centrale della Piazza, capillarmente perimetrata dal personale operante che concentrava la propria attenzione sulle persone (circa 4.000) che permanevano lungo i camminamenti limitrofi.
   È in questo frangente che alcuni agenti intervenivano nell'area in parola a seguito di aggressione ai danni di una ragazza: la vittima, una diciannovenne italiana, riferiva che, mentre si trovava in loco in compagnia di un'amica, veniva circondata da una trentina di ragazzi, poi spintonata, fino a strapparle alcuni vestiti e palpeggiarla nelle parti intime. Nel tentativo di interrompere le condotte aggressive, la ragazza lanciava verso il gruppo la sua borsa contenente il cellulare e gli effetti personali, ma solo il suddetto intervento determinava la fuga degli aggressori, che si dileguavano in più direzioni.
   Dalle attività di indagine immediatamente attivate dalla Squadra Mobile emergeva un episodio analogo ai danni di un'altra ragazza italiana, anch'essa di 19 anni, presente in piazza Duomo insieme a tre amiche. Anche in questo caso, la ragazza veniva circondata da un folto gruppo di ragazzi che l'hanno spintonata, asportandole la borsa contenente gli effetti personali; anche tali condotte venivano troncate grazie all'intervento della Forza Pubblica in servizio in loco.
   Gli ulteriori accertamenti di polizia consentivano di verificare la contestualità nella medesima notte di Capodanno di ulteriori analoghi episodi di aggressione e violenza, e specificatamente altre 5 aggressioni ai fini di rapina e violenza sessuale, commesse ai danni di undici ragazze.
   Venivano quindi immediatamente avviate analisi delle fonti aperte e dei social network per risalire ai potenziali utilizzatori dei profili segnalati dalle vittime, procedendo altresì all'acquisizione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti presso le aree interessate. Venivano anche acquisiti i filmati apparsi sugli organi di stampa, autoprodotti con i cellulari che riprendevano, seppur confusamente, stralci degli episodi sopra descritti.
   In esito a tali accertamenti sono state eseguite diciotto perquisizioni domiciliari e personali a Milano, Torino e Bergamo, emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano per i reati di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni. Tra i 18 destinatari della misura di perquisizione figurano 15 maggiorenni e 3 minorenni:

    5 sono cittadini italiani e di famiglia italiana, tutti residenti in provincia di Torino;

    5 sono cittadini italiani di seconda generazione, anch'essi dimoranti nel Torinese;

    8 sono cittadini egiziani, tra i quali 4 irregolari gravitanti sul territorio metropolitano di Milano.

  Al termine di tale attività investigativa, il pubblico ministero ha operato un fermo nei confronti di due soggetti, un cittadino italiano di origine nordafricana ed un egiziano, ritenuti responsabili del delitto di violenza sessuale.
  Nei confronti degli stessi, il questore di Milano ha già adottato il provvedimento rispettivamente del foglio di via obbligatorio e dell'avviso orale.
  Un altro cittadino egiziano, inizialmente irreperibile e successivamente rintracciato, è stato trattenuto presso il locale CPR, in attesa di espulsione.
  Va sottolineato come le violenze sopra sinteticamente descritte possano essere ricondotte al fenomeno della Taharrush Jama'i, pratica di assalto di origine egiziana, operata ai danni di donne di tutte le età, attraverso un vero e proprio assedio organizzato con tre accerchiamenti concentrici di gruppi di uomini, tra i quali alcuni preposti a prestare falsamente soccorso alla vittima, così ulteriormente destabilizzandola. Di fatto le tecniche adoperate hanno fatto sì che, nel generale contesto di confusione, si rendeva incomprensibile dall'esterno quanto di fatto stava accadendo. I giornalisti ivi presenti, così come numerosi astanti e le stesse persone che hanno realizzato i video, hanno infatti dichiarato di non essersi accorti nell'immediatezza, delle violenze che si stavano consumando in quei momenti.
  Il tema della violenza di genere (ambito nel quale si stanno rafforzando a livello locale prassi operative di prevenzione e contrasto d'intesa con le amministrazioni Locali, le ASL, gli uffici scolastici provinciali, i Centri Antiviolenza e le associazioni, in attuazione dei protocolli sottoscritti a livello nazionale) evidentemente si intreccia con quello del contrasto all'immigrazione irregolare e alla necessità di un'efficace integrazione degli stranieri regolarmente presenti sul territorio nazionale.
  Per quanto concerne i numeri delle Forze dell'Ordine disponibili informo che dal 1° gennaio 2021 al 18 gennaio 2022, per le esigenze di ordine e sicurezza pubblica nella provincia di Milano sono state assegnate alla locale Questura complessivamente 90.272 unità di rinforzo delle Forze mobili di Polizia (di cui 56.084 della PS, 28.871 dei CC e 5.317 della GdF), a supporto dei dispositivi pianificati dall'Autorità provinciale di P.S. in occasione dello svolgimento di manifestazioni pubbliche, incontri di calcio, servizi continuativi di vigilanza al C.P.R. nonché per il potenziamento del dispositivo straordinario di controllo del territorio in funzione preventiva antiterrorismo.
  In particolare, per le giornate del 31 dicembre 2021 e 1° gennaio 2022 sono state assegnate alla Questura rispettivamente 204 e 184 unità dei Reparti Inquadrati.
  Inoltre, nell'ambito del complessivo contingente di 6.753 militari dell'operazione «Strade sicure», 611 militari sono a disposizione del Prefetto di Milano per il concorso nei servizi di vigilanza a siti ed obiettivi sensibili.
  Ribadisco infine che quelli di Milano sono fatti gravissimi ed inaccettabili e assicuro che continuerà costante l'impegno, come da ultimo dimostrato nella legge di Bilancio, per garantire alle Forze di polizia uomini e mezzi adeguati alla prevenzione, al controllo e alla tutela del territorio, per salvaguardare la sicurezza delle nostre città contrastando l'immigrazione clandestina ed investendo nell'integrazione, per evitare che possano ripetersi analoghi gravissimi fatti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

criminalita'

donna

cittadino della Comunita'