ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07113

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 600 del 22/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: ZUCCONI RICCARDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 22/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA 22/11/2021
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 22/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/11/2021
Stato iter:
23/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/11/2021
Resoconto ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2021
Resoconto TODDE ALESSANDRA VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 23/11/2021
Resoconto ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/11/2021

SVOLTO IL 23/11/2021

CONCLUSO IL 23/11/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07113
presentato da
ZUCCONI Riccardo
testo di
Lunedì 22 novembre 2021, seduta n. 600

   ZUCCONI, DE TOMA e CAIATA. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'industria cartaria italiana da sempre rappresenta un comparto economico molto importante per la nostra Nazione;

   solo nel 2020 l'industria cartaria italiana ha prodotto 8,5 milioni di tonnellate di prodotti generando un fatturato pari a 6,35 miliardi di euro e occupando circa 19 mila addetti;

   con il 10 per cento della produzione realizzata in Europa, l'industria cartaria italiana si è collocata nel 2020 al 3° posto dopo Germania e Svezia. Secondo utilizzatore di carta da riciclare, dopo la Germania, il nostro Paese è primo produttore di carte per uso igienico sanitario e terzo produttore di carte per imballaggio;

   solo nel distretto cartario di Lucca, tra i più importanti in Italia, operano 247 imprese, circa 7.000 dipendenti, producendo un fatturato pari a 3,7 miliardi di euro e 1 miliardo e 110 milioni di euro di export;

   la carta, industria «essenziale» per la nostra economia, non si è fermata neanche durante la pandemia, ma corre il rischio di farlo adesso a causa dei rincari e della relativa difficoltà nel reperimento delle materie prime, dell'aumento dei costi energetici — che secondo dati statistici risultano essere quintuplicati rispetto al passato — e di quello dei trasporti intercontinentali;

   è forte l'allarme lanciato dalle aziende del comparto le quali stanno valutando la chiusura almeno nei giorni festivi, rinunciando al ciclo continuo;

   risulta essere concreta l'ipotesi secondo la quale molte imprese del settore possano ricorrere alla fermata produttiva e con questo all'inserimento di migliaia di lavoratori in cassa integrazione a causa dei costi variabili e fissi ormai insostenibili;

   questa situazione di grande difficoltà, causata dall'impennata della dinamica dei prezzi di produzione e trasporto, potrebbe avere ripercussioni negative anche nei confronti dei consumatori che subiranno un'impennata nei prezzi dei beni finali legati alla carta –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Ministro interrogato per tutelare le aziende dell'industria cartaria italiana dall'impatto dovuto all'inflazione dei costi energetici e delle materie prime in una prospettiva di breve, medio e lungo periodo al fine di scongiurare la chiusura di centinaia di imprese e la conseguente cassa integrazione per migliaia di lavoratori.
(5-07113)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 23 novembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07113

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli.

  Com'è noto, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime, materiali e prodotti di base, nonché l'aumento dei costi energetici e di trasporto stanno mettendo in difficoltà l'industria cartaria italiana, al pari di altri settori produttivi.
  Come si è avuto modo di ribadire in diverse sedi istituzionali, le cause che caratterizzano l'aumento dei prezzi delle materie prime sono diverse a seconda della tipologia di bene e settore. Da non trascurare poi le difficoltà nel comparto della logistica e l'impatto che le politiche climatiche sortiscono nell'innalzare i prezzi delle materie prime. Si tratta in parte di fenomeni contingenti ma non è certo trascurabile il rischio che ci si trovi solo all'inizio di una fase di generale rincaro dei prezzi.
  In determinati casi, come nel settore dell'energia, si è intervenuti con specifiche disposizioni a livello nazionale: si pensi, ad esempio, al decreto-legge n. 130 del 2021, con il quale sono state adottate misure specifiche di contenimento dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale.
  Le criticità denunciate dagli Onorevoli interroganti colpiscono, però, tutta l'industria europea. Pertanto, a questo tipo di interventi bisogna necessariamente affiancare misure di lungo periodo, a carattere strutturale, nonché una strategia eurounitaria che punti a rendere le catene degli approvvigionamenti più sicure e resilienti alle variabili del commercio mondiale, nonché a prevenire ed evitare qualunque fenomeno speculativo che determini ingiustificati aumenti dei prezzi.
  A livello unionale, si richiama il «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche», che la Commissione europea ha presentato lo scorso 3 settembre (COM(2020) 474 final), assieme alla nuova lista di «materie prime critiche» e ad un rapporto prospettico.
  Il Piano d'azione, in particolare, affronta il tema delle materie prime essenziali per il funzionamento di un'ampia gamma di ecosistemi industriali e mira a: i) sviluppare catene del valore resilienti per gli ecosistemi industriali dell'UE; ii) ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie mediante l'uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l'innovazione; iii) rafforzare l'approvvigionamento interno di materie prime nell'UE; iv) diversificare l'approvvigionamento dai Paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale.
  È stato altresì avviato un sondaggio da parte dell'unità «industrie energivore e materie prime» della competente direzione della Commissione europea, volto a comprendere l'interesse ad aderire ad un eventuale «importante progetto di interesse comune europeo» (IPCEI) sulle materie prime critiche. Gli IPCEI costituiscono, infatti, uno degli strumenti per realizzare l'obiettivo di una catena strategica del valore europea.
  In conclusione, dunque, ribadisco che è massima l'attenzione del Governo per evitare fenomeni speculativi e tutelare sia gli operatori del settore che i consumatori. A tal fine, si ritiene strategico delineare un quadro europeo, finalizzato ad addivenire a soluzioni, possibilmente armonizzate, per garantire l'approvvigionamento di materie prime, materiali e prodotti di base e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane, ivi compresa l'industria cartaria italiana.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

statistica della sanita'

prezzo al consumo

industria della carta e della pasta di legno