ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 600 del 22/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: CORAGGIO ITALIA
Data firma: 22/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/11/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/11/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07119
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Lunedì 22 novembre 2021, seduta n. 600

   BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la Malattia renale cronica (cosiddetta Mrc), in Italia, interessa circa il 7 per cento della popolazione e rappresenta «una condizione di alterata funzione renale che persiste per più di tre mesi», classificata in cinque stadi di crescente gravità, e pericolosa sia perché può essere il preludio allo sviluppo dello stadio finale, sia perché amplifica il rischio di complicanze cardiovascolari;

   l'Insufficienza renale cronica (cosiddetta Irc) rappresenta, invece, l'evoluzione della Mrc ed è caratterizzata dalla perdita progressiva della funzione renale: all'ultimo stadio è necessaria una terapia sostitutiva della funzione renale, ossia il trapianto di rene o la dialisi;

   la dialisi è un processo artificiale di depurazione, rimozione e reintegrazione del sangue che, di norma, viene praticato a pazienti con meno del 10 per cento della funzionalità renale residua;

   in Italia, oltre 50.000 pazienti nefropatici necessitano di trattamenti dialitici salvavita, dei quali 46.000 di tipo extracorporeo (emodialisi) e 4.500 di tipo intracorporeo (peritoneale);

   nel 2014, il Documento di indirizzo per la Malattia renale cronica (Mrc), oggetto di un accordo in Conferenza Stato-regioni, ha indicato tre possibili livelli di presa in carico precoce del paziente con Mrc: territorio, gestione ambulatoriale e gestione ospedaliera;

   inoltre, il Piano nazionale della cronicità (Pnc) del 2016 ha individuato l'obiettivo specifico di personalizzare la terapia dialitica, auspicando l'aumento delle prestazioni di dialisi peritoneale ed emodialisi erogate a domicilio (abitazione, Rsa, case di cura, e altro) e proponendo la sperimentazione di modelli di dialisi domiciliare, alla luce della carente offerta di terapie dialitiche differenti dalla dialisi ospedaliera;

   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 ha aggiornato i livelli essenziali di assistenza, affidando al Servizio sanitario nazionale, il compito di garantire una serie di prestazioni specialistiche ambulatoriali espressamente indicate, tra cui i trattamenti dialitici domiciliari, le cui modalità di erogazione sono disciplinate dalle Regioni;

   un impulso alla domiciliarità dei trattamenti di dialisi è arrivato con la pandemia che ha messo in luce la maggiore fragilità dei pazienti con malattie renali croniche, dializzati e sottoposti a trapianto;

   ciò ha indotto il Ministero della salute ad emanare, nell'aprile 2020, una circolare per invitare gli assessorati regionali alla salute a realizzare iniziative per incrementare il ricorso all'emodialisi domiciliare e peritoneale, per ridurre il contatto con l'ambiente ospedaliero e, quindi, il rischio di contagio;

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza individua nella casa il primo luogo di cura per i malati affetti da patologie croniche, mirando ad aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10 per cento della popolazione di età superiore ai 65 anni;

   da ultimo, occorre osservare che i trattamenti dialitici domiciliari ove possibili o in sedi di prossimità costituiscono una forma di approccio terapeutico con una migliore integrazione nel contesto socioculturale e familiare e migliorano la responsabilizzazione dei pazienti circa il loro status di salute –:

   se il Ministro interrogato non intenda valutare di adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a promuovere una maggiore deospedalizzazione e a incentivare trattamenti dialitici domiciliari e ambulatoriali di prossimità che potrebbero inserirsi nel novero di quelli erogati nell'ambito delle case della comunità e dell'assistenza domiciliare integrata (Adi), al fine di rispondere in maniera più adeguata ai bisogni di cura e di vita di molti pazienti.
(5-07119)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

rischio sanitario

malattia renale