Legislatura: 18Seduta di annuncio: 576 del 13/10/2021
Primo firmatario: MENGA ROSA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 13/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TRANO RAFFAELE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/10/2021 SARLI DORIANA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 07/10/2021
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/10/2021
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/10/2021
MENGA, TRANO e SARLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
nell'ultimo anno numerose carceri italiane sono state teatro di rivolte dei detenuti scoppiate in risposta alle misure di contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2;
tra di esse vi è anche la casa circondariale di Foggia dalla quale in data 9 marzo 2020 sono evasi circa 70 detenuti;
in seguito a tale episodio 5 detenuti presentavano un esposto alla procura competente, per il tramite dell'associazione Yairaiha Onlus, per denunciare pestaggi, punizioni, torture e abusi subiti nei giorni immediatamente successivi alla rivolta;
tali segnalazioni richiamano inevitabilmente alla mente quanto sarebbe accaduto all'interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, oggetto di ispezione ministeriale in seguito alla presentazione di esposti e all'apertura di indagini a carico di 120 agenti e funzionari della polizia penitenziaria e dirigenti dell'amministrazione penitenziaria; il giudice per le indagini preliminari ha inoltre disposto misure cautelari per 52 di essi;
è opportuno, a parere degli interroganti, che il Ministero della giustizia proceda in maniera analoga, disponendo un'ispezione al fine di verificare la veridicità di quanto denunciato dai detenuti del carcere di Foggia, nonché, più in generale, la qualità delle condizioni di vita e di lavoro al suo interno;
infatti dal report stilato dall'Associazione «Antigone», a novembre 2020, emergono le seguenti criticità: sovraffollamento, carenza o inagibilità di spazi comuni e aree verdi, operatori di polizia penitenziaria ed educatori ben al di sotto della pianta organica, mediatori linguistici e culturali totalmente assenti;
tutto ciò pregiudica la sicurezza e la vivibilità all'interno della struttura, non solo per i detenuti, privati di percorsi rieducativi e riabilitativi, ma anche e soprattutto per gli operatori della polizia penitenziaria, costretti ad estenuanti turni di lavoro e sottoposti ad un notevolissimo carico di stress;
doloroso campanello di allarme di questi profondi disagi sono il suicidio di un detenuto, avvenuto in data 18 settembre 2021, nonché gli ulteriori due tentativi di suicidio, verificatisi nei giorni immediatamente successivi alla tragedia e prontamente sventati grazie all'intervento degli agenti penitenziari in servizio –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e, conseguentemente, in ossequio a quanto sancito dall'articolo 27, terzo comma, della Carta costituzionale, se non ritenga urgente, necessario ed opportuno adottare iniziative, per quanto di competenza, al fine di accertare la veridicità di tutto quanto esposto in premessa;
se, in particolare, non intenda disporre un'ispezione presso la casa circondariale di Foggia;
se non ritenga opportuno assicurare un tempestivo incremento del personale in organico presso la succitata struttura penitenziaria.
(5-06852)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):detenuto
condizioni di lavoro
stabilimento penitenziario