ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07142

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 602 del 24/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: DI STASIO IOLANDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 24/11/2021
Stato iter:
25/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/11/2021
Resoconto DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 25/11/2021
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 25/11/2021
Resoconto DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/11/2021

SVOLTO IL 25/11/2021

CONCLUSO IL 25/11/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07142
presentato da
DI STASIO Iolanda
testo di
Mercoledì 24 novembre 2021, seduta n. 602

   DI STASIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   in questi giorni si sta tenendo a Roma il Forum dei giovani UE-Balcani occidentali, focalizzato sul tema dell'allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali e le nuove generazioni;

   la Conferenza è stata organizzata su iniziativa dell'Italia nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa e si concluderà il 26 novembre 2021 alla presenza, tra gli altri, del Vice Presidente della Commissione europea Dubravka Šuica e del Ministro interrogato, a cui verranno consegnati i risultati della discussione affinché il contributo dei giovani sia tenuto in debito conto nei prossimi sviluppi istituzionali e internazionali;

   il percorso dei Balcani occidentali verso l'adesione all'Unione europea vive una nuova fase di stallo. Il 6 ottobre scorso si è svolto in Slovenia il summit tra i leader degli Stati Membri dell'Unione europea e dei Paesi dei Balcani occidentali. In quella sede purtroppo il tema dell'allargamento non era in agenda e i lavori si sono concentrati sugli aspetti di cooperazione economica, centrato sul Piano economico e investimenti predisposto dalla Commissione europea dal valore di 28 miliardi di euro nei prossimi sette anni, di cui nove saranno finanziamenti a fondo perduto, finalizzati a integrare la regione balcanica nel mercato interno dell'Unione europea e alla creazione di un mercato unico regionale dei Balcani. Resta tuttavia immutata l'esigenza di sbloccare l'avvio dei negoziati di adesione con l'Albania e la Macedonia del Nord, di assicurare rinnovato slancio ai negoziati in corso con la Serbia e il Montenegro, e di riconoscere lo status di Paese «candidato UE» alla Bosnia-Erzegovina e al Kosovo;

   l'integrazione europea dei Balcani procede, a opinione dell'interrogante a un ritmo troppo lento. Per fare un esempio, la Macedonia del Nord è un Paese candidato per l'adesione all'Unione europea dal 2004 e sono quindi 17 anni che è in attesa di avviare i negoziati. Mai nessun Paese candidato ad entrare nell'Unione europea aveva mai atteso così tanto senza neppure iniziare i negoziati;

   occorre dare credibilità al processo di all'allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali, affinché i Paesi e le società civili della regione possano vedere coronate le loro legittime aspirazioni a far parte della famiglia europea –:

   quali iniziative abbia intenzione di intraprendere il Ministro interrogato, anche alla luce di quanto esposto in premessa, per dare nuovo impulso al processo di allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali.
(5-07142)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 novembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-07142

  L'allargamento ai Balcani occidentali rappresenta un obiettivo prioritario della politica europea dell'Italia e un investimento geo-strategico cruciale per l'Unione europea. L'Italia è da sempre in prima linea nel sostenere maggiore dinamismo nel processo di integrazione europea della regione balcanica.
  Perseguiamo questo obiettivo con un approccio a più livelli. Al massimo impegno nel negoziato a 27 a Bruxelles, affianchiamo infatti un'azione strategica diretta a sostegno dei Paesi della regione per il raggiungimento dei parametri dell'Unione, anche attraverso gli strumenti di cooperazione regionale come l'iniziativa Centro Europea e l'iniziativa Adriatico-Ionica.
  Elemento qualificante di questo nostro impegno è il coinvolgimento della società civile. In questo solco si è collocata l'organizzazione del Forum dei Giovani UE-Balcani, che ha permesso a 78 studenti universitari provenienti dai Paesi membri e dai Balcani, di concentrarsi sui temi chiave per l'Europa del domani, quali il futuro delle istituzioni europee, la riconciliazione e l'identità, le sfide ambientali, le opportunità dischiuse dall'integrazione economica e, infine, il rapporto tra nuovi media, democrazia e società.
  Attraverso quattro giornate di intensi lavori, i partecipanti produrranno delle raccomandazioni destinate ai Governi, alle istituzioni europee e alla società civile, che saranno parte integrante delle proposte che l'Italia porterà alla Conferenza sul Futuro dell'Europa.
  Quest'attività dal basso è oggi più che mai essenziale alla luce delle difficoltà che riscontriamo a livello politico ad avanzare nel processo di allargamento. L'obiettivo prioritario perseguito dall'Italia in questo momento è l'approvazione dei quadri negoziali con Albania e Macedonia del Nord per permettere l'avvio concreto dei negoziati, dopo la luce verde data dal Consiglio Affari Generali nel marzo 2020. Al contempo, vi è l'urgenza assoluta di conferire nuovo slancio ai negoziati già aperti con la Serbia, con l'apertura di nuovi capitoli negoziali, e con il Montenegro.
  Il recente Pacchetto Allargamento presentato dalla Commissione ha confermato alcune nostre radicate convinzioni: primo, i ritardi nei confronti di Tirana e Skopje stanno influendo negativamente sulla credibilità dell'Unione europea; secondo, condizioni rigorose ma eque sono fondamentali per stimolare le riforme, soprattutto in materia di Stato di diritto.
  Il Governo è impegnato in ogni sforzo utile per il raggiungimento di questi obiettivi, lavorando in stretta sinergia con gli Stati membri che condividono pienamente il nostro stesso senso di urgenza.
  Questo ha permesso di coagulare il consenso a Bruxelles sulla priorità assoluta di adottare i quadri negoziali con Albania e Macedonia del Nord, a cui oggi si oppone un solo Stato membro, la Bulgaria. L'Italia non si è limitata ad assicurare il pieno sostegno agli sforzi delle Presidenze di turno, portoghese e slovena, ma si è attivata più volte nei confronti di Sofia per sottolineare il rilievo strategico che riveste l'avvio dei negoziati con Skopje e Tirana.
  Con altrettanta convinzione, il Governo si sta adoperando affinché alla prossima Conferenza intergovernativa con la Serbia in dicembre, possa essere sancita l'apertura di «cluster», gruppi tematici di capitoli negoziali. Da questo punto di visto, vorrei ricordare il dialogo proficuo portato avanti con Belgrado sul tema centrale delle riforme, in particolare sullo stato di diritto, che dovrebbe tradursi nelle prossime settimane nell'approvazione di una riforma costituzionale della giustizia.
  Il Governo è convinto che i ritardi accumulati dal processo di allargamento danneggino profondamente gli interessi strategici dell'Unione europea nei Balcani Occidentali, a solo vantaggio di attori terzi che, grazie anche alle incertezze generate dalla pandemia, stanno cercando di guadagnare consensi nella regione.
  Per contrastare questa perdita di credibilità, il Ministro Di Maio assieme al collega tedesco ha formulato concrete proposte all'Alto Rappresentante Borrell su come rafforzare il ruolo dell'Unione europea nella regione in quattro ambiti di azione: allargamento, comunicazione strategica, riconciliazione e cooperazione regionale, rafforzamento della società civile.
  Le dinamiche in atto, in particolare con la crisi istituzionale in Bosnia-Erzegovina, confermano l'assoluta urgenza di un rinnovato impegno dell'Europa nella regione. Il Governo, assieme ai nostri principali partner, è impegnato in un intenso dialogo con tutti gli attori in teatro affinché prevalga il senso di responsabilità e la Bosnia possa riprendere il suo percorso di avvicinamento all'Unione europea.
  Altrettanto significativo continua a essere il nostro impegno a sostegno del Dialogo per la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo, come dimostra il contributo dato dall'Italia che ha permesso di far rientrare le tensioni nel nord del Kosovo, attraverso la decisa azione delle nostre Ambasciate a Belgrado e Pristina, assieme agli altri partner dei Paesi del Quint, a sostegno dell'inviato Speciale per il Dialogo facilitato dalla UE, Miroslav Lajçak.
  In conclusione, confermo che il Governo non risparmierà sforzi affinché i Balcani Occidentali e la loro integrazione nell'Unione restino delle priorità assolute nell'agenda europea.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

negoziato internazionale

allargamento dell'Unione europea

adesione all'Unione europea