ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07338

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 625 del 11/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: VIANELLO GIOVANNI
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA
Data firma: 11/01/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALLASCAS ANDREA MISTO-ALTERNATIVA 11/01/2022


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/01/2022
Stato iter:
12/01/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/01/2022
Resoconto VIANELLO GIOVANNI MISTO-ALTERNATIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2022
Resoconto PICHETTO FRATIN GILBERTO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 12/01/2022
Resoconto VIANELLO GIOVANNI MISTO-ALTERNATIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/01/2022

SVOLTO IL 12/01/2022

CONCLUSO IL 12/01/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07338
presentato da
VIANELLO Giovanni
testo di
Martedì 11 gennaio 2022, seduta n. 625

   VIANELLO e VALLASCAS. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 5 gennaio 2015 n. 1 e l'articolo 13, comma 1-ter, del decreto-legge n. 91 del 2017 disciplinano la destinazione delle risorse del «patrimonio destinato» composto dai fondi sequestrati alla famiglia Riva, prevedendo a tale scopo che:

    le somme del predetto debbano essere utilizzate in via prioritaria per gli interventi indicati nell'offerta del soggetto aggiudicatario del complesso dell'Ilva Spa in amministrazione straordinaria (coincidenti con quelli contemplati a carico del gestore nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2017);

    il patrimonio eccedente gli importi sopra menzionati debba essere impiegato per gli interventi ambientali posti a carico dei commissari Ilva Spa in amministrazione straordinaria nonché per ulteriori progetti di tutela della salute e di bonifica sempre a carico dei commissari;

   l'articolo 21 del decreto-legge n. 228 del 2021 impegna la somma residua del «patrimonio destinato» di 575 milioni euro per nuovi interventi non meglio precisati, né sottoposti a VIA e/o AIA né previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2017, in favore di Acciaierie d'Italia per la continuità produttiva dello stabilimento di Taranto, distogliendoli dall'originaria destinazione agli interventi di bonifica nelle «aree escluse» e di sostegno occupazionale in carico a Ilva Spa in amministrazione straordinaria determinando altresì l'interruzione delle bonifiche nelle suddette aree di seguito elencate:

    A. aree con interventi in corso: Discarica Ex Cava Due Mari, Discarica Ex Cava Cementir, Stoccaggio Fanghi AFO ed ACC, Discarica Nuove Vasche, Aree limitrofe stoccaggio fanghi;

    B. aree sottoposte a sequestro: Discarica NordOvest, Gravina Leucaspide, Collinette ecologiche Tamburi;

    C. aree con procedimento aperto: aree a verde lungo SP Statte lato ovest, aree a verde nord, Land A – Area a verde adiacente a stabilimento, Land C – area a verde adiacente a stabilimento, Land D1 – area a verde adiacente a stabilimento, Land E – sito industriale non attivo ex Sidercomit, Land L – cava L'Amastuola, Land D2 – area a verde con chiesetta, area Pozzo 25;

    D. aree cedibili prive di pendenze: Land I – Area a verde adiacente ad Ospedale nord;

   di conseguenza, non si potranno più utilizzare per le bonifiche delle «aree escluse» i lavoratori rimasti nel perimetro di Ilva in amministrazione straordinaria –:

   quali siano le motivazioni che hanno portato il Governo alla scelta sottesa alla disposizione di cui in premessa.
(5-07338)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 gennaio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07338

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli Interroganti.

  Il question time in parola concerne le modifiche previste dall'articolo 21 del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, con riferimento alla destinazione delle risorse del patrimonio destinato costituito mediante le risorse finanziarie derivanti dai fondi sequestrati alla famiglia Riva ed acquisite da Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria (di seguito, A.S.), a titolo di prezzo di sottoscrizione del prestito obbligazionario di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 1 del 2015. In particolare, gli Onorevoli lamentano una «distrazione» delle risorse non impegnate del patrimonio destinato dagli interventi di bonifica delle «aree escluse».
  Su questo tema, preme innanzitutto evidenziare, fermo restando le competenze degli altri Ministeri principalmente coinvolti, quanto esposto nella Relazione Illustrativa al citato provvedimento normativo, laddove si specifica che le modifiche normative proposte con il cosiddetto decreto-legge Milleproroghe, manterrebbero inalterata la prioritaria finalità dei fondi del patrimonio in questione, che resterebbero principalmente destinati agli interventi previsti dal piano ambientale di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 nonché alle finalità di bonifica e ripristino già previste ed in corso di completamento ad opera del gestore dello stabilimento.
  Come si legge nella citata Relazione, la norma – nella sua formulazione – prevede che le somme del suddetto patrimonio destinato siano utilizzate in via prioritaria all'attuazione e realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria e, nei limiti delle disponibilità residue, a interventi volti alla tutela della sicurezza e della salute, nonché ad interventi di ripristino e di bonifica ambientale.
  In particolare, l'articolo 13 del decreto-legge n. 91 del 2017, come convertito, ha precisato che il citato articolo 3, comma 1, deve essere interpretato nel senso che le somme del suddetto patrimonio sono destinate, in via prioritaria, agli interventi ambientali previsti nell'ambito dell'offerta definitiva del soggetto aggiudicatario dei complessi aziendali del gruppo Ilva in A.S., che coincidono con gli interventi ambientali previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 ad opera del soggetto gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto. Nei limiti di quanto eccedente tali somme, il patrimonio è destinato agli interventi ambientali che il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 pone in capo ad Ilva in A.S., riferibili alle aree esterne allo stabilimento produttivo.
  Quanto alla restante parte del patrimonio, essa sarebbe stata destinata ad ulteriori progetti di tutela della sicurezza e della salute, nonché di ripristino e di bonifica ambientale, da parte della struttura commissariale di Ilva in A.S.
  Gli accordi ad oggi in essere tra Ilva in A.S. prevedono, in coerenza con il suddetto quadro normativo, che le somme del patrimonio in questione siano destinate per un ammontare pari a euro 352 milioni agli interventi previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 in capo al gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto e per un ammontare pari a circa 190 milioni ad ulteriori interventi di bonifica del suolo e delle acque di falda del sito di Taranto, sempre a cura del gestore dello stabilimento.
  Venendo ai numeri, nella Relazione illustrativa si specifica altresì che, alla luce dell'ultima relazione trimestrale di Ilva (marzo 2021), il patrimonio destinato – originariamente pari a euro 1.157 milioni – ammontava ancora a euro 878 milioni, al netto dei rimborsi corrisposti a tale data al gestore dello stabilimento a fronte dei suddetti interventi ambientali. Per converso in base alla predetta relazione non risultavano esborsi per quanto attiene agli interventi che il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 settembre 2017 pone in capo ad Ilva in A.S., né ulteriori progetti da parte della struttura commissariale di Ilva in A.S.
  Tenendo conto delle somme già allocate ai suddetti interventi ambientali ad opera del gestore, residuerebbero quindi 575 milioni di euro, da impiegare per interventi di decarbonizzazione ed elettrificazione del ciclo produttivo dello stabilimento siderurgico di Taranto, nel quadro degli obiettivi nazionali ed eurounitari di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra ed in coerenza con i più generali obiettivi di risanamento e ammodernamento del sito di Taranto, fermo restando l'autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, TFUE.
  In conclusione, da quanto riportato dalla Relazione Illustrativa risulterebbe che, nel quadro complessivo delle finalità già previste, l'articolo 21 del Decreto Milleproroghe aggiungerebbe all'utilizzo delle risorse un'ulteriore finalizzazione ambientale qual è la decarbonizzazione, i cui effetti positivi per l'ambiente si devono sommare a quelli delle bonifiche.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

edificio per uso industriale

protezione dell'ambiente