ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07106

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 598 del 18/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: BALDINI MARIA TERESA
Gruppo: CORAGGIO ITALIA
Data firma: 18/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 18/11/2021
Stato iter:
06/12/2021
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/11/2021

RITIRATO IL 06/12/2021

CONCLUSO IL 06/12/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07106
presentato da
BALDINI Maria Teresa
testo di
Giovedì 18 novembre 2021, seduta n. 598

   BALDINI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   a luglio 2021 il commissario-prefetto di Brescia, istituito dal Ministero interrogato su richiesta della Presidente della Comunità del Garda, l'onorevole Mariastella Gelmini, ha promosso il progetto di due grandi depuratori per i comuni bresciani del lago di Garda con localizzazione a Gavardo e Montichiari e con scarico dei reflui nel fiume Chiese, in un diverso bacino idrografico;

   nelle mozioni approvate dal consiglio provinciale del 30 novembre 2020 e del 29 luglio 2021 è previsto che i depuratori consortili devono essere costruiti nei comuni afferenti gli impianti stessi dove effettivamente tali reflui sono generati;

   è stato dato mandato al gestore di provvedere a trovare una localizzazione idonea, individuando il comune di Lonato del Garda;

   il costo iniziale del progetto era di 230 milioni di euro per l'intero sistema di collettamento della sponda bresciana e veronese del lago di Garda, costo destinato ad aumentare dato che il solo progetto della sponda veronese è cresciuto del 35 per cento;

   la doppia condotta sublacuale in acciaio Toscolano Maderno-Torri del Benaco è in ottimo stato, il termine è estendibile al 2035 e la minaccia di un possibile disastro ambientale sul lago è per ora ridotta;

   ai sensi della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE, modificata dalla direttiva 2014/101/UE, tutti i corpi idrici superficiali avrebbero dovuto raggiungere un buono stato ecologico e chimico entro il 2015, con deroghe limitate fino al 2027;

   ogni sei anni gli Stati membri sono tenuti a presentare piani di gestione dei bacini idrografici, che indicano le misure volte a conseguire un buono stato delle acque; l'attuale Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po è stato sottoposto al processo di riesame e aggiornamento che si concluderà a dicembre 2021;

   nel secondo piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po risulta che la parte occidentale del lago di Garda presenta uno stato ecologico e chimico scarso, mentre lo stato chimico del fiume Chiese risulta essere buono ma il suo stato ecologico varia da buono a sufficiente, a seconda della zona;

   ad oggi non sono pervenute agli organi incaricati della tutela delle acque indicate, dati diversi che possano indicare un miglioramento o un peggioramento delle stesse;

   dalla stessa normativa comunitaria discende che «nella progettazione e realizzazione di tali impianti occorre garantire che sia il fiume Chiese sia il lago di Garda possano raggiungere un buono stato entro il 2027»;

   la direttiva sopra citata, tuttavia, non fa riferimento a un principio di prossimità, pur non escludendo che le mozioni approvate dal consiglio provinciale di Brescia esistano o siano legittime;

   la Commissione europea, per voce del commissario all'ambiente, ha evidenziato che il progetto non è sostenibile tecnicamente dal punto di vista ambientale perché, non solo per Gavardo insisterebbe su un'«area di pregio ambientale» su cui sarebbe opportuno non realizzare l'impianto, ma non permetterebbe di rispettare le indicazioni europee per quanto concerne le caratteristiche dei bacini in questione e il progetto così come portato avanti dal commissario/prefetto non potrebbe riguardare la tutela delle acque del Lago di Garda;

   il progetto del mega collettore gardesano è incompatibile con gli obiettivi europei in quanto potrà essere realizzato completamente solo oltre il 2030 nella sua interezza –:

   se il Ministro interrogato non reputi che il progetto di cui in premessa sia in contrasto con lo scopo della direttiva 2000/60/CE – modificata dalla 2014/101/UE –, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque e con il principio di prossimità nella costruzione di infrastrutture deputate ai servizi di interesse generale ai quali l'Italia dovrebbe attenersi e sancito anche dalle due mozioni provinciali;

   quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, per promuovere il miglioramento effettivo delle acque del Lago di Garda e del fiume Chiese entro il 2027.
(5-07106)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione delle acque

politica comunitaria dell'ambiente

gestione delle acque