Legislatura: 18Seduta di annuncio: 628 del 17/01/2022
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 17/01/2022
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 17/01/2022
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/01/2022
DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
notizie di stampa dei giorni scorsi riportano un nuovo episodio che pone in serio dubbio l'efficienza della gestione dei visti da parte dell'Ambasciata d'Italia in Pakistan;
questa volta, a farne le spese sarebbe la famiglia di un rifugiato afghano che non riesce ad ottenere dall'Ambasciata in Pakistan il dovuto visto per il ricongiungimento familiare;
secondo quanto riportato, un afghano titolare di protezione sussidiaria si sarebbe rivolto alla prefettura per chiedere il ricongiungimento con la moglie dopo la presa di potere dei Talebani;
la prefettura ha concesso il nulla osta e, secondo la normativa vigente, entro 6 mesi si sarebbe dovuta concludere la seconda fase dell'iter burocratico, quella presso le sedi diplomatiche italiane all'estero, consistente nella verifica dei requisiti anagrafici e di altre condizioni soggettive;
nel frattempo, la moglie del rifugiato è andata in Pakistan per sfuggire al regime talebano. Da quel momento i due hanno tentato inutilmente di avere un appuntamento per il visto con l'Ambasciata d'Italia ad Islamabad, non ricevendo alcuna risposta;
poiché la donna avrebbe rischiato di essere rimpatriata in Afghanistan, il marito si è rivolto alla magistratura italiana a dicembre per ottenere dalle istituzioni italiane il visto ai sensi della legge; poiché la donna eventualmente rimpatriata avrebbe rischiato di subire trattamenti inumani, il Tribunale ordinario di Roma ha ordinato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di fissare un appuntamento con la donna presso l'Ambasciata d'Italia ad Islamabad entro e non oltre il 21 gennaio 2022;
l'articolo, inoltre, riporta di un altro caso di ritardi nella concessione di visti umanitari da parte dell'Ambasciata in Pakistan, riguardante due giornalisti afghani;
anche in questo caso, il 21 dicembre è stato accolto un ricorso contro i ritardi della sede diplomatica italiana;
giova ricordare che la stessa sede diplomatica, guidata dallo stesso Ambasciatore, è già stata oggetto del clamoroso e pericoloso trafugamento di un migliaio di visti Schengen, episodio che ha sciaguratamente aperto le porte dell'Europa a terroristi e clandestini e che ha leso l'immagine dell'Italia presso la comunità internazionale –:
se quanto indicato in premessa corrisponda al vero e quali siano state le ragioni dei ritardi;
cosa intenda fare il Ministro interrogato per ripristinare il corretto esercizio delle attività diplomatiche presso l'Ambasciata d'Italia in Pakistan.
(5-07368)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):ambasciata
accordo di Schengen
politica dei visti