Legislatura: 18Seduta di annuncio: 570 del 23/09/2021
Primo firmatario: BARONI ANNA LISA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/09/2021 NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/09/2021 BOND DARIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/09/2021 CAON ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/09/2021 RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/09/2021
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 23/09/2021
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/09/2021
TRASFORMA IL 25/10/2021
TRASFORMATO IL 25/10/2021
CONCLUSO IL 25/10/2021
ANNA LISA BARONI, SANDRA SAVINO, NEVI, BOND, CAON e PAOLO RUSSO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
le produzioni italiane di Dop e Igp sono oggetto non solo di imitazioni illegali, l'italian sounding, in violazioni delle norme giuridiche poiché, dopo i recenti fatti che hanno riguardato il Prosecco, fortunatamente non ancora definitivi e recuperabili, anche l'aceto balsamico rischia ciò che all'interrogante appare come una forma surrettizia di concorrenza sleale compiuta dalla Slovenia;
infatti, il Paese aderente all'Unione europea ha comunicato alla Commissione europea l'emanazione di una novella normativa nazionale che disciplina la produzione e commercializzazione degli aceti balsamici, fatto che ci appare nettamente contrastante con gli standard comunitari e con il principio di armonizzazione del diritto dei Paesi membri in materia di disciplinari agroalimentari;
la richiesta, ad avviso dell'interrogante, è manifestamente strumentale, fatta per consentire il declassamento dell'aceto balsamico a un mero standard di prodotto, in questo modo aggirando il sistema dei marchi di tutela Dop e Igp attualmente vigenti, quindi incompatibile col diritto comune perché non si considera la tutela già ottenuta dai nostri prodotti;
in sede unionale, il Governo deve tutelare al meglio i diritti dei produttori agricoli italiani, opponendosi alla comunicazione della Slovenia. Si devono garantire tutti i nostri produttori i quali, nelle rispettive zone d'origine, hanno creato un patrimonio di qualità e tradizione, frutto di antichi saperi e di costante dedizione, rischiosi investimenti e moltissimo lavoro;
stante la competenza dell'Unione europea, il Governo italiano deve opporsi in quella sede al fine di non snaturare le regole comuni che dovrebbero garantire la qualità dei prodotti tutelati dall'Unione europea, e chiedere che l'interpretazione chiarissima, fatta per dirimere analoghi casi dalla Corte di giustizia europea, come per la tutela dello champagne, sia confermata dalla Commissione. In caso contrario, subirebbero un danno non solo i produttori di aceto balsamico di Modena, perché pericolosi precedenti potrebbero aprire la strada a un sistematico attacco ai prodotti italiani mediante imitazioni con denominazioni assonanti dei prodotti Dop e Igp italiani;
l'iniziativa slovena potrebbe ingrossare il mercato internazionale dei prodotti imitativi, che illegalmente fattura già oltre 100 miliardi di euro, utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti falsificati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. Si è costruito nel tempo un patrimonio enorme di credibilità, alimentato ancora oggi da migliaia di aziende, lavoratrici e lavoratori che devono essere sostenuti per fatti concludenti, conseguendo risultati giusti e necessari –:
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare, in sede europea, al fine di contestare la legittimità della normativa nazionale slovena comunicata alla Commissione europea, difendere il marchio di tutela «Aceto balsamico» e contrastare quelle che appaiono come forme surrettizie di concorrenza sleale.
(5-06733)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):denominazione di origine
Corte di giustizia CE
restrizione alla concorrenza